Per questo mese, ecco qualche consiglio di visione estivo tra serie TV e film: The Sofa Chronicles è la rubrica dove recensiamo le novità più popolari del momento, consigliandovi quali valga la pena guardare comodamente sul divano e quali no.
The Summer I Turned Pretty, Stagione 1, Prime Video (Jenny Han) – recensione di Matilde Elisa Sala
A chi di noi, sentendo la parola estate, non viene in mente il proprio posto del cuore? La casa al mare, la compagnia di amici, i primi amori e le cotte estive. Tutte quelle sensazioni ed esperienze che, con ogni probabilità, abbiamo vissuto da adolescenti e sembrano ormai un lontano ricordo, torneranno immediatamente a galla durante la visione di questa serie.
Tratta dalla trilogia di romanzi della scrittrice americana Jenny Han (già nota per To All The Boys I’ve Loved Before), The Summer I Turned Pretty racconta la storia di Belly (Lola Tung), giovane sedicenne pronta a trascorrere l’ennesima estate a Cousins Beach con sua madre Laurel e suo fratello Steven alla casa vacanze di Susannah, migliore amica di sua madre, e dei suoi figli Conrad (Christopher Briney) e Jeremiah (Gavin Casalegno). A differenza degli scorsi anni, in cui Belly è sempre stata considerata una bambina, ormai è cresciuta e i ragazzi iniziano a guardarla con occhi diversi. Le premesse sembrano quelle della tipica rom-com adolescenziale ma, in realtà, c’è molto altro: rispetto alle tipiche trame, dove è il ragazzo a detenere il potere decisionale, questa serie rappresenta un bel riscatto al femminile. Sarà proprio Belly a tenere le redini, senza lasciarsi mettere i piedi in testa. Oltre a momenti esilaranti, regalati soprattutto dall’iconico fratello Steven e dalla migliore amica Taylor, trova spazio anche il meraviglioso rapporto di amicizia tra le due madri, Laurel e Susannah, sostegni fondamentali l’una per l’altra.
La colonna sonora rende tutto ancora più piacevole: da Cardi B, a Olivia Rodrigo, passando per Dua Lipa e arrivando all’unica e inimitabile Taylor Swift, da cantare a squarciagola. Questa è la tipica serie binge-watch dell’estate: un prodotto leggero, ma comunque super appassionante, molto inclusivo e davvero ben fatto. Nonostante, ahimè, il divario d’età, ci si sentirà presto partecipi di tutte le scelte di Belly, soprattutto quelle di cuore, si sognerà di partecipare al ballo delle debuttanti di Cousins accompagnate da un bel cavaliere e, perché no, immaginare come sarebbe stato se da adolescenti avessimo vissuto un’estate simile. Mentre attendiamo la seconda stagione, già confermata, non ci resta che continuare a fantasticare.
Sotto il sole di Riccione & Sotto il sole di Amalfi, Netflix (Enrico Vanzina) – recensione di Giulia Scolari
Vincenzo (Lorenzo Zurzolo) è un giovane cieco che affronta l’ennesima vacanza con la madre nonostante agogni l’indipendenza, Camilla (Ludovica Bizzaglia) è fidanzata da sempre ma non si sente più apprezzata da tanto; Furio (Davide Calgaro) lavora nel bagno del padre, fa il bagnino sperando di trovare qualche ragazza con cui passare il tempo, ma la fortuna non sembra essere mai dalle sue, mentre Marco (Saul Nanni) una ragazza ben in mente la avrebbe, ma lei non ha mai nemmeno pensato a lui. Tante storie di giovani si incontrano in una Riccione tutta da ricordare e le più memorabili vengono riprese ad Amalfi, con il sequel uscito lo scorso mese, con più sole, più avventure, più amori e decisamente più problemi. L’inclusività è un tentativo non proprio riuscito e la recitazione è da dimenticare, ma questo non è un film che si guarda per giocare a fare i critici. Chi non ha voglia di un bel gruppo di amici con intrighi e passioni come si deve? Tra Romagna e Campania, non mancano di certo le colonne sonore da cantare a squarciagola e le fotografie più belle di un’Italia tutta da scoprire.
