Del: 20 Maggio 2024 Di: Beatrice Lanza Commenti: 0
Martin Parr, Short and Sweet in mostra al Mudec

«Ho la sensazione che a raccontare storie tristi e deprimenti nessuno ti darebbe retta. Ecco perché le mie fotografie sono allegre e colorate e, spero, accessibili, perché voglio fare partecipare lo spettatore, non voglio annoiarlo…».

Martin Parr
Common Sense, 1995-1999
© Martin Parr/Magnum Photos

È così che Martin Parr, fotografo britannico in esposizione al Mudec fino al 30 giugno, descrive il suo portfolio. Parr, classe 1952, è uno dei fotografi documentaristi più affermati del nostro tempo, noto per l’autenticità e l’ironia del suo stile e sempre alla ricerca del dettaglio perfetto per mostrare com’è davvero la società contemporanea. 

I circa sessanta scatti della mostra Short & Sweet, realizzata in collaborazione con Magnum Photos, spaziano dai primi lavori dell’autore a quelli più recenti, passando dalle atmosfere plumbee dello Yorkshire alle spiagge assolate di tutto il mondo.

La mostra si snoda in nove sezioni, ognuna con un proprio tema peculiare ma tutte accomunate dalla ricerca dell’essenza quotidiana e un po’ ridicola della società, in ogni epoca e luogo.

Si parte da una delle “muse” di Parr: il Regno Unito. Il fotoreporter ne mostra il lato più caratteristico, cercando di cogliere nell’obiettivo la bizzarria tipica degli inglesi. Tra località popolari in decadenza e scene dell’Establishment (che è anche il titolo di una delle sezioni), attraverso la lente della fotografia lo spettatore può osservare tradizioni e snodi storici della società inglese. Ad esempio, la serie The Last Resort mostra con pungente sarcasmo il declino di una località balneare e, indirettamente, quello della classe sociale dei “colletti blu” nel periodo thatcheriano. Il Regno Unito degli anni ’80 mostrato da Parr è investito della nuova cultura consumistica, che d’altro canto non è un unicum del paese oltre la Manica.

Martin Parr
Inghilterra, New Brighton, 1983-85
Da “The Last Resort. Photographs of New
Brighton”.
© Martin Parr/Magnum Photos

Dal suo paese d’origine Parr si sposta poi verso il resto del mondo, mostrando con la serie Small World il lato deprimente e assurdo di un fenomeno tipico della società odierna: il turismo di massa. Da esperienza riservata a pochi fortunati, i viaggi si popolarizzano e molte più persone vi hanno accesso grazie anche all’affermarsi dei voli low cost. L’altro lato della medaglia, tuttavia, è una standardizzazione estrema dell’esperienza della vacanza: tutti i turisti seguono gli stessi itinerari, vedono gli stessi monumenti, scattano le stesse foto. Su quest’ultimo aspetto si concentra Parr, mostrando la realtà dietro il setting delle immagini che siamo abituati a vedere di certi famosi siti, una realtà spesso più commerciale che culturale e che dà l’idea che, come dice il proverbio, tutto il mondo sia paese.

Il tema del consumismo è però trattato con uno sguardo che, seppur critico, non ha mai toni drammatici, ma sempre leggeri, quasi inteneriti davanti a certe scene un po’ patetiche e tipicamente umane. Guardando gli scatti di Short & Sweet, infatti, sembra quasi di guardare un po’ anche se stessi da fuori. Come se i prossimi soggetti di cui Parr potrà ridere dietro l’obiettivo potessimo essere noi. 

Martin Parr
La torre pendente
Italia, Pisa, 1990
Da “Small World”
© Martin Parr/Magnum Photos

Crediti per l’immagine di copertina: Carlotta Coppo

Beatrice Lanza
Amo creare playlist per ogni situazione e inventare teorie sociologiche di sana pianta. Le storie raccontate bene sono da sempre una delle mie cose preferite. Nel tempo libero studio giurisprudenza alla Statale.

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