Del: 10 Aprile 2023 Di: Gabriele Benizio Scotti Commenti: 0
Musiracconti. Musica per quando è primavera

Il 10 di ogni mese, la prima rubrica di racconti che suggerisce musica per ogni situazione. Oggi quattro consigli per quando è primavera.


Quando Persefone torna dal regno degli inferi ecco che torna a sbocciare la primavera. Il mese più bello, più vitale, che significa essere vicino alla fine quando sei uno scolaro, e significa l’inizio della fine quando sei universitario. E lo so che mentre tutto fuori rinasce, del resto “quante foglie e fiori nascono a primavera” dice Omero, tu stai iniziando a sentire i brividi dietro la schiena per ciò che sta per arrivare. Dunque proviamo a darti un piccolo lotto di album per passare al meglio questo periodo che è il preludio di quella infernale corsa che sarà la sessione estiva.


Jawbreaker, Bivouac

Generi: Post-hardcore/Emocore

È una giornata di primavera qualsiasi, giri in bici fino a tardi, tanto ora c’è il sole, però non li fai con quel rilassamento delle giornate estive, il giorno dopo hai lezione, devi studiare, devi svegliarti presto. Però in quei momenti che sei fuori te ne dimentichi a tratti, prima di ripiombare nell’ansia e nell’angoscia del da fare. Bivouac è un po’ così: vitale, potente, ma che ti riporta sempre con quella sua angoscia coi piedi per terra. Ti porta a vivere una vita piena ma con responsabilità, con doveri, con cose da fare, con esami da preparare e con 20 da accettare perché sennò vai fuori corso di due anni. Ma è questo il bello di questo disco fantastico, e che lo rende perfetto per una primavera da universitario, perché la vita non sarà mai una lunga estate da liceale promosso senza debiti, ma molto più verosimilmente sarà la primavera di un fuoricorso in ingegneria con analisi II da dare per la terza volta. Consigliato a chi la primavera la vive con fatica


Eberhard Weber, The colours of Chloe

Generi: Chamber Jazz/Third stream

Abbiamo già accennato a chi piace stare fuori fino a tardi in primavera. Stare fuori fino al crepuscolo e godersi quel poco di luce rimasta nelle vie della nostra città. La primavera è anche, anzi soprattutto questo, quelle luci che solo lei ti può dare, e solo in lavori come questa gemma del jazz da camera possiamo trovare. È bello starsene così, a guardare il sole scendere, mentre tutti vanno a mangiare, tornano a casa da lavoro, e tu, da nullafacente che fa l’università un po’ quando gli capitano puoi ancora goderti questi scorci al fianco di un amico nullafacente tanto quanto te. Il rosso delle foglie, la brezza freschissima e tutto il resto è ciò che ritrova nelle delicate armonie di questo lavoro. È sicuramente bellissimo, ma siccome tu non hai niente da fare forse è meglio che torni a casa a cucinare per tua mamma che lei sì che lavora, magari sai, una volta, farle trovare già pronto…Consigliato a chi in primavera piace rimanere in giro fino a tardi


Cleaners From Venus, Blow away your troubles

Generi: post-punk, Jangle pop

La primavera è anche giocosità, frivolezza, è la fine di un qualcosa di un processo snervante e lungo, si può vivere anche con la testa leggera, o per lo meno pesante ma che si sta alleggerendo sempre più. Questa è la primavera dei Cleaner From Venus, questo è il modo di viverla con questo disco. Camminare pregustando come sarà camminare senza quella fastidiosa cartella dietro le spalle, correre leggeri, liberi con l’autunno che è uno spettro troppo lontano per essere anche solo lontanamente vero. È ora di fare i preparativi per le vacanze, decidere le mete da visitare, lamentarsi perché nella tua provincia non ci sarà sicuramente niente e di scegliersi il videogioco lunghissimo che finalmente potremmo giocare con costanza, il quale ci accompagnerà per i prossimi 5 mesi, e a settembre sarà l’argomento principale di cui parlerai al tuo compagno nerd di università che non vedi da maggio. Perché la primavera è anche questo; solo che poi ricominciare è una fatica…


GAS, Pop

Generi: ambient, ambient techno

La primavera però è anche tranquillità, perdersi nella calma di posti sperduti. La primavera è anche camminate metafisiche sui sentieri di montagna a non pensare a niente, col rumore dei ruscelli e il sole che riscalda il tuo cammino. La primavera ha un fascino in tutte le sue sfaccettature, del resto. E puoi decidere di perderti assieme a Gas scrollandoti dalle spalle tutto il nervoso che corrompe i tuoi sensi, e prenderti una pausa, almeno adesso, almeno in primavera, dopo che l’incubo invernale è passato. È ora di tornare a respirare, prima che Persephone ritorni negli inferi, prima che tu torni negli inferi, e conviene godersela tutta quest’aria che durerà per l’ennesimo anno solo un battito di ciglia. Consigliato a chi vuole una primavera rilassante

Gabriele Benizio Scotti
Studente di filosofia, appassionato di musica, cinema, videogiochi e letteratura. Mi piace scrivere di queste tematiche e approfondirle il più possibile.

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