Una volta entrati nell’ambiente universitario ci si imbatterà più volte in un argomento: il programma Erasmus. Sono molte, infatti, le iniziative che ogni Università predispone agli alunni per poter partire per un periodo che va dai 5 ai 12 mesi in uno Stato diverso dall’Italia, con lo scopo di studiare o di svolgere un tirocinio. È sicuramente un’esperienza intensa che permette di imparare aspetti nuovi di sé stessi e del mondo, cambia una parte della propria vita e consente di arricchire il bagaglio culturale personale.
Nonostante la volontà di partire, molti studenti hanno dubbi che impediscono di fare il grande passo: se non riuscissi a comunicare in una lingua diversa dall’italiano? Se non riuscissi a farmi nuovi amici? Se non riuscissi a gestire tutto da solo?
Queste sono solo alcune delle domande che i ragazzi si pongono e con le quali si tormentano arrivando al punto di non buttarsi partendo per l’Erasmus.
In realtà il programma ha innumerevoli lati positivi e le paure iniziali possono risolversi facilmente contando sull’aiuto che possono offrire i professori dall’Italia, la famiglia e gli amici che spronano a continuare nel percorso e anche tutti i ragazzi che partendo cercano di vivere al meglio i mesi all’estero.
Innanzitutto, un aspetto che non deve preoccupare è la lingua nuova: avere già una conoscenza o cominciare da zero non cambia in quanto sicuramente una volta partiti si imparerà a destreggiare l’idioma senza fatica; infatti, l’uso quotidiano permetterà a chiunque di migliorare il proprio livello e le capacità linguistiche. Si arriverà a interiorizzare la lingua a tal punto che per esprimere un concetto sovente non si troveranno le parole giuste in italiano, ma in inglese, spagnolo, francese, tedesco.
È anche più semplice del previsto farsi nuovi amici: ci sono varie occasioni per conoscere ragazzi provenienti da tutto il mondo, basti pensare a quante opportunità di socializzazione si hanno durante le lezioni universitarie, corsi extrascolastici, feste o eventi organizzati proprio per i giovani Erasmus. Si creerà quindi un piccolo gruppo multiculturale con il quale non solo si passeranno i mesi fuori dall’Italia, ma con cui si potranno mantenere i contatti anche dopo il rientro avendo sempre la possibilità di viaggiare e conoscere altri posti del mondo.
Ovviamente si entrerà in contatto con culture diverse dalla propria: con questo programma bisogna uscire dal proprio schema di abitudini e dalla propria “comfort zone” cercando di immergersi nella nuova città, conoscendo usanze diverse e provando piatti tipici. La particolarità dell’esperienza inoltre sta proprio nel visitare posti nuovi e limitrofi al centro urbano in cui si vive: grazie alle innumerevoli gite proposte proprio per i ragazzi internazionali si potranno raggiungere mete diverse con un budget low-cost.
Se in un primo momento si avrà difficoltà a gestire le proprie giornate, con il passare del tempo si apprenderà come destreggiarsi tra lezioni, studio, pulizie domestiche, uscite con gli amici e molto altro ancora. Al rientro sicuramente si avrà una maggiore capacità organizzativa e si sarà più predisposti a non aver paura di rischiare nuove avventure, anzi si cercheranno sempre nuovi stimoli.
Il programma Erasmus permette quindi di accumulare esperienze che nel bene o nel male insegneranno qualcosa facendoci crescere.
Essenzialmente nelle prime settimane si sarà pervasi da un’euforia generale che farà sembrare il tutto una piccola ‘vacanza’ in cui, lontani da casa, si può fare tutto ciò che si vuole. Dopo poco tempo a questa iniziale allegria potrebbero sorgere i primi segnali di nostalgia di ciò che si ha lasciato in Italia: la propria casa, le classiche uscite con gli amici di sempre in luoghi che abitualmente si frequentano, seguire le lezioni in un ambiente che conosciamo.
Ci saranno quindi momenti difficili e ostacoli che si dovranno superare da soli, ma anche questo aspetto fa parte dell’esperienza: in un modo o nell’altro ognuno troverà un proprio equilibrio grazie al quale affronterà al meglio i mesi all’estero senza ansie o preoccupazioni, ma anzi godendosi pienamente ogni momento.
Parliamo quindi di un’esperienza che cambia interiormente, infatti al rientro si potrà beneficiare di tutto ciò che si è appreso nelle settimane precedenti mostrando maturità, organizzazione e forza personale acquisite proprio grazie al programma Erasmus.