Del: 5 Gennaio 2023 Di: Matilde Elisa Sala Commenti: 0
Bookadvisor, consigli di lettura di gennaio

Il 5 di ogni mese, 5 libri per tutti i gusti: BookAdvisor è la rubrica dove vi consigliamo ciò che ci è piaciuto di recente, tra novità e qualche riscoperta.


La principessa afghana e il giardino delle giovani ribelli, Tiziana Ferrario (Einaudi) – recensione di Nina Fresia

La principessa Homaira, nipote dell’ultimo re afghano Zahir Shah, guida il lettore attraverso un viaggio unico alla scoperta della sua terra. E lo fa attraverso i suoi ricordi e i racconti delle molte ragazze che popolano il suo giardino, un luogo pacifico sospeso nel tempo e nello spazio.

Dell’Afghanistan si colgono gli odori e i sapori delle pietanze tipiche, si figurano i colori degli abiti tradizionali e ci si immerge nelle descrizioni dei paesaggi più variegati. Questo contesto riccamente tratteggiato funge da cornice per le storie delle donne che animano il romanzo: bambine e anziane, tutte contribuiscono a raccontare un volto particolare dell’Afghanistan, quello tutto al femminile. Il tema centrale è indubbiamente il coraggio delle donne afghane e viene affrontato da molteplici punti di vista, fornendo una visione a tutto tondo delle problematiche del paese. Viene approfondito il tema delle donne nell’istruzione, sia dalla parte delle studentesse che da quello delle insegnanti, nella giustizia e nel mondo dell’informazione. Anche la sfera dei social network emerge come possibile strumento di ribellione e affermazione della propria indipendenza.

Gli sforzi e i sacrifici compiuti dalle donne afghane si riflettono concretamente nello sviluppo del paese e della comunità che lo popola. Ed è quindi inevitabile che le loro vite e i loro lavori si intreccino con afflizioni viscerali dell’Afghanistan: guerra all’oppio, corruzione e persino il cambiamento climatico. Nonostante alcuni racconti siano un vero e proprio pugno allo stomaco, vi è sempre una nota di fiducia e speranza nel futuro, rappresentato proprio da tutte quelle donne e ragazze che continuano a tenere alta la testa di fronte a soprusi e minacce. Non solo viene mostrato l’Afghanistan dei talebani e della guerra, ma viene anche presentato il paese che è stato nei suoi anni più floridi, attraversato da turisti e in cui le prime libertà venivano concesse, e il paese che potrebbe diventare se armi e integralismi tacessero.


Angélique, Guillaume Musso (La Nave di Teseo) – recensione di Matilde Elisa Sala

Colpito da un infarto, il poliziotto Mathias Taillefer si risveglia in una stanza d’ospedale, accompagnato dalla musica di un violoncello. Le mani che creano quella melodia sono quelle di Louise Collange, una giovane ragazza che suona per dare compagnia a pazienti dell’ospedale. Quando Louise scopre che Mathias è un poliziotto gli chiede di aiutarla: sua madre è morta in circostanze misteriose e lei sospetta si tratti di omicidio. Mathias accetta, ignaro che la sua vita, da quel momento, cambierà completamente.

Ancora una volta, Musso si conferma un grande scrittore di gialli. La sua scrittura è coinvolgente ed estremamente scorrevole, tanto accattivante che la lettura non durerà più di tre giorni. Il romanzo è diverso da come ci si aspetta, non scatta il gioco investigativo perché le verità sono fin da subito sotto il naso, anche se non mancano colpi di scena e personaggi sospetti. Nonostante ciò, è un ottimo giallo e il suo fascino sta proprio nel suo essere fuori dagli schemi tradizionali.


