Enrico De Alessandri è stato Direttore del Centro Regionale Emoderivati e attualmente lavora presso l’Assessorato alla Sanità della Regione Lombardia, alla quale ha fatto causa poichè sospeso dal servizio per aver scritto il libro Comunione e Liberazione: assalto al potere in Lombardia. La sentenza del 28 gennaio ha dato ragione a De Alessandri e Roberto Formigoni ha dovuto annullare il mese di sospensione, pagare lo stipendio arretrato e tutte le spese legali. La notizia che il Presidente della Regione Lombardia abbia perso una causa contro un dipendente, che denuncia in un libro lo strapotere di CL, di cui Formigoni fa parte, non ha avuto una risonanza mediatica rilevante. Insomma, a Rai 3 tutto tace e per questo motivo De Alessandri ha protestato, in catene, davanti alla sede RAI di Milano il pomeriggio del 1 febbraio, il giorno dopo che la notizia della sua vittoria era stata resa ufficiale. De Alessandri non è nuovo a questo tipo di proteste stravaganti: si era già incatenato il 16 novembre davanti al palazzo della Regione, una settimana dopo aver tenuto in università una conferenza su “Il potere de CL in Lombardia”.
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro di denuncia?
Tale capacità di influenza può determinare non solo sudditanza psicologica ma soprattutto inaccettabili situazioni discriminatorie sia per le singole persone (si pensi alle difficoltà di carriera nella sanità pubblica per i medici che non appartengono a CL) sia per le imprese, visto che la istribuzione dei fondi pubblici privilegia in modo schiacciante le imprese della Compagnia delle Opere, braccio economico di CL.
Può spiegare brevemente l’iter del libro, dalla creazione alla protesta?
Sono stato accusato di aver denigrato la Regione Lombardia, mio datore di lavoro. Il provvedimento di sospensione è firmato dal dirigente del Personale della Regione, Michele Camisasca, nipote del famoso Massimo Camisasca, sacerdote e figura chiave di Comunione e Liberazione. Camisasca è uno dei 32 dirigenti la cui assunzione è avvenuta tramite un bando di concorso annullato dal T.A.R. Per la Lombardia, sentenza poi confermata dal Consiglio di Stato. Per tale motivo, il provvedimento di Camisasca nei miei confronti deve ritenersi nullo: se sarà il caso di portare la questione davanti alla Corte costituzionale lo farò.
Il fatto che il Presidente Formigoni abbia avallato il provvedimento di sospensione nei miei confronti, a seguito dell’interrogazione di Giuseppe Civati e di Carlo Monguzzi, coinvolge direttamente gli stessi vertici politici in merito alle gravi responsabilità di un provvedimento volto ad impedire ad un cittadino-lavoratore di esprimere liberamente il proprio pensiero. Per questa ragione il 16 novembre mi sono incatenato davanti al Pirellone, sostenuto dal Consigliere regionale Civati, da Carlo Monguzzi e dai rappresentanti di Sinistra Universitaria della Statale.
Nella premessa a pagina 8 chiede un “Intervento volto a impedire che movimenti settari fondamentalisti possano costituire pericolose situazioni di potere monopolistico nell’ambito delle pubbliche istituzioni”. È questo il suo scopo? Come intende perseguirlo?
In Francia si istituiscono commissioni parlamentari per contrastare i tentativi delle sette di infiltrarsi nel cuore delle pubbliche istituzioni; in Lombardia, al contario, si permette a un movimento settario come CL di monopolizzare il potere di una regione con un bilancio pari a quello di un piccolo Stato. Noi lombardi viviamo in un mondo opposto a quello francese: la nostra classe politica si inginocchia di fronte a quei mostri che loro non riescono neppure ad immaginare di avere.
Gemma Ghiglia
foto: Laura Carli

