Del: 14 Febbraio 2023 Di: Michela De Marchi Commenti: 0

La seconda settimana di febbraio per il popolo italiano significa solo una cosa: il Festival di Sanremo, evento musicale che si tiene ogni anno in Liguria in cui gli artisti del nostro paese si sfidano in una gara canora con canzoni inedite. Tra le proposte di questa edizione troviamo per esempio Marco Mengoni, i Cugini di Campagna, Lazza, Rosa Chemical e tanti altri volti noti che hanno fatto la storia della musica italiana o debuttanti.

Come in ogni evento mediatico, alla base del Festival vi è la volontà di fare notizia, suscitare interesse e far parlare di sé il più possibile: in particolar modo quest’anno tra i tanti argomenti al centro delle polemiche vi è stato l’intervento del presidente ucraino Zelensky, la cui presenza durante la finale, pensata inizialmente in formato di video messaggio, ha prodotto parecchi pareri negativi. Il conduttore e direttore artistico del Festival di Sanremo Amadeus aveva fatto sapere che il leader ucraino, già intervenuto in altre occasioni pubbliche come le feste del cinema di Cannes e Venezia, i Grammy e i Golden Globes, sarebbe stato ospite l’11 febbraio con un intervento registrato, sottolineando come fu lo stesso Zelensky a chiedere di partecipare, usando come intermediario il giornalista della RAI Bruno Vespa. La notizia ha causato alcuni malumori tra politici e personaggi pubblici che in questi mesi hanno mantenuto una posizione ambigua sulla guerra:

il presidente ucraino fu accusato di eccessivo protagonismo mediatico e di richiedere con troppa disinvoltura che i paesi occidentali intensificassero il loro coinvolgimento nel conflitto.

Tra chi polemizzava possiamo citare il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, il quale sperava che Sanremo rimanesse il festival della canzone italiana senza legarsi ad affari bellici, o Giorgio Simonelli, docente di comunicazione radiotelevisiva, che a Il fatto quotidiano ha affermato: “Quando qualcuno dice che Zelensky va a Sanremo per sensibilizzare l’opinione pubblica, dice una scemenza. L’opinione pubblica è già sensibilizzatissima, non c’è bisogno che Zelensky ricordi nulla agli italiani”. Sono intervenuti nella questione anche Carlo Calenda, leader del partito Azione, che ha visto l’operazione come “un effetto boomerang” per la causa ucraina, e il leader del M5S Giuseppe Conte, il quale sostenne la divisione tra i piani dello spettacolo e dell’informazione.

Dall’altra parte rispose la giornalista e scrittrice ucraina Yaryna Grusha Possamai spiegando che Zelensky in quanto attore debba parlare anche al pubblico che segue eventi come Sanremo per mantenere accesa l’attenzione sul suo Paese che da un anno vive la guerra.

Zelensky al Festival del Cinema di Venezia

Dopo le polemiche dei giorni precedenti al Festival circa l’intervento del presidente ucraino, il direttore dell’area intrattenimento Rai, Stefano Coletta, ha annunciato che Zelensky avrebbe mandato solo un testo che sarebbe stato letto da Amadeus. “Attraverso l’ambasciatore mi ha fatto sapere che aveva piacere di scrivermi una lettera e la leggerò esattamente come mi arriverà” ha aggiunto il conduttore, sottolineando quindi come, nonostante l’indispensabile controllo relativo alla messa in onda di qualsiasi programma televisivo, non ci fosse nessuna intenzione di censurare il messaggio del presidente.

Inerente a questa scelta, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha espresso ironicamente la sua delusione per il mancato messaggio video del presidente ucraino dicendo che forse avrebbe potuto vincere il concorso canoro con un brano rap.

Dopo tutte queste peripezie quindi, nella serata finale del Festival di Sanremo dell’11 febbraio la lettera di Zelensky è stata letta da Amadeus alle 2:13: il presidente ha iniziato il suo intervento ricordando come per sette decenni il Festival ha fatto sentire la sua voce, la sua bellezza e la sua magia permettendo la vittoria dell’arte e della musica, ribadendo poi la forza dei valori della cultura, della libertà e della democrazia, indispensabili anche nella guerra contro la Russia.

Infine, ringrazia il popolo italiano augurando il successo a tutti i finalisti e invitando i vincitori a Kyiv, in Ucraina, nel Giorno della Vittoria: Vittoria ottenuta in condizioni difficili grazie al coraggio dei difensori.

Dopo la lettera di Zelensky, accolta dagli applausi del pubblico dell’Ariston, si è esibito nel brano Fortezza Bakhmut il gruppo rock ucraino Antytila.

L’importanza di questi interventi è ribadita anche da Gianni Morandi, il quale ha fatto riferimento anche alla strage causata dal terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria provocando migliaia di morti: per il cantautore italiano tragedie del genere hanno un impatto su tutta l’umanità, ma ricorda che ‘lo show deve andare avanti’ e che l’idea del festival è sempre quella di far cantare tutto l’Ariston creando un altro pezzo fondamentale per la storia della musica italiana.

Sanremo 2023 quindi è stato un festival in sequenza con i precedenti, ma molto differente, grazie al gran lavoro che Amadeus ha fatto sulle canzoni: i festival degli ultimi tre anni sono sempre stati definiti in funzione degli accadimenti del paese, per cui il primo anno è stato una festa, il secondo si è svolto nella reclusione e il terzo in una fase ancora di incertezza. Arriva ora questo quarto festival nelle piene funzioni che l’espressione artistica finalmente può portare: Stefano Coletta afferma che l’edizione del 2023 è un evento che ha voluto portare festa e consapevolezza nelle case degli italiani con testi che hanno trovato un’urgenza di dire e il desiderio di raccontarsi senza pudore. In cinque serate Amadeus ha saputo creare una narrazione democratica in tutte le direzioni dalle fasce più giovani alle più anziane dando vita a un grande momento fatto di memoria, commozione, allegria, sobrietà e semplicità.

Michela De Marchi
Studentessa di Scienze umanistiche per la comunicazione che aspira a diventare una giornalista. Sono molto ambiziosa e tendo a dare il meglio di me in ogni situazione. Danza, libri e viaggi sono solo alcune delle cose che mi caratterizzano.

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