Del: 10 Gennaio 2007 Di: Redazione Commenti: 0

86 EURO IN PIU’ PER UN LAVORATORE CON MASTER

Ma alla fine questo master lo faccio o non lo faccio? E se lo faccio come lo scelgo? E se non scelgo come faccio? La domanda si deve porre prima che al mondo del lavoro o dell’istruzione, al nostro portafogli. Un master costa mediamente 2.700 euro se umanistico, circa 8000 se in management. Infatti, esaminando la frequenza dei master per classe sociale di provenienza sui laureati, l’indagine Almalaurea 2006, dice che gli studenti che provengono dalla classe sociale “borghesia” sono il 23% e costituiscono il 33% di coloro che hanno fatto un master di 1° livello, e il 39% di quelli che hanno fatto un master di 2° livello. Rispetto ai figli di ambiente di classe operaia che costituiscono rispettivamente il 9% e il 10%. «Il master ripropone una sorta di strisciante discriminazione sociale – spiega il direttore di Almalaurea Andrea Cammelli – il ragazzo che proviene da una famiglia che può investire di più e per più tempo, può permettersi maggiormente di continuare a studiare e collocarsi meglio nel mercato del lavoro». Ma sulla spendibilità del master nel lavoro, i pareri sono diversi. Paolo De Martino dell’associazione Mercurius impegnata in Formazione e Carriere afferma: «Un master aiuta senza dubbio a distinguersi». La qual cosa non trova d’accordo Pecchenino: «Succede che tutti hanno il master e se tutti fanno la stessa cosa, alla fine non conta più niente». A dire che il master è indispensabile per lavorare, più che gli esperti e i datori di lavoro, ancora cauti nel giudicarne l’utilità, è il battage pubblicitario costruito intorno ad essi: successo, competività, cartelloni colorati e accattivanti, i master sono reclamizzati come prodotti industriali e se sia lecito per qualcosa di così delicato come istruzione e lavoro così ci risponde Pecchenino: «Fa parte del gioco. Oggi l’università italiana è un’azienda. L’azienda deve vendersi. Ogni giorno danno una laurea honoris causa, prima si dava a persone come Enzo Biagi, oggi si dà a Valentino Rossi. Ogni estate scoppiano le campagne pubblicitarie. Il master è un prodotto, né più, né meno che la maionese Kraft». Se guardiamo i dati occupazionali, l’indagine Almalaurea dice che a 5 anni dalla laurea ci sono 2,4 punti percentuali di occupati in più fra coloro che hanno un master, Cammelli commenta questi dati: «Non mi sembra un valore aggiunto molto consistente. Se articoliamo il discorso per tipo di master, lavorano di più quelli col master di 2° livello. La mia idea è che il master di 2° livello è un valore aggiunto in termini formativi, che in parte modesta realizza un di più in termini occupazionali». Per l’esattezza, 86 euro in più al mese.

Diana Garrisi

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