Del: 28 Gennaio 2024 Di: Michela De Marchi Commenti: 0
STEAMBOAT WILLIE: TOPOLINO PERDE I DIRITTI DI COPYRIGHT

Steamboat Willie. Basta un nome per rievocare alla memoria la pellicola, uno dei primi cartoni animati sonori, considerata il vero debutto di Topolino. È celeberrimo il corto in cui l’emblema della Disney fischietta alla guida di un battello, con anche l’apparizione di Putrid Pete (Pietro Gambadilegno). In realtà questo è il terzo film centrato sul personaggio: la prima apparizione in assoluto risale al 15 maggio del 1928 con il corto “Plane Crazy”. Il debutto di Steamboat Willie avvenne pochi mesi dopo, a novembre, ma è stato il primo a essere distribuito al grande pubblico da Columbia Pictures.

E parlando di Topolino, il 2024 porta con sè una grande novità per Disney: dal 1 gennaio sono scaduti i diritti di proprietà intellettuale del simbolo della stessa azienda, chiamata frequentemente “House of Mouse” (“Casa del topo”). La sua prima versione ora entrerà nel pubblico dominio e con lui tante altre icone lanciate dalla Disney nello stesso anno. Inoltre, tra le  opere che quest’anno perderanno i diritti d’autore ci sono la versione teatrale di Peter Pan di Barrie, i romanzi L’amante di Lady Chatterley di Lawrence e Orlando di Virginia Woolf, l’originale in tedesco di Niente di nuovo sul Fronte Occidentale e L’opera da Tre Soldi di Bertold Brecht.

Per quanto riguarda il diritto in questione, nelle leggi statunitensi è prevista la protezione delle opere registrate dopo il 1923 per un massimo di 95 anni.

Il principio, stabilito nel 1998 con l’entrata in vigore del Copyright Term Extension Act (CTEA), aveva permesso la proroga di vent’anni del termine previsto precedentemente (75 anni). Proprio la Disney aveva spinto per l’approvazione della legge, ribattezzata dai detrattori “Mickey Mouse Protection Act”.

A gennaio di quest’anno, quindi, è scaduto il copyright sulla primissima versione del topo, quella con il naso a punta da ratto, gli occhi senza pupille e una lunga coda. Sarà possibile, ad esempio, creare una maglietta con un’immagine del film, usare alcune clip per realizzare un progetto artistico oppure sfruttare il personaggio in racconti inediti e cartoni animati. Questo senza chiedere il permesso a Disney e pagare i diritti d’autore. Ma il copyright non scade sulle versioni più “classiche” di Topolino, la più rinomata quella con i pantaloncini rossi e i guanti bianchi. Tutto ciò, quindi, non vale per il Mickey Mouse di «Fantasia» del 1940 o per quello di «Mickey Mouse Clubhouse», il programma trasmesso da Disney nel 2006.

La novità comporta anche la possibilità di creare nuove versioni con protagonista il topo più famoso, come d’altronde è avvenuto con Winnie The Pooh nel 2021, quando sono scaduti i suoi diritti. In realtà, la Disney li aveva acquistati nel 1961 per mantenere l’esclusiva sulle versioni dei personaggi originali, ma dal 2022 era stato possibile usare quell’universo narrativo con lo scopo di proporre al pubblico nuove opere con l’orsetto e i suoi amici. La più famosa è “Winnie-the-Pooh – Sangue e miele”diretta dal regista britannico Rhys Frake-Waterfield in cui Winnie, Christopher Robin e gli altri animaletti sono calati in un contesto horror.

Ora anche il Topolino di Steamboat Willie  potrebbe diventare il personaggio di nuovi cartoni animati ambientati in scenari diversi da quelli abituali. Anzi, è già accaduto. A metà dicembre, infatti, la società Fumi Games ha creato il trailer di un videogioco contenenti rappresentazioni originali di Topolino, ma inserito in un universo di gangster e criminali con echi all’atmosfera degli anni Trenta negli Stati Uniti.

«Si può usare Topolino, nella versione originaria, per creare delle proprie storie – afferma  in un’intervista al Guardian, Daniel Mayeda, avvocato statunitense specializzato nella protezione del diritto d’autore – Ma bisogna evitare di spacciare la propria opera per una produzione Disney». In quel caso infatti l’azienda potrebbe ritenerla una violazione del copyright.

Il caso di Topolino è peculiare. Da un lato c’è la legge sui marchi, dall’altro i diritti d’autore o copyright. 

Innanzitutto, i primi hanno lo scopo di proteggere parole, frasi o segni che identificano i prodotti di un’azienda, immediatamente distinguibile rispetto a una possibile rivale,  e a differenza del copyright, non hanno scadenza. La funzione principale del marchio, quindi, è di consentire alle imprese l’utilizzo in esclusiva del loro segno distintivo: in questo modo si differenziano agli occhi dei consumatori rispetto ad una miriade di altri fornitori di prodotti o servizi simili.


Il copyright, invece, tutela le opere dell’ingegno umano in ambito letterario, musicale, artistico, teatrale e qualsiasi forma di espressione. Ciò a condizione che siano caratterizzate dall’elemento di creatività. Quindi con la legge sui marchi è vietato l’uso di Topolino se il fine è indurre i consumatori a pensare che il lavoro in questione sia prodotto o sponsorizzato da Disney. L’azienda possiede 19 marchi associati direttamente a Mickey Mouse, compresa la sua prima versione del 1928. Di conseguenza, utilizzandola per commercializzare un determinato prodotto, come un giocattolo, si potrebbe risultare responsabili di violazione del marchio. La legge sui diritti d’autore, invece, implica l’impedimento di utilizzare le versioni di Topolino soggette a copyright fino alla scadenza di tali diritti.

Spiegano gli esperti a Business Insider:  «Disney possiede anche i marchi dell’incarnazione moderna di Topolino, che non verrà influenzata dalla scadenza del diritto d’autore di Steamboat Willie». Per la Walt Disney Company Topolino rimarrà sempre una colonna portante nella narrazione, nelle attrazioni dei parchi a tema e nel merchandise.

Secondo alcuni esperti, l’entrata nel pubblico dominio della versione originale di Topolino non provocherà molte ripercussioni, dato che è una rappresentazione datata del personaggio, con cui i bambini hanno poca famigliarità. Comunque la Disney, in un comunicato, ha affermato che le versioni moderne di Topolino e Minnie rimarranno centrali nei suoi prodotti e parchi divertimenti, inoltre lavorerà per «evitare confusione nei consumatori a causa dell’uso non autorizzato di Topolino e di altri personaggi iconici».

Michela De Marchi
Studentessa di Scienze umanistiche per la comunicazione che aspira a diventare una giornalista. Sono molto ambiziosa e tendo a dare il meglio di me in ogni situazione. Danza, libri e viaggi sono solo alcune delle cose che mi caratterizzano.

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