
Green Office, cos’è?
Il ‘Green Office’ è una tavola rotonda tra rappresentanti dei docenti, amministrativi e studenti, che avrà il compito di guidare la transizione a un Ateneo sostenibile, ovvero a impatto zero. I componenti del Green Office monitoreranno il funzionamento dell’Ateneo per assicurarsi che questo sia il meno impattante possibile, e proporranno strategie per ridurre ulteriormente questo impatto; informeranno e connetteranno tra loro i vari attori dell’università e coordineranno gli sforzi di questi verso la sostenibilità.
Il Green Office sarà presieduto dal Prof. Stefano Bocchi, delegato del rettore alla sostenibilità, cui è affidato il progetto MINERVA 2030, per lo sviluppo sostenibile dell’Università degli Studi di Milano. Sarà composto da quattro docenti, quattro amministrativi e otto rappresentanti degli studenti, selezionati e rimborsati attraverso lo schema delle collaborazioni studentesche. Il bando per gli studenti uscirà a settembre 2022. I componenti del GO saranno suddivisi in quattro gruppi di lavoro: ‘Energia’, ‘Mobilità’, ‘Alimentazione’, ‘Rifiuti’.
GO Movement
Il Green Office Movement nacque il 6 Settembre 2010 con l’istituzione del primo Green Office presso la Maastricht University in Olanda, su proposta di alcuni studenti. L’idea era quella di unire le risorse dell’istituzione universitaria con le proposte e la vitalità degli studenti. Il Green Office di Maastricht redasse report sull’impatto dell’università e propose linee d’azione che furono poi messe in atto negli anni a venire. Il modello si rivelò subito di successo, così già nel 2012 aprì un secondo Green Office, a Wageningen, e l’anno dopo i primi Green Office nelle università inglesi di Greenwich e Exeter. Nel 2013 vennero elaborate delle linee guida per l’istituzione dei Green Office, e fu così possibile esportare il modello in tutto il mondo.
Oggi i Green Office nel mondo sono ben 51, di cui due in Italia: uno all’Università degli Studi di Torino (UniToGo), istituito nel 2016; l’altro all’Università di Bologna, istituito nel 2017. Quello del Green Office è oggi un modello di azione per la sostenibilità nelle università e un movimento internazionale che ha raggiunto molti obiettivi e se ne prefigge altrettanti per il futuro.
L’idea di istituire un Green Office a Milano è stata proposta proprio da noi di Statale a Impatto Zero, e recepita positivamente dall’amministrazione universitaria. Così, fra poco apriranno i bandi per selezionare gli studenti rappresentanti.
Sostenibilità in UniMI: la situazione
Nell’ottobre del 2018 è stato lanciato in UniMi il progetto MINERVA 2030, per la transizione sostenibile in Università; l’Università aderisce anche alla Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (RUS).
Al momento sono stati consultati molti attori e molte idee sono sul tavolo, ma non si è ancora entrati in una fase attiva del progetto. Ad oggi, alla sostenibilità dell’Ateneo sono assegnate solamente cinque persone dell’amministrazione, componenti gli uffici di Certificazioni Ambientali e Sostenibilità. Altre figure per combattere questa battaglia già esistono, come il Mobility Manager e l’Energy Manager, ma manca un coordinamento, una visione d’insieme, e soprattutto servono nuove idee per portare un cambiamento rapido, unitario ed efficiente.
Per questo è necessario un Green Office in UniMI. Serve uno spazio per discutere, pianificare e coordinare gli sforzi di tutte le componenti dell’università: dipartimenti, uffici amministrativi e gruppi studenteschi di attivisti.
La base di partenza è comunque buona: nel GreenMetric World Univeristy Rankings 2020, che classifica le università in base al loro impegno e alle iniziative adottate in materia di sostenibilità, il nostro ateneo si collocato 215esimo su 912 partecipanti. Ma cosa si può fare per migliorare nel concreto?
Energia ed emissioni di CO2

Nel Green Metric 2020, l’Università di Milano si è posta 13° a livello nazionale, con una percentuale di 64,29 rispetto al punteggio massimo, per la categoria ‘Energia e cambiamenti climatici’. Negli ultimi anni in questo campo i progressi sono stati diversi: nel 2010 è stato attivato in Città Studi un impianto di trigenerazione di energia a metano, e dal 2017 tutti gli altri edifici dell’Ateneo sono riforniti da fonti di energia rinnovabili. Inoltre, quattro edifici dell’università sono dotati di impianti di produzione energetica fotovoltaica.
Tuttavia, manca una sensibilità all’impatto ambientale dei servizi informatici dell’università, e si assiste ancora a molti sprechi energetici, legati sia a una scarsa sensibilità del personale universitario (come indicano le luci degli edifici, lasciate accese tutta la notte e nei weekend) sia a un mancato efficientamento energetico degli edifici. Inoltre, non si ha un calcolo delle emissioni di CO2 dell’Università, il che rende complesso monitorarne l’andamento.
Sensibilizzare su questi temi e calcolare anno per anno le emissioni dell’Ateneo, monitorandone il declino, saranno alcuni dei compiti del gruppo di lavoro ‘Energia’ del GO di UniMi.
Mobilità

