Del: 28 Aprile 2025 Di: Chiara Cardella Commenti: 0

Dal 21 gennaio al 18 maggio 2025 Palazzo Reale ospita una mostra dedicata alla bellezza come esperienza reale e tangibile, attraverso lo sguardo di uno dei grandi pionieri della fotografia di moda: George Hoyningen-Huene. Sebbene abbia contribuito a trasformare la fotografia di moda in una forma d’arte, la sua storia è ancora poco conosciuta. A raccontare oggi questo straordinario viaggio visivo è la mostra «George Hoyningen-Huene: Glamour e Avanguardia», che riunisce oltre cento fotografie apparse su riviste iconiche come Vogue, Harper’s Bazaar e Vanity Fair.

A 125 anni dalla sua nascita, questa esposizione – la prima a lui dedicata in Italia – offre al pubblico una rara occasione per riscoprire il talento di un fotografo che ha segnato profondamente il panorama visivo del Novecento.

La mostra è divisa in dieci sezioni che trattano alcuni tra i temi più importanti della produzione dell’artista, come il vivace contesto culturale della Parigi dell’epoca, i viaggi tra Tunisia, Algeria, Egitto e Grecia, la moda, il nudo, i ritratti, Hollywood, il Surrealismo e l’arte classica.

Nato nel 1900 a San Pietroburgo in una famiglia aristocratica, Hoyningen-Huene fu costretto a fuggire dalla Russia durante la Rivoluzione d’Ottobre. Dopo un breve soggiorno a Londra, si stabilisce a Parigi, città che diventa il fulcro della sua formazione artistica. Qui si avvicina all’arte fotografica, intrecciando relazioni con figure fondamentali dell’avanguardia europea come Man Ray, Salvador Dalì, Jean Cocteau, Pablo Picasso e Lee Miller, che influenzano profondamente la produzione del giovane fotografo.

Trasporta infatti alcuni elementi surrealisti nel suo lavoro, come le composizioni insolite, la manipolazione della realtà, le atmosfere sospese e oniriche e il linguaggio visionario e innovativo.

Contemporaneamente si lega al mondo della moda, instaurando un’amicizia duratura con Coco Chanel e collaborando stabilmente con Vogue, di cui, nel 1926, diventa capofotografo.

Nella sezione dedicata all’ispirazione classica, emerge la sua ammirazione per l’antichità: corpi scolpiti dalla luce, volumi perfettamente equilibrati, attenzione per le proporzioni e equilibrio delle forme permeano tutto il suo lavoro.

Era ossessionato dalla scultura e dall’architettura greco-romana, e si recò spesso in Grecia.

Dietro ogni scatto si cela una ricerca formale precisa: Hoyningen-Huene attinge alla scultura greco-romana, alla pittura neoclassica e all’arte fotografica d’avanguardia.

Anche il fotoritocco, allora realizzato manualmente incidendo i negativi o ridisegnando dettagli, diventa parte integrante della costruzione dell’immagine. Il risultato sono fotografie perfette, dove ogni elemento – dalla posa ai drappeggi degli abiti – concorre a creare un’idea idealizzata della bellezza.

Nel 1936 si trasferisce a New York a capo della redazione di Harper’s Bazaar.

L’uso della luce e il rigore compositivo si estendono anche al mondo del cinema: nel 1946 si trasferisce a Hollywood, dove diventa il fotografo ritrattista delle star del cinema, come Ingrid Bergman, Charlie Chaplin, Greta Garbo, Ava Gardner e Katharine Hepburn. Lavora per anni con il titolo di coordinatore e consulente del colore e consiglia costumisti e scenografi.

«Nel 1968, Huene lasciò in eredità il suo archivio al caro amico Horst P. Horst, che negli anni ’80, a partire dai negativi, iniziò a realizzare stampe al platino-palladio per musei e collezionisti – racconta la curatrice. Queste stampe hanno una superficie lussureggiante e opaca e sono apprezzate per la loro raffinata qualità e la ricca gamma tonale. La mostra presenta molte delle stampe realizzate sotto la guida di Horst, insieme a nuove stampe al platino-palladio create dal 2020 negli archivi della George Hoyningen-Huene Estate».

Chiara Cardella
Studentessa di Lettere, appassionata di lettura e scrittura. Amante dei viaggi e della scoperta di cose sempre nuove, sogno di trasformare la mia curiosità in una carriera giornalistica. Credo che ogni storia meriti di essere ascoltata e condivisa.

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