Del: 28 Ottobre 2024 Di: Cristina Bianchi Commenti: 0
Da rivedere per la prima volta. Edizione Halloween

Per il mese di ottobre, la redazione di Vulcano Statale vi propone quattro film, alcuni più datati e altri più recenti, perfetti per l’arrivo di Halloween.


Hubie Halloween, 2020 – recensione di Cristina Bianchi

Hubie Halloween, la recensione del film Netflix con Adam Sandler

Halloween è il giorno più atteso dell’anno a Salem, Hubert “Hubie” Dubois, commesso in un negozio di gastronomia, è incaricato ogni anno di dare, soprattutto ai più giovani, tutte le informazioni necessarie affinché nessuno si faccia male o si perda. Hubie vive ancora con la mamma, che consegna allo spettatore un set di magliette con molti doppisensi spinti. Il protagonista è da sempre bullizzato da tutta la città, adulti e bambini lo prendono di mira. Tranne Valentine di cui è innamorato fin dalle superiori, la quale lo aiuta e lo difende. Hubie, però, si fa valere durante Halloween del 2020 quando salva l’intera città di Salem da delle strane presenze sinistre. Una commedia firmata da Adam Sandler, accompagnato dagli amici e colleghi di sempre Steve Buscemi, Rob Schneider, Chris Rock e Kevin James. Il film sembra una semplice commedia per famiglie ma i temi toccati sono fondamentali, una storia contro il bullismo che punta sul coraggio di essere sempre sé stessi con i propri punti di forza, ma soprattutto, di debolezza.


Il franchise di Scream, 1996-2023 – recensione di Michele Cacciapuoti

Scream: confermato un sesto film per la saga horror | Nerdevil


La serie di Scream non crea il genere slasher, ma contribuisce alla sua istituzionalizzazione come unione di splatter ed elementi investigativi spesso inseriti in dinamiche di gruppo fra teenager, specialmente rinchiusi in una casa. Già dal primo film (1996) tutto ciò viene illuminato da uno sguardo satirico che sfiora il meta-cinema, senza mai esagerare. Così il sequel diretto (1997) scherza sui sequel stessi, ma restituisce anche il trauma sofferto dalla protagonista Sidney (Neve Campbell) – meno bene riesce la commistione di personaggi vecchi e nuovi. Degna conclusione dell’allora trilogia è il terzo film (2000), in cui si dà maggior spazio alle false piste e alla variazione sul tema, pur con un meta-cinema più spinto, tramite Stab (il film nel film).
Con il film del 2011 il passare del tempo è reso ancora meglio, con gli eventi del 1996 divenuti ormai cultura comune e un nuovo schema (il killer Ghostface non vuole più una vendetta personale legata a Sidney, ora quasi tangenziale, bensì cerca un’identità contrapponendosi più alla giornalista GaleCourteney Cox).
Sfumata l’idea di una nuova trilogia (fra la morte del regista Craven e lo scandalo Weinstein), bisogna attendere il 2022 per un 5° film che riprende il cast originario in vista di un graduale passaggio di testimone a Barrera e Ortega (nel pieno periodo nostalgico dei cosiddetti legacyquel o requel) – non ha senso tacciare il finale di cliché, dato che ormai ogni strada è stata percorsa; risultano carenti le relazioni interne al gruppo, anche rispetto alla serie TV Scream (2015-19).
Queste dinamiche migliorano nel sesto film (2023), con l’epicità dei passaggi di testimone ma anche la sofferta mancanza di Campbell per via di disparità di genere nei salari. L’attrice dovrebbe tornare nella prossima pellicola (2026), a differenza però di Barrera, licenziata in seguito ai suoi commenti su Gaza.



