Del: 24 Ottobre 2022 Di: Laura Cecchetto Commenti: 0

Agli inizi di ottobre la Francia ha presentato il piano di sobrietà energetica da applicare nei prossimi mesi, in vista dell’inverno, come risposta alla recente crisi climatica e soprattutto energetica che interessa tanto la Republique, quanto gli altri stati europei dipendenti dal gas russo.

La riduzione del consumo di energia è un obiettivo a lungo termine per rompere la dipendenza dalle energie fossili, mirando ad energie più verdi e sostenibili.

Sobrietà energetica” indica dunque un atteggiamento di moderazione e parsimonia nei confronti dell’uso delle fonti energetiche, evitando gli eccessi, senza però rinunciare all’essenziale; essa si pone come obiettivo quello di risparmiare oculatamente le risorse, limitando i consumi, vivendo in modo più sostenibile e più rispettoso nei confronti del pianeta.

Per questo motivo, la Francia, oltre a proporsi di ridurre il suo consumo energetico del 10% in due anni, sta promuovendo diverse campagne di sensibilizzazione e comunicazione che, col mottoogni gesto conta”, invitano i cittadini, soprattutto quelli più giovani, ad abbassare, spegnere e posticipare i propri consumi.

La parola d’ordine è chiara: mobilitazione generale. Non solo la Francia, ma tutto il mondo deve agire per contrastare l’attuale situazione di emergenza.

Il piano di sobrietà spinge tutti, nessuno escluso, ad essere più consapevoli e contenuti nelle emissioni e nei consumi, focalizzandosi principalmente su:

1) Riscaldamenti: si invita ad abbassare la temperatura a 19° e a spegnere i caloriferi durante la notte e nei periodi in cui le stanze sono inutilizzate; a ridurre il periodo di utilizzo dei riscaldamenti, nonché all’uso moderato dell’acqua calda; sono previsti dei dispositivi intelligenti per meglio controllare i consumi e le dispersioni di energia.

2) Mobilità e trasporti: avvio di una campagna di sensibilizzazione sull’uso dei mezzi pubblici e delle biciclette, per risparmiare sull’uso di carburante; invito ad incentivare lo smart working e il carpooling, preferire modalità di trasporto povere di CO2 ed evitare i viaggi non necessari.

3) Pubblico: riduzione dei consumi di elettricità pubblica in uffici, scuole, centri sportivi, industrie; isolamento delle risorse d’acqua per evitare dispersioni e riduzione dell’acqua calda negli edifici pubblici; proposta di spegnere l’illuminazione pubblica dalle 23 alle 5.30; richiesta di mantenere sotto controllo riscaldamento, aria condizionata e ventilazione.

4) Aziende e privati: sono applicate le riduzioni richieste per il pubblico; riduzione dell’illuminazione esterna.

5) Telecomunicazioni: richiesta di spegnere gli apparecchi quando non sono in uso; di non lasciare i dispositivi in carica più del necessario; limitare l’uso di apparecchi elettronici durante gli orari di punta (8-13 e 18-20); riduzione dell’intensità luminosa; sostituzione di lampade con LED, preferibilmente automatizzati.

Sono previsti degli incentivi (bonus sobrietà) per i cittadini che saranno in grado di ridurre le emissioni e i consumi. Tali incentivi si traducono in riduzioni sulle bollette di gas ed elettricità, arrivando fino a 9000 euro di contributi, frutto di diversi regimi di aiuti per il rinnovamento energetico, come la Primo Rénov (2,6 miliardi di euro).

Il messaggio è chiaro: tutti devono dare il loro contributo, anche se questo vuol dire mettersi un maglione in più addosso. C’è in gioco (anche) il nostro futuro, non solo quello del pianeta.

Laura Cecchetto
Scopro il mondo e me stessa con il naso dentro a un libro, rifletto su ciò che mi circonda e prendo appunti. Narro ciò che leggo, e di conseguenza ciò che provo, per relazionarmi con ciò che mi sta attorno, possibilmente con una tazza di tè sulla scrivania.

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