Del: 7 Dicembre 2022 Di: Alice Cutsodontis Commenti: 0
Pokémon, fenomeno culturale che ha segnato un'era

Spoiler alert! Il seguente articolo contiene spoilers consistenti.


Ci sono voluti più di venticinque anni ma finalmente Ash Ketchum di Biancavilla (Pallet a seconda della generazione a cui appartenete), con il suo amato Pikachu, è riuscito a diventare l’allenatore di Pokémon più forte del mondo, vincendo il Torneo degli Otto Professionisti del Torneo Mondiale per l’incoronazione. Ad esso hanno partecipato infatti le personalità più forti delle varie regioni fra cui sono stati riproposti volti già conosciuti dagli amanti della serie come Iris, Camilla e Lance.

Ash vi ha potuto partecipare come campione di Alola, titolo ottenuto alla fine di Pokémon Sun&Moon, e sfida dopo sfida è riuscito ad arrivare all’ultimo incontro, combattuto contro il campione di Galar, Leon e il suo Charizard. Alla fine, un esausto Pikachu è riuscito ad avere la meglio, seppur allo stremo delle forze, regalando la vittoria al suo compagno di mille avventure e segnando molto probabilmente la fine del percorso dei due dal momento che il sogno del giovane è diventano finalmente realtà.

A guardare la competizione c’erano proprio tutti: i vecchi Pokémon di Ash, gli amici che ha incontrato durante il suo viaggio, sua madre e il professor Oak da casa, e perfino il team Rocket.

Insieme ai personaggi animati, anche tutta Tokyo guardava Ash in quello che sembra essere il suo ultimo scontro e ottenere finalmente il tanto agognato risultato, in quanto la puntata, data l’eccezionalità dell’evento, è stata trasmessa sui mega schermi di Shibuya.

L’episodio andrà in onda nel resto del mondo solo nel 2023, ma online girano già diversi video commemorativi per quella che sembra davvero la fine di un’era. È stato un lunghissimo percorso quello del ragazzo, fatto anche di sconfitte e delusioni visto che prima di Alola Ash non è mai riuscito a vincere un campionato regionale, ma alla fine ce l’ha fatta.

L’evento è stato celebrato anche su Twitter, dalla pagina ufficiale di Pokémon con una foto commemorativa. La commozione è tanta in tutto il fandom, fatto di grandi e piccini, soprattutto se si pensa ai vari riferimenti alla serie originale: Ash ha trionfato contro un Charizard che era il suo campione a Kanto; l’ultimo episodio della stagione Pokémon ultimate vojager, che andrà in onda in Giappone la prossima settimana, si intitolerà Pokémon I’m glad I chose you (il titolo del primissimo episodio recitava Pokémon I choose you!) e infine Ash durante l’ultimo attacco si gira il cappello, iconico gesto che era solito intraprendere prima di ogni lotta nella serie originale chiudendo finalmente un bellissimo cerchio.

Potrebbe venire da chiedersi come mai degli adulti, uomini e donne di venti o trent’anni si siano interessati a tale evento, dato che Pokémon è una serie nata per i bambini e come tali molti di noi l’hanno conosciuta.

Il fatto è che oggi viviamo in un mondo interconnesso e ciò crea inevitabilmente dei fenomeni, delle icone, degli immaginari e degli universi simbolici in cui gruppi di persone si identificano. Nascono i così detti Fandom: gruppi di persone collegati in tutto il mondo che sviluppano i propri linguaggi, le proprie culture e sotto-culture. Alcuni fenomeni, poi, sono così travolgenti da coinvolgere anche le persone al di fuori della tribù in questione e un esempio di ciò ci viene dato proprio da Pokémon Go, il quale nel 2016 aveva creato una vera mania in persone di tutte le età ed estrazione sociale che mai prima di allora si erano interessate al mondo dei mostriciattoli.

Pokémon si tratta proprio di questo: un fenomeno culturale e multigenerazionale che ha saputo evolversi con il passare del tempo, assumendo un’ottima narrazione transmediale in modo da creare un universo portatile e raggiungibile in qualsiasi momento da parte degli utenti.

