Del: 2 Aprile 2023 Di: Nina Fresia Commenti: 0
Tutti parlano di Jamie: la libertà di essere se stessi

Dopo il grande successo ottenuto al Teatro Brancaccio di Roma, il musical “Tutti parlano di Jamie” conquista il Teatro Nazionale a Milano e si prepara ad illuminare i palchi di Trieste, Torino, Firenze e Reggio Emilia.

Lo spettacolo diretto da Piero Di Blasio mette in scena l’edizione italiana dell’acclamato show inglese “Everybody’s talking about Jamie”, ispirato alla storia vera di Jamie Campbell e a cui ha fatto seguito un adattamento cinematografico di successo. Jamie vive a Sheffield e ha appena compiuto sedici anni, ma è già ben avviato verso il percorso che lo condurrà alla scoperta della sua identità:

il suo più grande desiderio è quello di essere una drag queen.

E non si tratta solo di un mero atto performativo. Quel che sogna Jamie è di poter esprimere se stesso in completa libertà, indossando gli abiti in cui si trova più a suo agio, non perché si senta in dovere di dimostrare qualcosa, ma spinto da una volontà del tutto naturale e spontanea.

In ogni suo passo, trova il supporto incondizionato della madre Margaret, i consigli della migliore amica Pritti e la guida del mentore Hugo alias Loco Chanel. Allo stesso tempo si trova costretto a dover fronteggiare le opposizioni della sua insegnante Miss Hedge e del bullo della scuola Dean, fermi nell’ostacolare il suo sogno di presentarsi al ballo di fine anno con vestiti etichettati come femminili. Ma ciò che più di ogni altra cosa destabilizza Jamie è l’assenza del padre, incapace di amare il figlio e personificazione di una mentalità chiusa e bigotta.

Sebbene la prima parte dello spettacolo sia un climax spumeggiante e lasci ampio spazio alla comicità, via via che la storia di Jamie si sviluppa e il suo cammino diventa impervio le scene assumono toni più intimi e sono veramente capaci di emozionare. La splendida performance offerta da Giancarlo Commare nei panni del protagonista rende possibile tutto ciò:

l’attore siciliano riesce a mostrare al pubblico ogni sfaccettatura del carattere di Jamie che, si badi bene, non è perfetto.

Non vi è l’intenzione di mitizzare il giovane inglese e la sua vicenda, bensì dimostrare che l’esperienza di Jamie è quanto di più normale si possa verificare nella crescita di un adolescente: imparare a conoscersi e definire la propria persona senza curarsi dei giudizi esterni. Commare fa passare questo messaggio portando lo spettatore ad empatizzare con il suo personaggio, sia rendendolo vivace con i giusti tempi comici sia esprimendone a pieno con la sua recitazione le frustrazioni e le angosce. E benché sia noto al pubblico principalmente come volto televisivo, l’attore si rivela perfettamente adatto a calcare un palcoscenico, anche grazie ad un’ottima performance canora.

Ad accompagnare Giancarlo Commare sono molto preziose Barbara Cola e Benedetta Boschi, rispettivamente nei panni di madre e migliore amica di Jamie. Oltre ad offrire eccellenti prove di canto, hanno la responsabilità di realizzare le scene più intense e toccanti dello spettacolo. Da un lato, la madre di Jamie fornisce al figlio un appoggio senza riserve, tanto che è lei a comprargli le sue prime scarpe col tacco e a difenderlo ogniqualvolta che si ripresenta la necessità. Dall’altra parte, la confidente Pritti non nasconde le sue perplessità verso i comportamenti dell’amico e lo spinge spesso a mettere in discussione le sue convinzioni, non per creargli disagio, ma per aiutarlo nel suo percorso di crescita e nel suo relazionarsi col mondo esterno.

L’equilibrio tra recitazione, musica e danza è ben calibrato, nessuno dei tre elementi essenziali per una buona riuscita di un musical prevarica sull’altro.

Tuttavia, ciò che spesso rende iconico uno spettacolo di questo genere sono proprio le canzoni più orecchiabili: obiettivo centrato anche in questo caso dalle musiche originali composte da Dan Gillespie Sells, che non perdono qualità nel passaggio all’italiano. Altra nota positiva sono le coreografie curate da Laccio e la sceneggiatura che grazie ad un meccanismo scorrevole consente di portare sul palco numerose ambientazioni diverse.

È un musical schietto e sincero: non c’è l’intenzione di nascondere la dura realtà che Jamie deve affrontare e proprio per questo gli insulti che riceve, in particolare dal prepotente Dean Paxton interpretato da Giovanni Abbracciavento, sono gratuiti e brutali, al punto da suscitare mormorii tra il pubblico. E viene quindi spontaneo domandarsi perché si senta la necessità di interferire con la ricerca della felicità altrui. Ecco in cosa consiste la piccola rivoluzione gentile cui fa cenno Giancarlo Commare stesso nei ringraziamenti a fine spettacolo: raccontare attraverso l’arte la storia speciale di Jamie per far sì che diventi una bellissima normalità.

Nina Fresia
Studentessa di scienze politiche, curiosa per natura, aspirante giramondo e avida lettrice con un debole per la storia e la filosofia. Scrivo per realizzare il sogno della me bambina e raccontare attraverso i miei occhi quello che scopro.

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