Del: 10 Novembre 2022 Di: Gabriele Benizio Scotti Commenti: 0
Musiracconti. Musica per quando si è tristi

Il 10 di ogni mese, la prima rubrica di racconti che suggerisce musica per ogni situazione. Oggi, quattro consigli per quando si è tristi.

La tristezza, quella che per Ippocrate era un eccesso di bile nera, la melanconia, è una cosa che purtroppo prima o poi tocca tutti noi. E la musica sappiamo tutti quanto possa aiutare a sorpassare questi momenti. C’è chi per alleviare le sue pene decide di andare in controtendenza rispetto al suo sentimento, mentre c’è chi cerca la catarsi attraverso musica che si confà ai suoi sentimenti, quasi convinto che solo il simile possa curare dal simile, un po’ come la cura omeopatica. Andiamo quindi qui a suggerirvi quattro album che possono aiutarvi alla lotta contro la tristezza.

Low, I could live in hope

Genere: Slowcore

È una nottata come le altre, l’ansia non ti molla. Quella solita malinconia ha iniziato a impossessarsi del tuo essere. Fuori si gela, ripensi a fatti, cose che avresti potuto fare o dire. E difficile vedere qualcosa davanti a te che non sia nero. La tua colonna sonora si deve adeguare a questo tuo stato d’animo, così ecco il motivo per cui i low suonano in cuffia. Quelle chitarre fredde, questo è quello che senti, un nero profondo, una malinconia di quelle profonde. In tutta la sequela di emozioni negative qualche volta riesci a vedere la superficie, la luce, è la luna che illumina la tua figura che stanotte risplende come mai aveva fatto prima d’ora. La notte passa lenta, non guardi l’orologio ma scandisci il tempo in base ai capitoli del nuovo romanzo che stai leggendo e dei pezzi del disco. Ma alla fine di questa notte come tutte le altre una sensazione dolceamara comincia a farsi vedere tra i tuoi sentimenti neri come la pece, che sia un nuovo inizio? Intanto è mattina ed è ora di andare a letto. Bella la vita da universitario. Consigliato per chi è un malinconico notturno

Carissa’s Wierd, Songs About Leaving

Genere: Slowcore, Chamber Pop

Non è mai facile non pensare alla persona che ti manca. Anche perché se ti manca è perché non puoi fare nulla più che pensarla. Cosa starà facendo? Con chi sarà? Cosa potevi fare per evitare tutto questi? Cascate di ricordi scorrono nella tua mente, momenti che non torneranno, una tristezza dolceamara che si alterna alla disperazione più totale regola le tue giornate e i tuoi momenti dove sei da solo con te stesso, e sei costretto a pensare. Questa tristezza, questa malinconia è una malinconia sottile, delicata quasi elegante, come ogni malinconia dettata dall’amore, è ossessiva, ritorna sempre sugli stessi punti, sugli stessi nodi provando a scioglierli. È anche confusa, passa da stati d’odio a stati dove bisogna guardare in faccia la realtà. Tu ami ancora. Chiunque(o qualsiasi cosa, chi lo sa io non giudico nessuno eh) sia l’oggetto del tuo amore è il momento di andare avanti. La tristezza d’amore può distruggere, ma se lo fa anche questo disco i casi sono due: o vieni distrutto definitivamente o queste due forze distruttrici si distruggono completamente e come per magia sei di nuovo libero. Che ne dici, te la senti di rischiare affidandoti a un nostro consiglio? Fossi in te (non) lo farei. Consigliato a chi è triste per amore

Coil, The Ape of Naples

Genere: Electronic, Post Industrial

Magari la tristezza viene per qualcuno che non c’è più, ma non perché non vuole più stare con voi ma perché proprio non c’è più. È difficile passare oltre la morte di una persona alla quale si è voluto bene. È una tristezza pesante, che ti trascini con quel marchio dell’eternità dietro di te di cui è impossibile disfarti. Un dolore difficile da passare e sei lì che pensi, fuori il cielo è fosco ed è un’altra giornata che passerai nell’ozio. La tristezza è in te e ti segue come un segugio, cerchi qualcosa da fare ma il tempo scorre lento, il mondo fuori sembra in letargo dal tuo appartamento e sono solo le 4 del pomeriggio. Cosa ti può accompagnare fuori da questo incubo se non la musica, e che musica. Forse ti deprimerai ancora di più mentre passerai un pomeriggio seduto al balcone fissando quell’albero davanti a casa tua sul quale ti eri appoggiato quella volta parlando con quella persona, forse soffocherai tra i ricordi per un’altra lunga giornata. Ma la musica anche questa volta ti ha fatto sentire un po’ vivo, almeno tu. Consigliato per chi è in lutto

Oliver Messiaen, Quatuor pour la fin du temps

Genere: Modern Classical

E se ci fosse quella tristezza tale da non credere più a niente, da credere che sia tutto sull’orlo della fine, quella tristezza esistenziale, quella atmosfera apocalittica avvertita dal tuo io, ecco che arriviamo alla fine. Alla fine di tutto, alla fine di ogni tempo, di ogni possibile esistenza, di ogni possibile prospettiva, di ogni possibile possibilità di felicità, di ogni possibile progetto, di ogni possibile credo o valore, di ogni possibile etica, di ogni possibile legge; ma, soprattutto, alla fine anche di questa puntata di Musiracconti. Dedicato a chi è triste e nichilista

Gabriele Benizio Scotti
Studente di filosofia, appassionato di musica, cinema, videogiochi e letteratura. Mi piace scrivere di queste tematiche e approfondirle il più possibile.

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