Del: 3 Febbraio 2023 Di: Matilde Elisa Sala Commenti: 0
Babylon. L’idillio e l’amarezza della magica Hollywood

Nella Hollywood degli anni Venti, il cinema muto è all’apice del suo successo. Sfarzo, eccesso, lusso sfrenato e disinibito dominano la scena: i protagonisti di quell’epoca altro non fanno che godere della propria fama, lasciandosi felicemente andare tra droga e alcol. La loro vita è invidiata da tutti e chiunque sogna di essere come loro.

Nel corso di una mega festa hollywoodiana Manny Torres (Diego Calva), fattorino e cameriere proprio della festa, conosce la stravagante Nellie LeRoy (Margot Robbie). Entrambi vorrebbero fare cinema, entrare a far parte di qualcosa di ancora più grande, dove si può fingere di essere chiunque si voglia. Alla fine della festa, Nellie ottiene una proposta di lavoro come attrice, mentre Manny riesce a catturare l’attenzione del famosissimo attore Jack Conrad (Brad Pitt), diventandone amico.

Brad Pitt e Diego Calva in una scena del film

Il mondo del cinema sembra quasi perfetto, ma è destinato ben presto a cambiare, con l’arrivo del sonoro. I registi devono cambiare il modo di lavorare con la cinepresa, gli attori devono fare attenzione a calibrare meglio la voce, rispettare la posizione dei microfoni, i tempi di ripresa si allungano notevolmente e le didascalie, che avevano caratterizzato i film muti, ormai non servono più. Salta completamente la grande macchina che si era creata fino ad allora e la realtà viene pian piano a galla.

In un lasso di tempo che va dal 1926 fino al 1952, Babylon di Damien Chazelle mostra sullo schermo l’intrecciarsi di numerosi personaggi, ognuno immerso nella propria carriera.

L’apparente felicità che ognuno di loro mostra, lascerà presto spazio alle tante oscurità: Nellie ha dei problemi con la droga e Manny, cresciuto povero, capirà ben presto che la ricchezza che il cinema ti può offrire è effimera. Il pubblico un giorno ti ama, il giorno dopo ti odia; Hollywood ti porta in vetta, ma il giorno successivo ti può far precipitare.

La cornice che Chazelle crea è molto amara, ma assolutamente ammaliante, proprio come lo è lo stesso mondo hollywoodiano. Laddove molti sono stati parecchio delusi nel vedere questa pellicola esclusa dalle candidature più importanti agli Oscar, sono state davvero numerose le critiche che ha ricevuto.

Babylon è stato definito «talmente brutto da far venire il mal di testa», assolutamente inconsistente, antisensuale, troppo superficiale e confusionario nel delineare la storia di alcuni personaggi o le tematiche principali.

Che possa essere piaciuto o meno, Babylon lascerà sicuramente il segno.

Significativa è l’audacia del regista nel cercare di raccontare un mondo di cui lui stesso fa parte, cercando di denunciare tutte le sfaccettature del mondo hollywoodiano, troppo spesso erroneamente creduto idilliaco, quasi magico.

Il cinema, come tanti altri mondi, cambia in maniera molto rapida. È difficile stare al passo coi tempi, non tutti riescono a reinventarsi e troppi subiscono innumerevoli pressioni, delle quali spesso non ci si rende nemmeno conto. Anzi, sembra quasi non ci sia proprio più tempo di rendersene conto. Ma se si è fatto qualcosa di grande e di importante, verrà sempre ricordato e riconosciuto, anche se, nel frattempo, tutto il resto è cambiato.

Matilde Elisa Sala
Studio Lettere, mentre aspetto ancora la mia lettera per Hogwarts. Amo i gatti, il Natale e la neve, viaggiare, specialmente se la destinazione è New York, leggere e immergermi ogni volta in una storia diversa. Scrivo, perché credo che le parole siano lo strumento più potente che abbiamo.

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