Del: 5 Maggio 2006 Di: Redazione Commenti: 0
Sarò sincero. Ho mal sopportato i fischi a Letizia Moratti nei cortei del 25 aprile e del 1 maggio. Quando si scende in piazza è ben riflettere sulla propria presenza in corteo e non su
quella degli altri. E poi come si può dubitare dell’antifascismo di Letizia Moratti? Non sarà solo per la sua contiguità con certi ambienti (salò)ttieri, di solito poco avvezzi a celebrare la Liberazione italiana e inclini invece a commemorare “quei bravi ragazzi”della Repubblica Sociale? (vedi il sindaco uscente Gabriele Albertini…) O per il fatto che, due giorni dopo la
partecipazione al corteo del 25 aprile, ha siglato un accordo elettorale con due formazioni neo-fasciste come Fiamma Tricolore e Forza nuova? Come se nell’Italia post-berlusconiana
non fosse lecito scendere in piazza il 25 aprile per il medesimo calcolo elettoralistico in base al quale si fanno entrare nella propria coalizione gli eredi politici del Duce! Ma dai…
E ancora mi domando perché neppure il 1 maggio, festa del lavoro, alla signora Moratti sia stato steso un bel tappeto rosso di benvenuto. Sarà forse per le 8500 cattedre tagliate (con il licenziamento dei relativi titolari) quand’era ministro dell’Istruzione? O sarà invece per la precarizzazione e l’allungamento ventennale dell’iter dei ricercatori italiani? E comunque anche così fosse vi sembra il caso di prestarsi all’indecoroso (ancorchè pacifico) spettacolo di qualche decina di queruli fischi? Non era più educato minacciare l’aspirante sindaco – magari
avendo dietro le spalle un bello sfondo blu – di non pagare le tasse in caso di vittoria elettorale?

Francesco Zurlo
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