Se oggi uno studente sceglie l’insegnamento, non ottiene una cattedra prima dei 45 anni. È bravissimo e aggiornatissimo?
Non importa. Le graduatorie impongono a tutti una gavetta quasi ventennale. A parte anzianità e titolo di studio, gli altri meriti sono assolutamente inutili. Le nostre esperienze scolastiche sono ricchi di aneddoti su supplenti bravi e precari e su docenti inetti e garantiti. Soprattutto ricordiamo la frustrazione di professionisti intrappolati in un sistema che equipara impegno e nullafacenza. A chi giova? Non agli allievi. Non ai giovani insegnanti. Non alla società.
Forse solo ai titolari di un privilegio sempre più raro.
Non importa. Le graduatorie impongono a tutti una gavetta quasi ventennale. A parte anzianità e titolo di studio, gli altri meriti sono assolutamente inutili. Le nostre esperienze scolastiche sono ricchi di aneddoti su supplenti bravi e precari e su docenti inetti e garantiti. Soprattutto ricordiamo la frustrazione di professionisti intrappolati in un sistema che equipara impegno e nullafacenza. A chi giova? Non agli allievi. Non ai giovani insegnanti. Non alla società.
Forse solo ai titolari di un privilegio sempre più raro.
Luca Gualtieri