Del: 11 Giugno 2022 Di: Rachele Latina Commenti: 0
Intervista agli Helen Burns, giovane band siciliana

Helen Burns è un progetto musicale alternative/indie rock con influenze post-punk e stoner, che si ispira a varie sfumature e sottogeneri del rock, specialmente britannico

La band nasce a Catania, in Sicilia, nel 2018, e da lì inizia un percorso di crescita improntato alla stesura di inediti (in lingua inglese), riuscendo ad evolversi a 360 gradi, tramite i primi brani, e i primi live, nei quali è possibile percepire sempre un’atmosfera di coinvolgimento e spensieratezza. Il pubblico per la band è parte integrante dello spettacolo. 

Dopo aver registrato una demo con quattro inediti, gli Helen Burns si esibiscono direttamente sul palco dell’Ariston, per la finalissima della 32° edizione di Sanremo Rock, piazzandosi tra i primi otto finalisti. Il 18 febbraio 2020 la band pubblica il primo singolo ufficiale Mindglass, che viene suonato live in prima assoluta la sera successiva sul palco del Mono, noto club della scena underground catanese. 

La svolta arriva nell’estate 2020, periodo durante il quale la band decide di dedicarsi all’isolamento artistico. Protagonista una casa di campagna, dove i ragazzi mettono su una sala prove, set di lunghe ore di prove, registrazioni, scrittura, ma anche notti di svago e ricordi con amici e fan. A seguito di questa full immersion, nel 2021 inizia la collaborazione col musicista e produttore John Lui: un’importante sessione di recording presso il Buddy Sound Studio

Dopo un anno di duro lavoro e ore trascorse in studio, è finalmente uscito il 13 maggio 2022 il primo EP degli Helen Burns We gotta go away. A tal proposito, abbiamo avuto la possibilità di scambiare due parole direttamente con Domenico, Sebastiano, Edoardo e Walter per conoscerli meglio, e saperne di più su questa giovanissima band rivelazione della scena catanese.

Intervista agli Helen Burns, giovane band siciliana

L’intervista è stata editata per motivi di brevità e chiarezza. 


Ciao ragazzi, domanda un po’ mainstream per rompere il ghiaccio, da dove deriva la scelta del nome Helen Burns?

Il nome Helen Burns prende ispirazione da un album omonimo, l’unico album da solista di Flea, bassista dei Red Hot Chili Peppers.  Quest’album fu un elemento importante durante il periodo di formazione della band. La sua scoperta ci ha colpito molto, non si trattava solo di ascoltarlo, bensì del fatto che la storia attorno ad esso fu molto motivante per tutti. Le due parole, inoltre, ci sembrava suonassero bene insieme. È bello pensare che dietro questo nome possano fondersi le nostre personalità in un’entità non definita. 

Qual è la prima parola che vi viene in mente pensando alla vostra musica?

Alchimia, futuro, spazio e liberazione, sicuramente sono le prime che ci vengono in mente. 

Cosa vi gasa di più durante un live? 

Il pubblico in assoluto! Vedere la gente che canticchia, o ricorda le parole dei nostri brani è una sensazione incredibile. Cantare insieme al nostro pubblico ci esalta da morire!

Quale pensate sia il vostro plus rispetto alle altre band, il motivo per il quale meritereste di aver successo?

Certamente ci sono tanti artisti validi in giro che meriterebbero altrettanta visibilità, ma parlando di noi, la voglia, e il bisogno di fare musica. 

Qual è il primo artista con il quale vorreste collaborare?

Considerando il panorama italiano, ci piacerebbe lavorare con Jacopo Incani, in arte Iosonouncane, sarebbe un sogno! Parlando di artisti esteri non è facile scegliere, ma non sarebbe male accompagnare band come Fontaines D.C. in tour. 

Cosa vorreste che arrivasse con la vostra musica?

Vorremmo far sì che chiunque possa immedesimarsi nelle melodie e nelle parole a cui abbiamo dato vita, non tanto per la loro essenza, ma per l’energia e i sentimenti che ci hanno portato a comporle. Questo è ciò che cerchiamo di trasmettere con la nostra musica. 

La possibilità di avere successo vi spaventa? O pensate che sareste pronti a subirne le conseguenze?

Siamo molto sereni al riguardo, non è facile immedesimarsi, ma siamo pronti all’ipotesi. 

Dove vi immaginate tra tre anni?

In tour di sicuro, o almeno ci si prova! 

Cosa vi piace di più dell’essere una band?

Everything is in the right place: quel momento in cui realizzi che ogni strumento, ogni sua parte, tiene in piedi il brano allo stesso livello degli altri. E allo stesso tempo il modo personale di suonare di ognuno di noi. Abbiamo tutti lo stesso livello di responsabilità. Ci incastriamo in maniera perfetta per garantire l’equilibrio, e quando ci riusciamo è incredibile.

We gotta go away è un titolo casuale? Da cosa vorreste fuggire?

We gotta go away non è un titolo casuale, ma diciamo che non intendiamo una fuga in senso fisico. È più un abbandono di determinati limiti mentali, un inno a vivere la vita seguendo le forme più consone al suo sviluppo, senza limitarsi in canoni ormai stretti. 

Avete in programma di suonare a Milano?

Non è ancora stabilito, ma è certamente in programma. Speriamo presto! 

A questo punto anche noi speriamo di poter vedere presto dal vivo su un palco qui a Milano gli Helen Burns, ma nell’attesa, ascolteremo in loop in loro EP, nella speranza di immedesimarsi per fuggire da un contorno nel quale anche inconsciamente siamo confinati.

Crediti Foto: Daniele Arcidiacono, in arte Dan Dannato

Rachele Latina
Musicista, cantante, o almeno ci si prova. Vivo di playlist, studio comunicazione e mi piace fotografare ciò che mi sembra arte, probabilmente perché amo romantizzare la vita. Tra le tante robe che adoro fare, mi piace scrivere di musica e intervistare la gente che vorrebbe vivere di questo. Mi piace diffondere arte per un mondo più sincero.

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