Del: 4 Luglio 2022 Di: Viola Vismara Commenti: 0
Insolite ignote. La paleontologa Mary Anning

Mary Anning è stata una paleontologa britannica e questo la portò ad affermarsi e a diventare una celebrità del suo tempo, ma nonostante le sue grandi scoperte al giorno d’oggi non è conosciuta al grande pubblico.

Nacque nell’Inghilterra ottocentesca in una famiglia sfortunata: erano infatti poveri e solo lei e suo fratello maggiore Joseph, tra gli undici fratelli, riuscirono ad arrivare all’età adulta. Anche Mary Anning rischiò di morire da infante, quando aveva un anno fu infatti colpita da un fulmine mentre si era rifugiata sotto a un albero con altre persone, fu l’unica a sopravvivere all’incidente.

Non ebbe un’infanzia facile, imparò a malapena a leggere e a scrivere per poi essere subito istruita dal padre per la ricerca e l’estrazione dei fossili dalle scogliere della zona in cui vivevano, Lyme Regis. 

Suo padre era infatti un falegname, ma andava alla ricerca di fossili in modo da poter vendere ciò che trovava ai turisti della zona. Nel 1811 l’uomo morì e con questo lutto la famiglia divenne ancora più povera e piena di debiti, quindi sia Mary sia Joseph dovettero far diventare la ricerca dei reperti archeologici un vero e proprio lavoro.

La ricerca non era assolutamente facile, avveniva soprattutto in inverno, tra le fragili e pericolose scogliere del Dorset. Oltre a ciò era un lavoro poco remunerativo. Durante la sua carriera Mary Anning rischiò di morire a causa di una frana fra le scogliere, lei si salvò, ma ciò non fu lo stesso per il suo cane Tray, a cui era molto legata.

La collaborazione lavorativa tra fratello e sorella funzionò, infatti nel 1811 Joseph Anning trovò un teschio di ittiosauro lungo più di un metro e poco tempo dopo la sorella rinvenne il resto dello scheletro. All’inizio il fossile venne attribuito a un coccodrillo, ma quando giunse nelle mani di Charles Konig, un naturalista del British Museum, egli capì la sua vera origine e lo collocò all’interno del museo.

Nel 1820 Mary Anning fece un’altra scoperta, trovando il primo scheletro incompleto di plesiosauro, ma il vero successo fu due anni dopo, quando ne scoprì uno completo. 

Fu accusata di falsificazione da parte di un noto scienziato, ma Mary Anning riuscì a conquistare grande fama e credibilità, oltre all’appoggio della prestigiosa Geological Society

Le sue capacità vennero riconosciute da molti e la sua attività riuscì a crescere con successo, rendendo la sua situazione più stabile anche se pur sempre a rischio, perché i compensi più elevati si basavano solo sui ritrovamenti più prestigiosi.

Si formò nel suo lavoro da autodidatta, ma fu comunque molto rigorosa nel trattare le sue scoperte, fu quindi una vera professionista.                                Grazie a ciò venne a contatto con personaggi di grande rilievo nel campo scientifico dell’epoca, come Richard Owen, che spesso la contattarono per pareri su questioni riguardanti i fossili, o per acquistare pezzi pregiati dal suo negozio.                                           

Quasi mai però venne citata nelle loro relazioni scientifiche, tranne in rare eccezioni, e solo Agassiz le intitolò due specie di pesci fossili come ringraziamento per il suo aiuto. Mary Anning fu svantaggiata nel suo lavoro di paleontologa, avendo così pochi riconoscimenti in vita, solo per il fatto di essere di sesso femminile e di umili orgini.

Alle donne nell’ottocento non era infatti concessa l’ammissione ad alcun circolo o associazione scientifica, e la ricerca scientifica all’epoca era di interesse esclusivo delle classi più abbienti.

Negli ultimi anni della sua vita ebbe la sua rivincita, come per esempio quando William Buckland venne a conoscenza della sua difficile situazione economica e si attivò presso il governo britannico e l’Associazione britannica per l’avanzamento della scienza perché le venisse concessa una pensione, che infine ottenne, permettendole una maggiore sicurezza economica.

Un’altro esempio avvenne quando si ammalò di tumore: la Geological Society of London indisse nel 1846 una raccolta di fondi per lei presso i suoi membri, ed il museo della contea del Dorset la incluse tra i membri onorari.

Dopo una vita dedicata al lavoro morì quand’era ancora piuttosto giovane, a 47 anni a causa di un tumore al seno il 9 marzo 1847. Nel 2010 è stata inserita dalla Royal Society nella lista delle 10 donne che hanno contribuito in particolar modo alla storia della scienza.

Viola Vismara
Classe 2000. Studentessa di Lettere Moderne.

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