Confidenza è il nuovo film di Daniele Lucchetti, uscito il 24 aprile scorso. Il regista, per la seconda volta, porta sul grande schermo l’omonimo romanzo di Domenico Starnone.
La storia è incentrata sulla figura di Pietro Vella, mediocre professore di lettere in un liceo nella periferia romana, che viene glorificato dai propri studenti poiché cerca di interagire a livello umano, non utilizzando il metodo classico delle lezioni frontali. Grazie a queste modalità, riuscirà a pubblicare il suo primo saggio, con il supporto del Ministero dell’Istruzione, intitolato La pedagogia dell’affetto, che ha l’obiettivo di aiutare i professori ad entrare più in sintonia con i propri alunni attraverso uno dei sentimenti più universali: l’affetto.
La vita del protagonista, però, viene turbata da una sua ex alunna di 13 anni più giovane, Teresa Quadraro, con la quale inizia una relazione e l’aiuta a riprendere gli studi così da laurearsi in matematica. Dopo un litigio importante, Teresa gli propone di scambiarsi, una confidenza, o meglio il segreto più profondo, quello che li legherà per sempre. Un segreto quello di Pietro, che si rivela troppo pesante per la ragazza che sparisce la mattina dopo.
Vella, quindi, dopo l’abbandono prova a riprendere in mano la sua vita e si innamora della collega di matematica, Nadia Labaro, con la quale avrà una figlia Emma.
Pietro Vella è interpretato da, uno degli attori più importanti del panorama cinematografico e teatrale italiano, Elio Germano. Il quale ha consegnato al personaggio profondità diverse da un lato per le diverse età del personaggio, il film racconta la sua vita dagli anni ‘80 al 2024. Dall’altro, per le relazioni e le opportunità che si prospettano nella vita sentimentale e lavorativa del professore.
Il protagonista è sia attore, nella finzione, in cui riesce a spezzare il legame con Teresa immaginando la morte di quest’ultima. Nella realtà, invece, è spettatore, perché è sempre nelle mani della ragazza, la quale è un dolce ricordo dell’amore della sua vita ma allo stesso tempo è la paura in cui vive Pietro, perché potrebbe rovinargli la vita rilevando il suo segreto
Ad accompagnare Elio Germano, 4 attrici, che identificano i rapporti ambigui che il protagonista vive con esse, poiché non è mai chiaro e fedele.
Teresa è portata sul grande schermo da Federica Rosellini, che riesce a far percepire allo spettatore i lati oscuri di Vella, senza, però, mai svelare il segreto.
Vittoria Puccini è Nadia, la quale, come descritto da Teresa, è la sua versione più anziana. Poiché entrambe sono laureate in matematica, però la ragazza è riuscita a raggiungere dei traguardi importanti, tra cui andare a lavorare al MIT. A differenza di Nadia che rimane una docente a Roma e che non riesce ad uscire a splendere a livello accademico, diventando vittima dello stesso poiché il professore con cui sta conseguendo un dottorato di ricerca ha tentato di abusarla.
Completano il cast, Pilar Fogliati e Sofia Lucchetti, la figlia del regista, che interpretano la Emma, la figlia di Pietro e Nadia, rispettivamente da adulta e da più piccola. Infine, Isabella Ferrari è Tilde, potente editrice che aiuta Pietro nella pubblicazione del suo saggio.
Determinante per la storia è la metafora dei limoni, i quali simboleggiano la fedeltà in amore. Teresa trova nel frigorifero di Pietro dei limoni marci e alla fine i limoni seguono il protagonista cercando di fermarlo. Per cui, i limoni raffigurano ciò che sta intossicando Pietro, ma anche come lo stesso intossica le donne che fanno parte della sua vita.
Il film ha dei tratti inquietanti, infatti, può essere definito come un thriller psicologico. Cruciali sono stati la scrittura del regista, che è riuscito attraverso l’espediente del non detto a parlare e ad entrare nella mente dello spettatore, così come un film di Christopher Nolan. In secondo luogo la colonna sonora di Thom Yorke è la metafora dello stato di Vella, poiché il posto dove si trova non corrisponde mai alle sue emozioni così come la musica è in netto contrasto con le scene.
Il vero punto di forza è il finale che è destinato a far emergere congetture sulla vera natura della storia di Pietro Vella.
Il titolo Confidenza è la sensazione che accompagna lo spettatore per tutto il film, facendogli provare le emozioni dei protagonisti e in molte scene diventando quasi disturbante.
Un consiglio, rimanete durante i titoli di coda per provare una sensazione anche più profonda di inquietudine!