Love & gelato, Netflix (Brandon Camp) – recensione di Giulia Scolari
Una studentessa modello perde la madre e, per adempire al suo ultimo desiderio, si ritrova obbligata ad un viaggio a Roma. Al suo fianco troverà una vecchia amica della madre (Valentina Lodovini) e un vecchio diario, come in una sorta di Mamma Mia! italiano. Seguendo le parole della madre, ne seguirà senza accorgersene le orme e piano piano anche lei troverà sé stessa nella città immortale. C’è la sfilata in cui la protagonista passa da “sfigata” a diva, c’è il vestito da sera di gala che appare magicamente, c’è il femminismo-freeda contro i tacchi a spillo, c’è il gelato usato come sostituto degli uomini: cosa si può chiedere di più a un film trash italoamericano? Ah, certo, il fantascientifico ragazzo romano, biondo, occhi azzurri, cattivo dentro ma buono fuori, nemico del sistema ma ricco, che sa anche l’inglese. Tentare di prendere sul serio Saul Nanni in questo film è uno sport olimpionico, promette di far perdere calorie e apre la mente come il latino. La colonna sonora è, perfettamente in linea con il film, un viaggio mistico nel trash: parte da Alessandra Amoroso, passa per Tommaso Paradiso e conclude con i Pinguini Tattici Nucleari. Tutto sommato un prodotto super leggero, ma che intrattiene e sa essere carino: Roma è sempre uno spettacolo, è sempre bello vedere attori italiani collaborare in progetti internazionali e vedere il bel paese con gli occhi di chi non ha mai visto una reliquia.
Summertime, Stagione 3, Netflix (Marco Chimenz, Francesca Longardi, Giovanni Stabilini, Riccardo Tozzi) – recensione di Costanza Mazzucchelli
Uscita a inizio maggio 2022, la terza e (per il momento) ultima stagione di Summertime ci riporta a Cesenatico, tra concerti, tramonti, chioschi e ombrelloni. In questo setting estivo, ritroviamo i personaggi delle stagioni precedenti, con qualche new entry, come Cristiano Caccamo, già presente sul set romagnolo di Sotto il sole di Riccione. Ora più che in precedenza i personaggi sono alle prese con la costruzione del proprio futuro sulla base delle proprie passioni (che siano la fotografia, la musica o le moto), con la ricerca della propria identità e la ridefinizione continua di rapporti d’amore e d’amicizia. Molti dei personaggi si trovano a vivere quel momento di passaggio dopo aver iniziato l’università in cui molto ci si interroga su ciò che ci circonda. Il finale della serie viene lasciato aperto e lo spettatore è libero di immaginare la strada intrapresa da ciascun personaggio: questa scelta, però, è stata recepita negativamente dal pubblico, stando ai commenti che si possono leggere sotto ai post di Netflix su Instagram.
La terza stagione presenta le stesse criticità delle precedenti, in primis il livello basso della recitazione: la maggior parte degli attori non interpreta i propri personaggi adeguatamente, rendendoli così piatti e poco suscettibili di approfondimento. Ciò che, invece, la rende perfetta per questo momento, tra granite e caldo torrido, è il suo essere leggera e semplice: una visione calzante anche per la pausa pranzo durante la sessione, vista la durata non eccessivamente lunga degli episodi e il loro contenuto non impegnativo. Altro bonus è la colonna sonora, che raccoglie cantanti e canzoni che la maggior parte di noi si ritrova ad ascoltare in questi giorni: San Giovanni e gli Psicologi (che sono presenti anche nella serie come ospiti speciali), Madame, Franco 126, Frah Quintale, Mecna… Summertime, dunque, è una serie per chi non ricerca un prodotto di qualità ma qualcosa che faccia vivere l’atmosfera estiva anche dallo schermo del computer; e ciò anche grazie alla fotografia e ai predominanti colori rosa.