È tenero pensare che il tutto è nato da un desiderio di Satoshi Tajiri, il quale non voleva permettere che i bambini si perdessero nell’urbanizzazione e nella digitalizzazione del mondo moderno. Egli si è quindi ispirato a quando era piccolo e catturava insetti nelle periferie rurali di Tokyo, barattandoli con i suoi amici, per creare il gioco di Pokémon grazie a Game Link, accessorio Nintendo che permetteva ai giocatori di scambiarsi le creature catturate, rappresentando un baluardo della socialità fisica negli anni Novanta.

Il gioco è poi aumentato di fama, fino a diventare una serie animata, nel 1996 in Giappone e nel resto del mondo l’anno successivo.

L’anime è diventato presto celebre: dopo la stagione originale, essa è stata rinnovata di anno in anno facendo cambiare al protagonista regione e compagni di avventura all’incirca ogni tre anni. Ash è molto maturato lungo il suo percorso al punto tale che nella stagione XY sembra essere più grande ed è stata accennata l’ombra di una possibile relazione amorosa futura con la dolcissima Serena.

Nel 2019 però la serie cambia drasticamente rotta, volendo riavvicinarsi all’obbiettivo originale legato ai bambini, quindi sia il disegno che la trama sono stati semplificati per poi raggiungere una via di mezzo in Pokémon Journeys, serie che si differenzia da tutte le altre in quanto per la prima volta Ash ha solo un compagno di avventure maschile fisso, Goh. Egli, oltretutto, è il primo ad essere considerato un protagonista della serie praticamente al pari dell’allenatore di Biancavilla e che non combatte contro i pokémon prima di catturarli (come invece è sempre stato necessario nell’anime), ma gli lancia semplicemente la pokéball contro, alla maniera di Pokemon Go. Nonostante non ci siano conferme ufficiali, inoltre, il mondo di Internet è convinto che Goh appartenga alla comunità LGBTQ+ e che abbia una cotta proprio per Ash.

Inutile dire che l’universo animato dei Pokémon non si limita al piccolo schermo. Ad oggi, la lista dei lungometraggi animati conta ben 23 film ai quali bisogna aggiungere Detective Pikachu, un live-action basato sull’omonimo videogioco e interpretato da attori di fama internazionale come Ryan Reynolds e Ken Watanabe.

Pokémon infatti è quel genere di fenomeni capace di produrre personaggi che vivono in un universo in continua espansione grazie a un numero inesauribile di storie, oggetti e gadget che coprono le più disparate nicchie di mercato. Prodotti adatti a ogni tipo di pubblico, indipendentemente dall’età, creando un intrattenimento adatto a chiunque e fruibile in ogni momento.

Insomma, è stato un viaggio lungo, in cui la serie e il protagonista sono cresciuti insieme ai loro spettatori, senza mai perdere il focus originale legato alla socialità dei più piccoli,

e per molti qualche settimana fa è stato proprio come vedere un vecchio amico d’infanzia riuscire finalmente a realizzare il suo obbiettivo, dopo tante delusioni e sconfitte. Per l’ultima volta Ash ha lasciato un fondamentale insegnamento: non importa quanto ci metterai, quante volte fallirai e penserai che forse i tuoi obiettivi siano irraggiungibili, l’importante è restare fedeli a sé stessi e ai propri sogni.

Gli amanti del mondo Pokémon potranno consolarsi con l’uscita dell’ultimo volume della serie dei videogiochi: Pokémon Scarlatto e Violetto, ambientati nella nuova regione di Paldea, piena di tantissime nuove creature. Se quindi il viaggio di Ash è, con tutta probabilità, giunto al termine, di certo questo non vale per il mondo creato da Tajiri, che certamente continuerà ad espandersi sempre più, proponendo nuove storie e personaggi.

Alice Cutsodontis
Studentessa di marketing (perché fa figo), femminista ma soprattutto scrittrice incapace di stilare una biografia brillante.

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