Del: 15 Settembre 2024 Di: Leonardo Donatiello Commenti: 0

Giradischi è la rubrica dove vi consigliamo i dischi usciti nell’ultimo mese che ci sono piaciuti

Ultimo piano B Dani Faiv

Se la vita di ognuno fosse come la salita sull’Empire State Building, sapremo per certo che il percorso non sarebbe regolare e uguale per tutti. Qualcuno prenderebbe le scale, qualcuno l’ascensore, altri addirittura si paracaduterebbero direttamente sulla cima lanciandosi da un elicottero. Tante direzioni, un unico obiettivo: arrivare all’ultimo piano, il traguardo di una vita. Dani Faiv lo sa bene, “Ultimo piano B”, il completamento del disco uscito l’anno scorso, rappresenta la fine di un percorso, la meta e forse anche la sensazione di essere finalmente compiuti, tra famiglia, musica e soddisfazioni personali. Per arrivare così in alto però, siamo sicuri che Daniele abbia salito le scale, senza prendere scorciatoie. Ma non solo, è evidente dalle sue parole che lungo il percorso si sia imbattuto in false persone, pronte a ingannarlo e a fargli perdere tempo sullo stesso piano. L’arrivo in cima unisce rivincita e ambizione di toccare il cielo, o meglio di grattarlo. Ora si può solo scendere, o provare con un nuovo disco a volare più in alto, portandosi con sé tutto quello che si è costruito.

No regular music (Deluxe)  Satdurs & KIID

Mettere insieme tutta la nuova scuola è un arduo compito, unirla attraverso un suono non ne parliamo. Satdurs e KIID hanno voluto lasciarci la deluxe del loro recente album “No regular music” proprio durante l’estate. È difficile trovare un concept che metta d’accordo tutti, soprattutto quando il disco è opera di produttori e le anime al suo interno sono diverse e sfaccettate. Quel che è certo è che la regolarità, come da titolo, non sia la caratteristica principale degli ospiti. “Mai stato regolare” è il verso ma anche il suono di Sadturs e KIID, un abito messo su misura per ogni cantante. Tutti artisti che ci faranno parlare di loro anche in futuro, da Tony Boy, ad Artie Five, da Digital Astro a Kid Yugi. La colonna sonora di un matrimonio perfetto per chi è passato da vivere la strada a raccontarla. 

Zépeck – Nabi

Cormac McCarthy in “The road” diceva “Quando sognerai di un mondo che non è mai esistito o di uno che non esisterà mai e in cui sei di nuovo felice, vorrà dire che ti sei arreso”. Perché dunque immaginare un’altra vita quando puoi cambiarla facendo quello che ti piace. Nabi sta facendo tesoro di questo insegnamento attraverso la musica; il suo primo disco ufficiale “Zépeck” va in questa direzione. Crimini, mancanze affettive, povertà, madri in apprensione, padri in crisi di astinenza, tutte immagini che in questa occasione non si coprono di retorica. La strada del resto può assumere più significati, può essere una casa, può essere l’inferno, ma anche un percorso. In questo caso Nabi la racconta per quello che è, nuda e cruda violenza, un richiamo verso l’oblio, una dipendenza che ti riporta dove sei cresciuto e che un po’ ti rappresenta, ma che per certi versi vorresti allontanare. Forse non è neanche giusto separarsene, ma portarsela dietro con la propria musica. La luce in fondo alla strada è la soddisfazione di aver creato qualcosa con una penna e un microfono senza dover tornare a vivere nell’illegalità.

Sfaciolate Mixtape – Yungest Moonstar (Thasup)

La claustrofobia è definita come il timore ossessivo di trovarsi in ambienti chiusi. Il nuovo album “Sfaciolate Mixtape” di Yungest Moonstar (Thasup) ricorda una stanza molto piccola, annebbiata dal fumo, in cui non si respira. Eppure Davide in casa ci passa molto tempo, nel suo studio ha sempre tirato fuori il meglio del proprio repertorio. Il senso di chiuso e di affanno non lo si trova infatti in un luogo materiale ma nei continui riferimenti a donne facili, infami e malessere interno. “Ho bisogno di qualcosa di migliore, come rivedere il colore, tipo morire e rinascere come fa un fiore” racchiude esattamente il bisogno di evasione e di rinascita da un inferno in terra. Davide ci ha abituato a produzioni sempre molto originali, fuori dagli schemi e da canoni prefissati, ma questa volta si sente qualcosa di più: una richiesta. Il labirinto in cui si è introdotto è impervio, per uscirne necessita di un filo; che siano la musica e i suoi fan l’Arianna di cui ha bisogno? Quel che è certo è che scrivere gli abbia fatto bene, l’uscita di questo mixtape non può che essere il modo perfetto per ricominciare a vivere e tornare a viaggiare con i propri beat.

Leonardo Donatiello
Laureato in storia, attualmente frequento la facoltà di scienze storiche. Mi reputo una persona pacata e tranquilla, ma stranamente mi attrae il disordine. Non è dunque un caso che io sia un grande fan della Prima repubblica. Nel tempo libero mi occupo di politica e sport principalmente, ma ho anche un debole per la musica hip hop.

Commenta