Il franchise di Halloween, 1978-2022 – recensione di Michele Cacciapuoti

Halloween, la saga di film diventerà presto una serie tv | Wired Italia


La serie di film di Halloween per antonomasia rappresenta l’avvio della cosiddetta golden age del genere slasher, il quale sì aveva avuto dei predecessori, ma che fu proprio il film di John Carpenter del 1978 a delineare per com’è noto oggi.
L’originalità autoriale del regista è condensata già dalla scena iniziale, in cui dalla soggettiva della maschera di un giovanissimo Michael Myers vediamo compiersi il suo primo omicidio. Complice il successivo salto temporale, l’assassino ci viene presentato con molta gradualità: narrativa (nel suo avvicinamento progressivo alla protagonista Laurie, interpretata da Jamie Lee Curtis) e visiva (Myers compare in primo piano molto tardi). Un’attesa che, sia pur giocata sulla tipica struttura slasher del gruppo di amiche (e classicamente, con il killer che entra in casa finché non rimane la cosiddetta final girl), dura forse troppo: i delitti (peraltro poco splatter, poco sanguinolenti) iniziano solo nella seconda metà del film; la dinamica di gruppo si diluisce, con le tre ragazze fisicamente separate in tre abitazioni diverse, benché collegate al telefono.
La serie prosegue con un sequel (1981) ambientato direttamente dopo il finale del primo film, rispetto a cui si inserisce maggiormente nelle formule slasher (con il ruolo d’aiutante del dottor Loomis), pur mantenendo una forte originalità. Si esacerbano però anche gli elementi negativi del film originario: la passività di Laurie da un lato, l’invincibilità sovrannaturale di Myers dall’altro. Dopo un tentativo di antologizzare la serie nel 1982, i film dal quarto al sesto (1988-95) compiono una correzione sulla trama (retcon), riportando in vita Myers e Loomis e uccidendo Laurie, per concentrarsi sul “ciclo di Jamie”, sua figlia. Il ciclo soffre la presenza di una protagonista bambina, così come la mala gestione dei salti temporali (tranne con Paul Rudd) e di una trama centrifuga legata all’esoterismo.
Nel 1998 H20 riporta in vita Laurie con un altro retcon, ignorando il ciclo di Jamie e seguendo gli stilemi da college anni ’90 ormai resi celebri da Scream, con fin troppi cliché. Il filone si chiude con l’ottavo film (2002), con una nuova morte di Laurie e una forzata insistenza sulle novità tecnologiche e giovaniliste del XXI secolo.
Rob Zombie ha poi fatto un reboot, ripartendo da zero con due film (2007-09); l’ultima trilogia (2018-22) segue invece solo il primo film, ignorando le parentele introdotte dal 1981 in poi.



Halloween – The Beginning, 2007 – recensione di Cristina Bianchi

Halloween – The Beginning | Pointblank


Rob Zombie, regista de La casa dei 100 corpi, nel 2007 ha rilasciato una delle pellicole più terrificanti sulla saga di Michael Myers. Halloween – The Beginning porta lo spettatore nel passato nel 1990 a Haddonfield, quando Michael era un bambino di appena 10 anni e girava per casa con una maschera da clown e che durante la notte di Halloween fece le sue prime vittime: la sorella Judith, il fidanzato di quest’ultima e il fidanzato della madre. Michael, quindi, viene rinchiuso allo Smith’s Grove, un ospedale psichiatrico dove viene seguito dal dottor Loomis, il quale già in precedenza aveva riconosciuto delle psicopatie di Michael. Nella struttura Michael rimane per quindici anni, ma nella notte di Halloween riesce a scappare, perché ha un obiettivo: quello di ritrovare la sorella più piccola Angel, la quale ha cambiato nome in Laurie Strode, che aveva risparmiato nel massacro del 1990.
La saga di Halloween ha una lunga storia, il primo film della saga è Halloween – La notte delle streghe, del 1978 con la regia di John Carpenter e molti da allora sono stati i prequel o i sequel che ripercorrono la vita di Michael Myers e della sua famiglia.

Cristina Bianchi
Giurista pentita che si è convertita a scienze politiche. Mi interessa molto trovare una connessione tra attualità e cinema, che permetta alle menti creative di viaggiare attraverso le epoche e sviluppare un pensiero critico.
Michele Cacciapuoti
Laureato in Lettere, sono passato a Storia. Quando non sto guardando film e serie od osservando eventi politici, scrivo di film, serie ed eventi politici.

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