Del: 4 Gennaio 2023 Di: Matilde Elisa Sala Commenti: 0
The Fabelmans. Una lettera d'amore al cinema

Con la comodità offerta dalle piattaforme digitali di streaming e gli impedimenti dovuti all’emergenza sanitaria, negli ultimi anni si è completamente persa la voglia e l’entusiasmo di andare al cinema, preferendo il proprio divano alle poltrone in sala. Scegliendo, al contrario, di accomodarsi nelle sale cinematografiche, si vivrà un’esperienza molto più avvolgente, si potrebbe osare dire, magica.

Proprio per questo motivo, prima dell’inizio di The Fabelmans, il regista Steven Spielberg accoglie il pubblico con un messaggio, ringraziandolo per aver scelto di recarsi lì ed entrare nella sua storia.

The Fabelmans è una vera e propria autobiografia, «una lettera d’amore alla mia famiglia e al cinema», come dice lo stesso Spielberg, descritta come la storia più personale e più toccante che il regista abbia mai raccontato.

La pellicola racconta la storia di Sammy (Gabriel LaBelle), nome dietro il quale si nasconde lo stesso Steven, e della sua famiglia, i Fabelman. La madre Mitzi è un’artista mancata, avida sognatrice, a cui fa da contraltare il padre Burt, molto più realista e pragmatico. Saranno proprio loro ad avvicinare il piccolo Sammy al cinema e da quel momento ne rimarrà per sempre affascinato.

Tra tensioni familiari, problemi a scuola e primi amori, la cinepresa sarà sempre la fedele compagna di Sammy. Nato come un gioco, il cinema diventerà la sua più grande passione: costretto a lottare contro suo padre, che lo esorterà sempre a lasciar perdere il suo “hobby”, riuscirà poi a farne un lavoro.

L’amore di Spielberg per il cinema, e per la sua professione, traspare fin da subito. Numerose sono le scene dove viene mostrato come venivano creati e montati i film prima del digitale. L’autenticità della pellicola è estremamente toccante: molto spesso ci si sentirà quasi “di troppo”, inadatti a prender parte a una vicenda così personale.

Ben presto però ci si renderà conto che la storia di Sammy/Steven potrebbe essere quella di ognuno di noi, giovani sognatori, ognuno coi propri problemi, ad affrontare difficoltà con l’obiettivo di raggiungere i propri scopi.

Il cinema propone una visione originale della realtà, anche se la chiave di lettura viene fornita, l’interpretazione è tutta nelle mani del pubblico. Inconsapevolmente, ognuno di noi, nel suo piccolo, ogni giorno si mette in gioco, cercando di interpretare diversi aspetti del proprio mondo: non è necessario diventare registi, scrittori o pittori. C’è arte e creatività in ogni pensiero o opinione, può cambiare la prospettiva, ma ogni sguardo sarà sempre unico.

Il cinema, come ogni forma d’arte, può essere uno strumento in grado di aiutarci ad alimentare la nostra fantasia e le nostre passioni, può farci provare emozioni contrastanti e suscitare domande. Ecco perché è importante viverlo in una sala piena di persone: l’arte è condivisione e, forse, è proprio questo il motivo per cui Spielberg ha scelto di aprirsi e raccontare a tutti la sua storia.

Matilde Elisa Sala
Studio Lettere, mentre aspetto ancora la mia lettera per Hogwarts. Amo i gatti, il Natale e la neve, viaggiare, specialmente se la destinazione è New York, leggere e immergermi ogni volta in una storia diversa. Scrivo, perché credo che le parole siano lo strumento più potente che abbiamo.

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