Del: 9 Dicembre 2022 Di: Michela De Marchi Commenti: 0
Artigiano in fiera 2022, un mondo da scoprire

È iniziato il mese di dicembre, a Milano è arrivato il freddo e si comincia a respirare aria natalizia, con dolci tradizionali, maglioni a tema, alberi decorati e illuminazioni per le strade, ma sicuramente un simbolo della città meneghina è la Fiera dell’Artigianato, detta anche Artigiano in Fiera.

Durante il periodo tra sabato 3 e domenica 11 dicembre 2022, dalle 10:00 alle 22:30, gli spazi di Rho Fiera Milano saranno divisi in sette padiglioni in cui verranno ospitati gli stand rappresentanti i paesi del mondo con le proprie tipicità gastronomiche, souvenir tradizionali e peculiarità locali.

Una caratteristica fondamentale di questa fiera è la sua gratuità: elemento essenziale in quanto l’evento natalizio nasce proprio con la volontà di regalare ad ogni cittadino milanese un’esperienza internazionale.
Per raggiungere questi scopi, Artigiano in Fiera dispone di due strumenti di promozione: l’esposizione fieristica e una piattaforma digitale. Si tratta infatti di un evento phygital che può contare ormai su una community di 1 milione di membri che mantengono una relazione costante con gli artigiani.

Dal 1996 la Fiera promuove gli artigiani come creatori di bellezza, bontà e prodotti unici: è il più grande evento al mondo del suo genere, riconosciuto come l’Expo Internazionale dell’Artigianato, dei Popoli e delle Nazioni. Il suo obiettivo è ricercare, selezionare e sostenere aziende che promuovono prodotti del territorio dal quale provengono, costituendo un mercato attento ad alcuni valori quali l’autenticità, l’originalità e la qualità.

Quindi, cosa si può vedere all’Artigiano in Fiera 2022? La ventiseiesima edizione è dedicata ai giovani artigiani e al loro coraggio: camminando per gli stand è possibile ascoltare le loro storie e comprendere come immaginano il futuro del mondo. 

Gli espositori permetteranno di ammirare e acquistare manufatti provenienti da diversi Paesi, molti dei quali introvabili altrove. Gli stand offrono diversi tipi di esperienze: enogastronomia, abbigliamento, gioielleria, oggettistica, home living, cosmesi naturale, ma anche eventi musicali, performance di danza e ristorazione internazionale.

Grande protagonista dell’evento è il Made in Italy, che rappresenta l’Italia da Nord a Sud: un vasto panorama nel quale si possono incontrare, per esempio, le innovazioni alimentari proposte dalle regioni Campania (per quanto riguarda la pasticceria) e Calabria (concentrata prevalentemente sul bergamotto), la tradizione trentina del legno, e i sapori emiliani e romagnoli – aceto balsamico, tortellini, tigelle e gnocco fritto. Ma anche la tradizione culinaria laziale (cacio e pepe, carbonara, amatriciana, porchetta e formaggi della tradizione) e i grandi vini del Veneto, che presenta anche linee di abbigliamento ed esclusivi accessori di pelle, pelliccia e affini. Si possono trovare anche alcuni prodotti della Valle d’Aosta quali la fontina artigianale, i salamini di cervo e il genepì, oppure si può visitare la Sicilia, scoprendo le ceramiche di Caltagirone, il pistacchio di Bronte, i liquori tipici, gli arancini, le panelle, i cannoli e le cassate.

Insomma, la Fiera dell’Artigianato è un’esperienza che coinvolge tutte e 20 le regioni del nostro paese, nessuna esclusa, ma che non si ferma ai confini nazionali: nello spazio dedicato all’Africa sono presenti stand che rappresentano l’Algeria – che propone specialità come l’olio d’oliva e i peperoni, e abiti di tradizione berbera – il Burkina Faso – con prodotti per la cura del corpo come oli di cocco e burro di mango – e l’Egitto, caratterizzato da dolci con frutta secca caramellata, bevande ai semi di basilico e complementi d’arredi che evocano la grande tradizione egiziana.

Si continua poi nella parte del padiglione americano dedicata all’Australia, che presenta piatti a base di carne di struzzo e di canguro, e si affianca a stand di Paesi del continente americano quali la Bolivia, che espone prodotti di abbigliamento realizzati con lana di alpaca, il Brasile, terra del churrasco e della picanha, e gli Stati Uniti d’America, in cui le carni alla griglia si accompagnano all’antica cultura dei nativi americani.

Nello spazio che rappresenta l’Asia, poi, ci si immerge nelle atmosfere orientali dell’Afghanistan (paese delle pietre preziose, dei gioielli e dei tappeti) dell’Arabia Saudita, nei cui stand si scoprono danze e rituali, e della Cina, con oggetti di giada, lacca, pietre dure e rare. 
L’esposizione vira quindi verso l’Europa, dove si possono visitare gli spazi del Belgio, che presentano chicche enogastronomiche quali i coccoretti (tipici dolcetti al cocco) e la birra artigianale della Polonia, nei quali si trovano sculture a tema religioso, icone, presepi di legno e gioielli preziosi in ambra e in argento, e della Spagna, pervasi dall’area di festa e pieni di accessori di piccola pelletteria e specialità quali vini, formaggi e prosciutti.

Queste sono solo alcune delle proposte che si troveranno nei padiglioni: con un pizzico di curiosità se ne potranno scoprire molte altre. L’ideale sarebbe recarsi alla Fiera per più giorni, in modo tale da visitare con calma ogni luogo e non ridurre il tutto a una corsa tra gli stand.

Ormai, la Fiera dell’Artigianato è per i cittadini meneghini un evento rituale, grazie al quale scoprire tutto il mondo, restando sotto il tendone di Rho Fiera Milano. 

Michela De Marchi
Studentessa di Scienze umanistiche per la comunicazione che aspira a diventare una giornalista. Sono molto ambiziosa e tendo a dare il meglio di me in ogni situazione. Danza, libri e viaggi sono solo alcune delle cose che mi caratterizzano.

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