Del: 28 Novembre 2022 Di: Luca Pacchiarini Commenti: 0

Considerato uno dei film comici più divertenti di sempre, Monty Python e il Sacro Graal nasce dalla folle, anarchica e geniale mente del sestetto comico dei Monty Python. Si tratta di un gruppo nato a fine anni sessanta in Inghilterra, di cui cinque membri si conobbero grazie alle compagnie teatrali universitarie. In quella di Oxford John Cleese e Graham Chapman, in quella di Cambridge Eric Ilde, Terry Jones e Michael Palin, ed il sesto, Terry Gilliam fu conosciuto a New York da Cleese. Il successo della loro innovativa comicità nonsense e perspicace esplose con il Flying Circus, serie tv andata in onda dal 69 al 74 per la BBC, composta da una serie di sketch comici surreali ed imprevedibili (presente integralmente su Netflix). Il circo volante fu per la comicità quello che i Beatles furono per la musica: aprì tutta una galassia di modi diversi per far ridere.

Tra la terza e la quarta stagione della serie i Monty Python tentarono qualcosa di mai sperimentato: un film, un lungometraggio a soggetto con una narrazione unica e continuata (avevano già fatto un film, And Now For Something Completely Different, ma era una serie di sketch montati insieme, non troppo dissimile dalla serie). Il risultato di questo primo tentativo arrivò con molte difficoltà, date principalmente dall’inesperienza e dal poco budget, ma di una qualità impareggiabile su tutti i punti di vista, tra i film comici migliori mai fatti, eguagliato solo dalle pellicole successive. Oltre a loro, hanno collaborato alla scrittura anche Carol Cleveland, Neil Innes e Douglas Adams (autore della Guida Galattica per Autostoppisti).

Ambientato nell’Inghilterra basso medievale, intorno al 900, il film racconta di re Artù e del suo scudiero Patsy che perlustrano la Gran Bretagna in cerca dei cavalieri più valorosi. Trovato il coraggioso Lancillotto, il casto Galahad, il codardo Robin ed il colto Bedevere, arriva un ordine da Dio stesso: trovare il Sacro Graal. Unito o diviso nell’avventura, il gruppo vivrà una serie di incontri e sfide molto particolari. Un gruppo di villici poverissimi dalle idee politiche radicali, cavalieri giganti che dicono la parola “Ni”, un coniglio assassino a guardia di una grotta, francesi buffi che lanciano animali e molto altro ancora. Una grande parodia del ciclo bretone, adatta a tutti: dal pubblico medio all’appassionato di cinema fino allo studioso di storia e mito. La narrazione è costituita da una serie di sequenze statiche, anti-climatiche, ogni volta in un ambiente diverso. Queste non sempre servono a portare avanti la trama ma sono utili al fine umoristico; è un furbo escamotage per poter creare numerosi sketch strutturati come il sestetto comico era abituato, ma traducendoli nel linguaggio cinematografico. Infatti, il film fu girato tutto in tempo reale, con numerose telecamere che inquadravano varie zone, per poi montare tutto in postproduzione.

Scheletro della produzione del film è il detto far di necessità virtù

Il budget era di soli 229.000 sterline (circa due milioni di sterline odierne) e fu finanziato principalmente da artisti musicali come i Pink Floyd, Elton John e i Led Zeppelin. Un basso budget che costrinse il gruppo ad ingegnarsi. I cavalli costavano troppo, così si propose di far suonare agli scudieri delle noci di cocco simulando gli zoccoli. In questo modo nacque una delle gag migliori della pellicola. Della regia si occuparono Terry Gilliam e Terry Jones, per entrambi era la prima esperienza filmica (Terry Gilliam non era ancora il regista riconosciutissimo che è oggi). I due si trovarono spesso in disaccordo e caddero in errori dati dall’inesperienza, ma la creatività era così tanta che il prodotto finale non ne ha risentito.

Persino il trailer è decostruito, spezzato e costituito da gag originali basate sulla parodia del linguaggio di un trailer.

L’abilità più grande della pellicola è l’aver amalgamato il nonsense e il sense, che si incontrano senza scontrarsi.

Solitamente, quando si fa comicità, bisogna distaccare le gag nonsense dalla comicità tradizionale. Per esempio in Una pallottola spuntata vi è un susseguirsi di momenti assurdi, che devono essere tanti affinchè si costituisca una certa coerenza. Invece in prodotti come Tre uomini ed una gamba non sarebbe possibile inserire elementi casuali (come una macchina volante in stile star wars) perchè stonerebbero troppo, non sarebbero coerenti con l’impianto comico-narrativo dell’opera. La presenza di questi elementi andrebbe giustificata da un punto di vista narratologico. I Monty Python sono dei maestri perché riescono ad unire questi due poli facendo combaciare perfettamente il tutto. Questo grazie alla loro impareggiabile capacità di scrittura e ad un espediente che li portò ad essere rivoluzionari nella comicità: decostruire lo sketch svelando la sua natura durante lo sketch stesso. Cioè, durante una situazione assurda, i personaggi non la trattano come normale ma chiedono informazioni, mostrando al pubblico l’insensatezza di quello che accade.

L’eredità del film e di tutto il gruppo comico è stata rivoluzionaria nella comicità: Simpson, Griffin, Woody Allen, i vari film demenziali come l’Aereo Più Pazzo del Mondo e molto altro non esisterebbero se non ci fosse stato questo sestetto creativo e geniale. Monty Python e il Sacro Graal non è invecchiato, visto oggi riesce a far ridere molto, attuale anche con i modi odierni di fare comicità. Ancora si nota il coraggio di un’opera sulla carta complessa ma poi perfettamente fruibile. Il film è presente integrale su Netflix e YouTube.

Luca Pacchiarini
Sono appassionato di cinema e videogiochi, sempre di più anche di teatro e letteratura. Mi piace scoprire musica nuova e in particolare adoro il post rock, ma esploro tanti generi. Cerco sempre di trovare il lato interessante in ogni cosa e bevo succo all’ace.

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