Del: 31 Gennaio 2023 Di: Redazione Commenti: 0

Il 23 gennaio è stato inaugurato un nuovo museo a Brescia: il Museo del Risorgimento “Leonessa d’Italia”. Il museo, allestito nelle sale del Grande e Piccolo Miglio nel Castello di Brescia, si trova a celebrare i primi momenti di quello che sarà l’anno della cultura a Brescia: la città lombarda, infatti, insieme con Bergamo sarà la “Capitale della Cultura 2023”. L’impegno per queste due città sarà particolarmente arduo: oltre ad essere un riflettore per mostre, eventi e concerti dalle capitali della cultura ci si aspetta un atteggiamento di innovazione e riflessione che possa essere di esempio per l’ambiente culturale in generale e che si sappia fare proposte mossa da una maggiore sensibilità ambientale.

In questo particolare momento viene inaugurato il nuovo museo. Con l’apertura si celebra anche il compimento delle attività di recupero del Castello, in particolare delle sale nel quale esso è ospitato. Il luogo, legato alla storia della città, passando sotto le insegne dei francesi e degli austriaci, è uno dei monumenti storici più importanti della città. Anche perché, grazie agli ampi spazi aperti dei quali è composto, riesce ad essere un luogo vivibile nella quotidianità anche dai cittadini, e non solo da turisti o relegato a momenti occasionali.

L’organizzazione degli spazi interni del museo ha permesso di creare anche dei luoghi che verranno utilizzati per futuri allestimenti temporanei, conferenze ed eventi dal vivo.

Il museo del Risorgimento è organizzato in modo da creare, attraverso le otto sezioni, una narrazione che accompagni il visitatore attraverso le varie fasi storiche ed insieme ai protagonisti che le hanno animate. Ciascuna delle sezioni prende forma attorno ad una delle parole chiavi del Risorgimento: Rivoluzione; Dissenso; Insurrezione; Guerra; Unità; Partecipazione; Mito; Eredità.

La narrazione permette di portare lo sguardo dal grande evento storico a ciò che è stato vissuto e al contesto che ha caratterizzato quella quotidianità. Ciò che emerge dalla strutturazione del percorso è, a nostro avviso, la migliore intuizione dei curatori: il racconto a dimensione cittadina.

Il grande evento storico è presente e approfondito attraverso gli occhi della Brescia che l’ha vissuto.

Questo permette di avvicinare lo sguardo e coinvolgere il visitare all’interno della narrazione. Anche se non bresciano, l’essere nella città permette di sentirsi partecipi della narrazione in cui si è inseriti. Anche i vari supporti multimediali mantengono questo sguardo. Un esempio può essere “Prove di Risorgimento” dove, alzando una cornetta, è possibile ascoltare alcuni documenti e testi letterari interpretati dagli attori del Teatro Piccolo di Milano; ancora “I garibaldini bresciani” dove uno schermo interattivo permette di conoscere i partecipanti alla spedizione dei Mille e le loro storie; “le Dieci giornate di Brescia” vuole rievocare le emozioni che hanno mosso gli animi bresciani durante quei dieci giorni di speranza.

Il supporto multimediale riesce ad essere effettivamente un supporto all’allestimenti riuscendo ad affiancare ed integrarsi nei vari spazi espositivi dando loro maggiore profondità senza sostituirsi mai a ciò che viene esposto o rendere la narrazione ridondante. Un esempio di ciò, oltre a quello già citato, può essere l’istallazione “il salotto” che si affianca alla narrazione dei momenti di sviluppo della volontà di libertà della città lombarda. “Il salotto” permettere di vivere l’esperienza del contesto ove le idee del Risorgimento hanno trovato linfa vitale ricreando l’ambientazione dei salotti letterari e politici dell’Ottocento.

Ultima grande sfida che affronta il museo è quella della pesante eredità che ha avuto il Risorgimento italiano: durante il Novecento, ciascuno in nome dei grandi eroi dell’Ottocento, si sono affrontate le camicie nere di Mussolini ed i partigiani della resistenza. Il museo li ha voluti mettere nella stessa ultima sezione insieme, permettendo di osservarli entrambi come testimonianze della nostra storia, in relazione tra loro e, soprattutto, in posizione privilegiata, in relazione con la Costituzione italiana a cui è dedicato un approfondimento.

Il nuovo allestimento realizzato dal comune di Brescia e dalla Fondazione Brescia Musei riesce a portare alcuni spunti interessanti e a mostrare la volontà di riorganizzazione e dare nuovo impulso alle attività culturali nella città. Adesso non resta altro che visitare il museo e partecipare alle attività proposte che, si spera, continuino nell’ottica di voler produrre spunti originali.

Articolo di Giuseppe Coda

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