Del: 17 Settembre 2022 Di: Silvia Natoli Commenti: 0
Insolite ignote. Mary Wollstonecraft

Il 10 settembre 1797, 225 anni fa, moriva di setticemia Mary Wollstonecraft, filosofa e intellettuale britannica, solo dieci giorni dopo aver dato alla luce quella che diventerà l’autrice del primo romanzo di fantascienza in Europa, Mary Godwin Shelley. Nonostante la sua vita sia stata segnata in gran parte dallo sforzo di riscattare la figura femminile dai tradizionali ruoli di madre e moglie, oggi è proprio così che troppo spesso viene ricordata: madre dell’autrice di Frankestein e moglie di uno dei filosofi precursori dell’anarchismo, William Godwin.

Ma cosa ha fatto di Mary Wollstonecraft anche una delle prime donne capaci di confutare a livello accademico la tesi sulla presunta superiorità dell’uomo e a diventare pioniera del femminismo liberale in Inghilterra?

Probabilmente l’infanzia tormentata dai continui abusi del padre, un uomo brutale, amante dell’alcool e del gioco. Forse la mancanza di un’istruzione solida e regolare, cui ha cercato di ovviare attraverso le letture più disparate, le amicizie più improbabili, come quella con Fanny Blood, che la inizierà ai circoli intellettuali della società londinese, e i diversi impieghi, come quello di dama di compagnia presso Sarah Dawson, una vedova di Somerset, che le darà modo di apprendere usi e costumi dell’alta società e di dedicarsi a pieno ai suoi studi da autodidatta. Oppure proprio i due tentativi fallimentari di fondare una scuola insieme all’amica Fanny e alla sorella Elizabeth e il successivo forzato allontanamento da entrambe, in seguito al quale approdò finalmente alla scrittura.

Il rifiuto della rappresentazione romantica della natura femminile e la convinzione che qualsiasi idea di inferiorità delle donne rispetto agli uomini sia solo un costrutto sociale sono i nuclei portanti della produzione dell’autrice.

Pensieri sull’educazione delle figlie: con riflessioni sul comportamento delle donne, nei doveri più importanti della vita uscì nel 1787 e poi Mary, a Fiction nel 1788. Il successivo impiego presso il mensile Analytical Reviewdell’editore e libraio Joseph Johnson costituì una svolta per quanto riguarda la sua formazione, dal momento che le permise di studiare integralmente autori come D’Alembert, Diderot, D’Holbach, Voltaire, Rousseau e la introdusse al mondo degli intellettuali radicali Thomas Paine, Anna Barbauld, William Godwin, figure cruciali per il delinearsi della sua più matura visione filosofica.

Nel 1789, mentre in Europa cominciava ad imperversare la Rivoluzione Francese, Mary Wollstonecraft rispondeva a Riflessioni sulla Rivoluzione francese di Edmund Burke con La rivoluzione dei diritti degli uomini e poi, nel 1792, pubblicava la sua opera più importante, ovvero Rivendicazione dei diritti delle donne. Nello scritto, a partire da una critica a Burke, Wollstonecraft scriveva dell’importanza civile e politica dell’istruzione come diritto primario e fondamentale sia per gli uomini che per le donne, da sempre cresciute solo per essere obbedienti, decorose e gentili, come in uno stato di perpetua fanciullezza, e giungeva alla conclusione che se l’educazione di entrambi i sessi fosse stata impartita egualmente, senza discriminazioni, le donne avrebbero potuto giungere dove di norma giungevano gli uomini.

Rivoluzionaria e pioniera dei diritti civili, una figura cardine per l’avvio e lo sviluppo del pensiero femminista in Occidente, anche e soprattutto in ambito accademico,

Mary Wollstonecraft non smise mai di mettersi alla prova, di maturare la propria visione critica anche a costo di scontrarsi con le migliori menti del tempo, di tentare di «persuadere le donne a fare di tutto per diventare più forti, nella mente e nel corpo, e convincerle che frasi tenere, cuori impressionabili, sentimenti delicati, gusti raffinati, sono quasi sinonimi di debolezza, e chi è solo oggetto di pietà e di quella specie di amore che per definizione le è parente, diventa presto oggetto di disprezzo» (Wollstonecraft, Mary, A Vindication of the Rights of Woman, California, CreateSpace Independent Publishing Platform, 2016 – 1^ edizione 1792).

Silvia Natoli
Studentessa al secondo anno di editoria. Bevo tanti caffè, leggo molti libri, dormo poco e mi interesso principalmente di letteratura, storia e politica.

Commenta