Mor. Storia per le mie madri, Sara Garagnani (Addeditore) – recensione di Luca Pacchiarini

La ricerca dell’origine del ripetersi dei dolori di una famiglia, di 4 generazioni di un albero genealogico, è il motore che fa muovere Mor, graphic novel di straordinaria maturità uscito nell’aprile 2022. Dalla fredda Svezia alla mediterranea Italia, Sara Garagnani ripercorre le sue radici, i vari nuclei famigliari che ci sono stati, mostrando tutta una serie di traumi mai elaborati che hanno finito per ripetersi, riproporsi ad ogni generazione, tra depressione, dipendenze, soprusi e manie. In particolare, attraverso figure femminili come figlie, madri, nonne, la narrazione ripercorre ogni loro punto di vista, ma mai con fare accusatorio o giustizialista, bensì comprensivo, distaccato ma gentile.

Scandagliando le proprie radici l’autrice deve affrontare sfide importanti, come il confronto con le suddette figure femminili, ma anche con l’assenza di quelle maschili, spesso fugaci, immature, incapaci; tutto ciò viene fatto con un amore sempre vivo. È raccontato con grande capacità anche attraverso le illustrazioni, esse riescono a raccontare sottili stati d’animo, sensazioni mute e sorde che esplodono nelle meravigliose immagini, spesso con trovate molto acute. Una storia di storie per le madri, acuta e che immerge completamente il lettore.


Atlante degli odori ritrovati, Roberta Deiana (HarperCollins) – recensione di Matilde Elisa Sala

Quante volte un odore ci ha ricordato un luogo? O addirittura una situazione specifica? L’olfatto è il senso più sottovalutato, ma è anche quello in grado di risvegliare dei ricordi in maniera magica. Gli odori scatenano un vero e proprio viaggio nelle emozioni, molto intimo ma allo stesso tempo affascinante, rimangono sempre invisibili, molto spesso ci dimentichiamo di loro, ma appena toccano di nuovo il nostro naso scateneranno una catena di ricordi.

In questo saggio, viene proprio analizzata e raccontata l’importanza e l’unicità degli odori, il perché si studia il naso e la sua funzione, fino a un racconto più dettagliato di alcuni particolari odori che, sicuramente, per la maggior parte di noi significano qualcosa.


Il consiglio della casa editrice Le Lucerne

Dialoghi sul diritto di cittadinanza, Insaf Dimassi, Antonio Salvati (Edizioni Le Lucerne) – recensione di Silvia Natoli

In Italia la concessione della cittadinanza è una prerogativa regolata dalla legge n. 91/1992, che permette la naturalizzazione in base alla residenza sul territorio nazionale, l’assenza di precedenti penali e il possesso di un reddito adeguato. In Dialoghi sul diritto di cittadinanza ne vengono sviscerati il contenuto e le implicazioni in relazione a concetti quali cittadinanza, uguaglianza, identità, merito attraverso il confronto tra Insaf Dimassi e Antonio Salvati.

La prima, studiosa ed attivista per i diritti civili e umani di origine tunisina, la cui posizione qui è rappresentante delle istanze di tutti i cittadini italiani non riconosciuti, vittime di una legge a suo giudizio anacronistica e incompleta che non prende in considerazione la situazione di una categoria sociale che all’epoca in cui è stata emanata ancora non esisteva propriamente, ovvero quella della seconda generazione di immigrati. Il secondo, magistrato dal 1999, docente presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria che, in questo frangente, si assume il compito di evitare che nel dialogo vengano date risposte semplici e troppo emotive a problemi terribilmente complessi e che mette a disposizione le proprie immense conoscenze frutto di anni di studi e pratica nel campo legislativo, affinché nulla venga taciuto e possa risultare in qualche modo fraintendibile.

Matilde Elisa Sala
Studio Lettere, mentre aspetto ancora la mia lettera per Hogwarts. Amo i gatti, il Natale e la neve, viaggiare, specialmente se la destinazione è New York, leggere e immergermi ogni volta in una storia diversa. Scrivo, perché credo che le parole siano lo strumento più potente che abbiamo.

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