Del: 27 Settembre 2023 Di: Nina Fresia Commenti: 0
The Sofa Chronicles, le serie TV del momento

Ogni due mesi, il giorno 27, 5 serie TV per tutti i gusti: The Sofa Chronicles è la rubrica dove recensiamo le novità più popolari del momento, consigliandovi quali valga la pena guardare comodamente sul divano e quali no.


The Bear, Stagione 2, Disney+ (Christopher Storer) — Recensione di Nina Fresia

The Bear 2: la recensione della serie | Vanity Fair Italia

La seconda stagione di The Bear mantiene intatti gli elementi che ne hanno fatto un successo, ma arricchendoli con nuovi punti di vista e spunti di riflessione. Lo chef Carmen Berzatto ha deciso con l’aiuto della sua sgangherata brigata di trasformare il locale del fratello in un ristorante di alto livello. Il percorso non sarà affatto semplice: l’onnipresenza di timer ed orologi, le continue sovrapposizioni di voci e le rapide sequenze di immagini sono modi per far vivere allo spettatore la frenesia vissuta dai personaggi durante il restauro.

Impariamo anche a conoscere più da vicino la travagliata famiglia Berzatto e, in generale, la vita al di fuori della cucina dei soggetti più amati dal pubblico durante la prima stagione. Attraverso le loro storie, “The Bear” affronta temi delicatissimi, come il lavoro precario e la paura di fallire, sia professionalmente che nei rapporti sentimentali, e lo fa in modo schietto e convincente. Più che realistica, questa serie è reale: non ha paura di mostrare imperfezioni e fallimenti. I dialoghi sono sì ben scritti, ma sono anche sinceri e autentici. E riescono tuttavia ad essere sorprendentemente divertenti, attraverso una comicità un po’ dura e un’ironia essenziale per elaborare le difficoltà.

Questa è la serie dei contrasti: alle continue urla si oppone un profondo rispetto reciproco di sottofondo, così come al caos che caratterizza le relazioni interpersonali tra personaggi si contrappone una disciplina ferrea in cucina. Per quanto tutto sia sul punto di esplodere, ecco che la composizione di un piatto o l’assaggio di una nuova portata ripristina l’ordine. Non a caso, uno dei messaggi più importanti che puntata dopo puntata viene trasmesso è proprio un elogio alla curiosità e alla sperimentazione, capaci di arricchire ognuno a qualsiasi età.


Sex Education, Stagione 4, Netflix (Laurie Nunn) — Recensione di Nina Fresia e Matilde Elisa Sala

Sex Education: la quarta e ultima eccitante stagione è finalmente su  Netflix! - AdL Mag

Nella quarta e conclusiva stagione di uno dei maggiori successi targati Netflix degli ultimi anni, gli ormai ex studenti del liceo Moordale approdano al college: Cavendish è una realtà nuova e, almeno all’apparenza, un po’ utopica, gestita dagli studenti e dove ognuno è libero di esprimersi a suo piacimento.

Il marchio di fabbrica della serie è sempre stata la sua capacità di raccontare senza filtri e in modo semplice come gli adolescenti vivono la sessualità. In quest’ultima stagione, tuttavia, viene lasciato molto più spazio alla crescita personale dei protagonisti, esplorandone sentimenti, paure ed ambizioni. Vi è spesso una tendenza a nascondere le proprie insicurezze o problematiche dietro una stabilità di facciata, ma comunicare con gli altri ed essere pronti ad affrontare anche situazioni spiacevoli risulta sempre essere la scelta migliore.

Le spesso originali tematiche affrontate sono tante e da trattare con cura, al punto che si teme non possano essere scandagliate a dovere nell’arco di otto episodi: il rapporto tra mondo queer e religione, la depressione post partum, il percorso di transizione di genere e l’abuso. Eppure, riesce sempre a passare il messaggio fondamentale su cui è fondata l’intera serie: nessuno è mai da solo. Nonostante spesso ci si possa sentire così, si troverà sempre qualcuno disposto ad ascoltare, dare una mano e parlare.

Quella di Sex Education è una splendida comunità, formata da persone simili ma anche molto diverse tra loro, dalle quali però, nel corso di queste quattro stagioni, tra sorrisi e qualche lacrima, è sempre stato possibile trarre spunti di riflessione importanti.


The Summer I Turned Pretty, Stagione 2, Prime Video (Jenny Han) — Recensione di Nina Fresia e Matilde Elisa Sala

The Summer I Turned Pretty Stagione 2: Una scena chiave spiega la scelta di  Belly tra Conrad e Jeremiah, rivelata da Jenny Han. - Asiatica Film Mediale

Dopo l’ultima estate trascorsa a Cousins Beach, niente è più come prima nella vita di Belly (Lola Tung): Susannah è stata portata via dalla sua malattia, i fratelli Fisher, Conrad (Christopher Briney) e Jeremiah (Gavin Casalegno), sono devastati dalla perdita della madre, e Belly, ormai, non è più in contatto nemmeno con loro. Poco prima dell’arrivo di una nuova estate, inaspettatamente Jeremiah chiama Belly: Conrad è sparito e non sa dove si trova. Dopo alcune ricerche, scoprono che Conrad è corso a Cousins per cercare di salvare la casa al mare della madre, messa in vendita dalla zia. Sarà questa l’opportunità per rimettere a posto le cose?