Per incentivare alla mobilità sostenibile, l’Amministrazione dell’Università ha attivato una serie di convenzioni con ATM, FLIXBUS e FRECCIA Corporate e affidato a un Mobility Manager la gestione di queste convenzioni.
Tuttavia, alcune categorie di attori universitari non partecipano ad alcune convenzioni (ad esempio, dottorandi esclusi dalle agevolazioni ATM), e manca del tutto una strategia per incentivare l’uso delle bicicletta da parte degli studenti. Non ci sono non solo le piste ciclabili, ma anche le rastrelliere nei cortili universitari; inoltre, è assente anche un piano di disincentivazione degli spostamenti in aereo del personale universitario.
L’Università potrebbe impattare molto sul tessuto urbano se decidesse di agire in blocco in modo coordinato. Allargare le convenzioni già esistenti, stipularne di nuove, e coordinarsi con gli attori della città di Milano esterni all’università per migliorare la vita degli studenti in bici sono solo alcune delle tante cose che potranno fare i membri del GO nel gruppo di lavoro ‘Mobilità’.
Mense e alimentazione

L’Ateneo si è impegnato negli ultimi nella lotta all’uso della plastica monouso. In particolare si è cercato di disincentivare l’uso delle bottigliette di plastica impiantando quattro ‘casette dell’acqua’ per la ricarica delle borracce degli studenti e distribuendo gratuitamente alcune borracce di alluminio alla comunità universitaria nell’ambito del progetto inter-universitario ‘BeviMI: Statale, Politecnico e Bicocca insieme per il consumo di acqua sostenibile’. L’impatto di queste azioni è stato però molto limitato, dato che nulla è stato ancora possibile fare per disincentivare l’uso delle bottigliette di plastica, vendute nei distributori automatici e in mensa.
Nelle mense universitarie inoltre continua a mancare un’offerta alimentare variegata che promuova una dieta sostenibile, come la riduzione del consumo di carne, e non sono in atto convenzioni con organizzazioni che permettano la ridistribuzione del cibo avanzate alle fasce più sfortunate del tessuto sociale urbano.
I membri del GO che lavoreranno all’interno del gruppo di lavoro ‘Alimentazione’ dovranno monitorare e migliorare il funzionamento delle mense, e portare avanti con forza una campagna di sensibilizzazione sull’abbattimento della cultura della bottiglietta di plastica.
Rifiuti

L’Ateneo si è impegnato a rimanere al passo con le norme per il corretto smaltimento dei rifiuti speciali pericolosi (radioattivi, in piombo, ecc.) e non pericolosi (apparecchiature elettroniche, arredi, olii esausti, ecc.), il che le ha assicurato nel GreenMetric 2020 una valutazione pari al 95,83% del punteggio massimo. La gestione dei rifiuti ordinari ha invece un deciso margine di miglioramento: molte aule non dispongono di cestini per la raccolta differenziata dei rifiuti; mancano i cestini per la raccolta dell’umido nelle aree di ristoro; e, più in generale, una campagna di sensibilizzazione sul tema. Di certo esiste anche margine di miglioramento per quanto riguarda la riduzione degli sprechi di materiali come carta, plastica e tutti gli altri.
Rendere la raccolta differenziata dei rifiuti ordinari e continuare a monitorare la corretta gestione dei rifiuti speciali sarà compito dei membri del GO del gruppo ‘Rifiuti’.
Queste sono solo alcune delle tante cose che si possono fare per migliorare la sostenibilità del nostro Ateneo, ma ce ne sono molte altre: bisogna potenziare l’attenzione al tema della sostenibilità ambientale e climatica nei corsi di laurea; creare spazi e momenti per la comunità degli studenti dove sia possibile ragionare su questi temi; coinvolgere tutti nella transizione; e, ovviamente, potenziare la ricerca dell’Università, arma migliore per questa battaglia. Le proposte di Statale a Impatto Zero per una università più sostenibile sono consultabili in un documento proposto nel 2020, visionabile al seguente link.
Chi dovesse avere proposte e volesse essere parte attiva del cambiamento della propria università, potrà candidarsi per diventare un rappresentante degli studenti nel Green Office di UniMi: ricordiamo che il bando uscirà a settembre 2022.
Testo di Alessandro P. Carniti (Statale a Impatto Zero).
Disegni di Francesco Pagliaro.