Del: 2 Giugno 2022 Di: Arianna Locatelli Commenti: 0
Terre Selvagge. Il celebre Cammino di Santiago

Viaggi, esplorazioni, vagabondaggi. In questa rubrica, un’indagine intorno al movimento e al desiderio di spostarsi e cercare altri luoghi.


Il cammino di Santiago è sicuramente il pellegrinaggio più famoso al mondo. È composto da una rete di itinerari che fin dal Medioevo fedeli provenienti da tutto il mondo hanno percorso per raggiungere la Cattedrale di Santiago di Compostela, luogo dove sarebbero conservate le reliquie dell’apostolo San Giacomo il Maggiore.

Nato quindi come cammino religioso, ad oggi sono tantissimi i camminatori che lo percorrono per le ragioni più disparate e per farsi invadere dalla bellezza e dalla storia luoghi. Spesso il Cammino è concepito anche come una sfida personale, un momento per mettersi alla prova e per staccarsi dal resto del mondo, per sfuggire alla routine e alla quotidianità cercando di portarlo a termine.

Il cammino è avvolto in una coltre dove storia e leggenda si confondono. 

L’apostolo Giacomo morì intorno al 42 d.C. decapitato per un ordine dell’allora re di Giudea, Erode Agrippa. Gli altri apostoli riuscirono a trafugare il corpo del Santo ma poi per secoli si persero le tracce delle reliquie. 

Nel 813 d.C., un eremita di nome Pelayo, seguendo la direzione indicata da una stella particolarmente luminosa che vedeva da qualche notte, giunse ai piedi del monte Libradon, nella regione della Galizia, e qui trovò un tumulo con dentro dei resti che furono attribuiti proprio al Santo e ai suoi due discepoli, Teodoro e Attanasio. Il re spagnolo al potere all’epoca, re Alfonso II, proclamò immediatamente l’Apostolo Patrono del Regno e ordinò di costruire un’imponente cattedrale. Proprio dall’evento del ritrovamento delle reliquie nasce il nome “Compostela” che in spagnolo significa “campo di stelle”.

Durante la sua storia, il cammino ha avuto momenti di grande notorietà.

Il primo impulso fu dato dalla concessione dell’indulgenza da parte del papa Alessandro III a tutti i pellegrini che fossero giunti a Santiago. 

Fondamentale fu anche il pellegrinaggio fatto da San Francesco d’Assisi nel 1214, il quale tra l’altro fondò un convento esistente ancora oggi. Il Medioevo fu quindi il periodo d’oro per il cammino di Santiago che invece venne in parte dimenticato durante l’età moderna. Molteplici furono le ragioni di questo fatto tra cui l’influenza del pensiero illuminista e la chiusura dei confini degli stati cattolici come la Spagna per paura della diffusione del protestantesimo.

Il Cammino di Santiago tornò alla ribalta proprio durante l’età contemporanea, e in particolare negli ultimi anni, anche se i motivi per compierlo erano cambiati, non più esclusivamente legati alla fede cattolica. Nel 1993 la rete di itinerari che compone il cammino fu dichiarata Patrimonio dell’Umanità e dell’Unesco, portando a un ulteriore incremento della sua fama. Ad oggi sono in media 300.000 i camminatori che ogni anno intraprendono questo viaggio.

Il Cammino più famoso tra la rete di percorsi che compongono il Cammino di Santiago è sicuramente il Cammino Francese, l’itinerario giacobeo con più tradizione storica e più famoso a livello internazionale.

Le prime descrizioni di questo percorso risalgono al 1135 e sono contenute nel Codex Calixtinus, scritto dal chierico francese Aymeric Picaud, il cui libro V costituisce una vera e propria guida medievale con informazioni sui santuari sul percorso, sul cibo e l’ospitalità della gente, i punti con le fontane e i costumi locali.

Lungo 800 km, parte dal pittoresco villaggio Saint Jean Pied de Port ai piedi dei Pirenei Atlantici nella regione della Nuova Aquitania, e arriva dopo circa 31 tappe a Santiago. Chiamato anche “Ruta interior”, contrapponendosi alla “Ruta della Costa” ovvero il Cammino del nord, è il più battuto dai pellegrini: oltre il 50% dei camminatori totali intraprende questo percorso e inoltre gran parte di essi copre solamente gli ultimi 100 km da Sarria a Santiago.

Il cammino francese, attraversando orizzontalmente tutto il nord della Spagna, si snoda tra paesaggi suggestivi immersi nella natura. Oltre a ciò sono numerosi i punti di interesse storici e artistici disseminati lungo tutta la via. Esempi sono Collegiata Reale di Roncisvalle, ritenuta da molti il miglior esempio di architettura gotica della Navarra ed eretta all’inizio del XIII secolo, e il meraviglioso Ponte Romanico “Puente de la Reina, ponte con sei archi semicircolari e cinque pilastri, tra le costruzioni più belle e iconiche di tutto il Cammino Francese.

Sono ovviamente molti anche i monasteri sparsi sul Cammino come quelli di San Millán de Suso e Yuso, Patrimonio dell’Umanità dal 1997, o quello di Santo Domingo de Silos considerato uno dei centri più importanti dopo Santiago, immerso in un’incredibile natura lussureggiante.

Oltre al Cammino francese sono molti altri i percorsi degni di nota.

Tra questi bisogna citare il cammino Portoghese, diviso tra quello interno e quello costiero che corre parallelo al primo e recentemente ufficializzato. Il cammino portoghese ha acquisito sempre più importanza dopo la conquista dell’indipendenza da parte del Portogallo e ad oggi è infatti il secondo maggiormente battuto dai pellegrini. Partendo da Lisbona, si arriva a Santiago dopo circa 600 km.

Il già citato Cammino del Nord è un altro molto popolare, oggi Patrimonio dell’Unesco. Questo percorso è tra i più suggestivi grazie anche alle incredibili viste sull’oceano. Attraversa quattro diverse comunità autonome e una grande varietà di paesaggi e territori, arrivando a Santiago dopo più di 800 km e circa 30 tappe; si parte o da Bayonne in Francia, o da Irun, Spagna, anche se la maggior parte dei pellegrini parte direttamente da San Sebastian.

Gli itinerari sono ancora numerosi, il Cammino inglese, quello Primitivo, quello d’Argento… Tutti con le loro peculiarità, vale davvero la pena intraprendere almeno una volta uno di questi percorsi, solcando strade che raccontano antiche storie all’interno di un’incredibile cornice naturalistica.

Arianna Locatelli
Da piccola cercavo l’origine del mio nome perché mi affascinava la storia che c’era dietro. Ancora oggi mi piace conoscere e scoprire storie di cui poi racconto e scrivo. Intanto corro, bevo caffè e pianifico viaggi.

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