Outerbanks, Stagioni 1 – 2, Netflix (Josh Pate, Jonas Pate, Shannon Burke) – recensione di Giulia Scolari
In un’isola della California divisa in due avvengono le avventure di due gruppi ben distinti di ragazzi: i Pogues e i Kooks. John B (Chase Stokes), il leader dei Pogues, ha perso quanto aveva di più caro e sente che in questa guerra c’è qualcosa di più profondo che non solo le differenze sociali: il padre è scomparso misteriosamente mentre cercava un tesoro, piano piano scopre come coloro che sembravano così lontani da lui e la sua famiglia erano in realtà uniti in questo intrigo e tutte le sue convinzioni sembrano essere messe in discussione. Con l’aiuto degli amici e di Sarah (Madelyn Cline), in grado di mediare tra i due gruppi rivali perché appartenuta ad entrambi, le carte in tavola verranno piano piano scoperte e gli enigmi si risolveranno, non senza estrema fatica da parte di tutti i protagonisti. Ogni vittoria sarà sudata, ogni avventura degna del tesoro che se ne ricaverà. Una serie che parla di amicizia come poche altre, di crearsi una famiglia dove la propria per convinzioni o contingenze non può arrivare e soprattutto di cosa significa essere un giovane consapevole in una terra dove sempre più le differenze sono rimarcate e la scalata sociale è impedita per favorire chi è sempre stato in cima. Outerbanks riesce ad essere la serie estiva per eccellenza senza nemmeno avere la pretesa di uscire d’estate, è una brezza piacevole e un’aria leggera che si insinua tra i titoloni del catalogo Netflix e che nonostante il numero apparentemente intimidatorio di puntate vola via alla velocità della luce.
Surviving Summer – Un’estate travolgente, Stagione 1, Netflix (Josh Mapleston) – recensione di Matilde Elisa Sala
Summer Torres (Sky Katz) è una ribelle adolescente newyorkese. Dopo essere stata espulsa da ben due scuole, la madre decide di mandarla da alcuni amici di famiglia a Shorehaven, una cittadina australiana. Summer dovrà adattarsi a questo nuovo stile di vita, immersa nella natura, senza troppe trasgressioni. Ben presto conoscerà Ari (Kai Lewins), Poppi (Lilliana Bowrey), Bodhi (Susannah La Rain) e Marlon (Joao Gabriel Marinho), un gruppo di semplici ragazzi appassionati di surf. Amicizia, amore, mare e surf sono i principali ingredienti di questa serie. Episodio dopo episodio Summer si renderà conto che si può apprezzare anche ciò che inizialmente si odia e che a volte è molto più bello amare le cose semplici.
Un prodotto leggero e appassionante, con qualche inserto leggermente monotono, ma perfetto per l’estate. L’insegnamento che se ne trae è sicuramente positivo: si deve cavalcare l’onda, cercando di rimanere in equilibrio, ma, in caso di caduta, ci si può sempre rialzare e riprovarci, accettando talvolta anche l’aiuto di chi dimostra di tenerci davvero.
Dive Club – Un tuffo nel mistero, Stagione 1, Netflix (Steve Jaggi) – recensione di Matilde Elisa Sala
Nella piccola isola di Cape Mercy, in Australia, le giovani amiche Lauren (Georgia-May Davis), Stevie (Sana’a Shaik), Maddie (Miah Madden) e Anna (Aubri Ibrag) trascorrono in serenità le loro giornate, alternando i vari impegni alla loro passione più grande: le immersioni in mare aperto. Durante una delle loro escursioni, nella quale hanno ritrovato una misteriosa scatola contenente la foto di una giovane donna, un temporale incombe e le ragazze sono costrette a tornare a riva. Ma, nel corso della tempesta, Lauren scompare misteriosamente. Anna, Stevie e Maddie, con l’aiuto della loro nuova amica Izzie (Mercy Cornwall), faranno di tutto per scoprire cosa le è accaduto ma, immergendosi nella ricerca, numerosi segreti riguardanti proprio la loro isola affioreranno pian piano in superficie.
Questa serie targata Netflix, uscita lo scorso anno, meriterebbe molta più attenzione di quanto gli si sia stata riservata: passata un po’ in sordina, la trama diventa sempre più accattivante in ogni episodio. Oltre a rimanere affascinati dagli splendidi fondali marini australiani, a lungo andare ci si sentirà sempre più partecipi delle vicende di Cape Mercy. Avventura e mistero sono calibrate al punto giusto, largo spazio viene lasciato all’amicizia femminile, con qualche accenno ad alcune storie d’amore: Dive Club è un’ottima serie TV per realizzare il desiderio di vivere un’entusiasmante avventura estiva.