Michael Keaton, conosciuto soprattutto per ruoli come Batman e Beetlejuice (proprio quest’anno ricoprirà di nuovo i panni dello spiritello nel secondo capitolo sempre diretto da Tim Burton), è tornato dietro la macchina da presa dopo 15 anni dal suo primo film da regista The merry gentleman del 2008. La memoria dell’assassino è uscito nelle sale statunitensi il 15 marzo e solo il 4 luglio in quelle italiane.
Interpretato e diretto da Keaton, con la sceneggiatura di Gregory Poirier, il film racconta la vita di John Knox, un sicario con una lunga carriera alle spalle, a cui è stata diagnosticata una rara forma di demenza più forte e più veloce – la malattia di Creutzfeldt-Jacob. Secondo il medico gli rimangono solo poche settimane di vita: la narrazione del film è, quindi, scandita in settimane che indicano la progressione della malattia.
La malattia porta Knox a sbagliare durante un lavoro e a prendere la difficile decisione di abbandonare quella vita e aiutare i suoi familiari, la sua ex moglie e suo figlio Miles.
Quest’ultimo dopo molti anni passati a non vedere e sentire il padre, si presenta alla sua porta ferito a causa di una colluttazione con un pregiudicato che ha messo incinta la figlia di 16 anni. John Knox, quindi, per aiutare il figlio elabora un piano, per non dimenticare le cose da fare scrive su un taccuino una lista e per riuscire a mantenere la sua promessa contatta Xavier, uno dei suoi più importanti amici.
Knox sfida il tempo, la malattia e l’acuta detective Ikari. Riesce, inoltre, a far trasparire l’età del personaggio, che rispecchia i 72 anni di Keaton, senza mai vergognarsi.
Michael Keaton si è fatto accompagnare da attrici e attori importanti come James Marsden, conosciuto come Ciclope nella saga Marvel X-men, il quale interpreta il figlio Miles, Suzy Nakamura, Yolanda nella sitcom Go On, è la detective che indaga sul duplice caso in cui Knox è coinvolto. Infine, il regista è riuscito a dirigere e collaborare con Al Pacino, premio Oscar nel 1993 per Profumo di donna, che è l’amico Xavier.
Il film che ha realizzato Michael Keaton si può definire drammatico, con dei tratti polizieschi quasi thriller, la cui carica emotiva è consegnata alla psicologia dei personaggi, alla malattia e alle relazioni familiari e d’amicizia, anche se queste non sono sviluppate.
Poirier ha scritto e Keaton ha diretto e interpretato il ruolo perfetto: la combinazione tra ironia, fascino, serietà ed intensità. Sa che la sua vita «è come un sipario che cala».
I commilitoni di Knox durante la Prima Guerra del Golfo lo avevano soprannominato Aristotele, perché oltre ad aver conseguito due dottorati di ricerca, uno in letteratura inglese e l’altro in storia degli Stati Uniti, era un avido lettore. Infatti, i libri sono un elemento importante in alcune scene, in particolare nel rapporto con Annie, interpretata da Joanna Kulig, una escort nonché l’unica donna con cui il protagonista ha un rapporto, che va oltre il solo sesso.
Il soprannome è quello che più si addice al protagonista nell’ultimo periodo della sua vita, ordinaria e metodica, che viene rivoluzionata dalla malattia e dal ritorno del figlio.
La malattia è, quindi, usata come espediente per la storia e la fotografia del film. Grazie alle scene di confusione di Michael Keaton, dipinte con rumori ovattati e movimenti dissolventi, alcuni elementi non sono visibili al pubblico, rimanendo sospeso e in balia degli eventi, portando molti dubbi fino alla fine.
L’anima di Knox rimane, però, non viziata dalla vita da spietato killer che ha condotto. Anche le persone a lui più care come la sua ex moglie e il figlio lo amano ancora, tanto che in una scena quest’ultimo gli dice «ai tempi sei stato un buon padre».
Knox goes away, il titolo originale del film, dipinge la corsa contro il tempo che il protagonista cerca di vincere per mettere a posto la sua vita e soprattutto quella del figlio. «Usa le mie palle…fai ciò che farei io se fossi al tuo posto» sono le ultime parole che Knox dice al figlio prima di sparire, le parole più importanti che Miles dovrà seguire.
La pellicola si inserisce in un flusso cinematografico che parla soprattutto a un pubblico più maturo e di malattie degenerative e mentali, così come The Father con Anthony Hopkins o Ella & John con Donald Sutherland e Helen Mirren.
Michael Keaton, come Clint Eastwood che interpreta e dirige i suoi film, riesce a portare sul grande schermo un’importante sensibilità maschile. I sentimenti e la moralità, sono dei capi saldi per la vita di Knox, il quale sa di avere delle responsabilità ed è necessario accettarle e portarle a termine.