The Summer I Turned Pretty si riconferma la serie tv estiva per eccellenza, particolarmente fedele al romanzo da cui è stata tratta, nonostante qualche riadattamento nella sceneggiatura. La scelta di Prime Video di rilasciare solo un episodio a settimana è stata fortemente contestata dagli amanti del binge-watching, ma, nonostante ciò, è stato bello tornare a vivere l’atmosfera di attesa che noi figli delle piattaforme streaming abbiamo sicuramente perso. Conrad è sicuramente il personaggio centrale della stagione, ben affiancato però da Steven e Taylor, iconici in ogni episodio.

È, insomma, una serie da guardare senza pretese se non quella di essere pervasi da una delicata nostalgia estiva. Ma se nella prima stagione ci si ritrovava completamente calati nei sentimenti che l’estate può suscitare, in questa seconda parte della serie si fa di tutto pur di non recidere quel legame con la magia che questo periodo dell’anno sa creare.


Heartstopper, Stagione 2, Netflix (Euros Lyn) — Recensione di Matilde Elisa Sala

Heartstopper, il trailer ufficiale e cosa sapere sulla seconda stagione  della serie tv

Al termine della scorsa stagione, avevamo lasciato Charlie (Joe Locke) e Nick (Kit Connor) finalmente insieme, pronti a vivere il loro amore senza paura, accettandosi completamente l’un l’altro. Nick non è però ancora pronto a un coming out, e quindi cercano di essere più discreti possibile. Per Nick non sarà facile destreggiarsi tra commenti indesiderati e pressioni esterne, ma, un po’ come Charlie nella prima stagione, potrà contare sull’aiuto di alcuni amici.

Sono di nuovo numerose le tematiche presentate in questa nuova stagione di Heartstopper: la difficoltà di esprimersi, dunque anche la mancata comunicazione, la sensazione di non sentirsi accettati, spesso anche dai propri familiari, l’asessualità, incarnata dal personaggio di Isaac, e il dolore, pronto a farsi strada molto spesso anche nei modi peggiori.

Nonostante la lentezza dei primi episodi, la seconda metà della stagione si rivela molto più promettente. Come sempre, la carta vincente di Heartstopper è la delicatezza: come già fatto notare per la prima stagione, la serie ancora una volta si allontana da qualsiasi tipico cliché dei teen drama e racconta le storie così come sono, nella loro pura semplicità, come una dolce carezza. I personaggi maturano e, con loro, anche i temi che ognuno incarna, portatori di messaggi, ogni giorno sempre più attuali.


Un affare privato, Stagione 1, Prime Video (Ramón Campos, Teresa Fernández-Valdés e Gema R. Neira) – recensione di Michela De Marchi

Un affare privato": trama, cast e trailer della nuova serie con Jean Reno |  TV Sorrisi e Canzoni

Ambientato nella Galizia del 1940, Un Affare privato racconta in otto episodi l’indagine in cui viene catapultata la protagonista Marina Quiroga, figlia di uno stimato commissario di polizia. Marina fin da bambina sogna di seguire le orme del padre, ma viene discriminata e ostacolata nel raggiungere il suo obiettivo dalla società spagnola e dall’idea che una donna non possa adempiere al lavoro. La vicenda si apre con la nostra protagonista che fugge dalla cerimonia realizzata per celebrare il fratello e la sua brillante carriera da poliziotto: aiutata dal maggiordomo Hector, Marina si dirige verso il porto per ritirare un pacco, ma si imbatte casualmente in una donna in fin di vita e il suo assassino. Il caso, inizialmente, sembra essere un’aggressione come tante altre, ma la vittima presenta sul petto il segno di un giglio tratteggiato dal colpevole dell’omicidio. Marina, grazie alle sue doti investigative e la complicità del maggiordomo Hector, intraprende così la prima vera indagine della sua vita: scopriranno che il delitto rientra in un disegno più ampio architettato dal serial killer, smascherato dopo varie peripezie proprio dai due.

Con Un affare privato lo spettatore ha a che fare con una serie di omicidi inspiegabili, ma raccontati quasi come un gioco e immersi in un’atmosfera più leggera che mostra diversi aspetti della Galizia di quegli anni e i rapporti che si intrecciano tra i personaggi. Ogni episodio svela un dettaglio dell’indagine e stimola la curiosità nello scoprire gli sviluppi, i colpi di scena e l’esito finale della vicenda: non resta quindi che capire chi sia il colpevole della storia!

Nina Fresia
Studentessa di scienze politiche, curiosa per natura, aspirante giramondo e avida lettrice con un debole per la storia e la filosofia. Scrivo per realizzare il sogno della me bambina e raccontare attraverso i miei occhi quello che scopro.
Matilde Elisa Sala
Studio Lettere, mentre aspetto ancora la mia lettera per Hogwarts. Amo i gatti, il Natale e la neve, viaggiare, specialmente se la destinazione è New York, leggere e immergermi ogni volta in una storia diversa. Scrivo, perché credo che le parole siano lo strumento più potente che abbiamo.

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