Del: 1 Marzo 2011 Di: Redazione Commenti: 8

Vulcano ha intervistato i candidati sindaco per le elezioni comunali di Milano su temi che vanno dalle politiche giovanili, al mondo del lavoro, ai trasporti pubblici. Oggi è il turno di Marco Mantovani, candidato di Forza Nuova, 51 anni, già in corsa nelle provinciali 2009.


1. L’Associazione SoS Racket sembra rimanere sempre più sola nella lotta contro le mafie. Gli ultimi eventi riguardanti le case dell’ A.L.E.R sembrano la punta di un iceberg che non si vuole sciogliere. Del pizzo non se ne parla ad alta voce, ma in molti lo pagano, anche nel centro di Milano. Qual è la sua proposta di contrasto in merito al pizzo, al racket, al comportamento mafioso ormai sempre più imperante nella regione Lombardia?Innanzitutto, voglio premettere che il racket attorno alle occupazioni delle case popolari è particolarmente riprovevole perché colpisce le fasce più deboli socialmente ed economicamente. Ritengo sia importante un rigoroso e capillare controllo da parte dell’ALER della situazione da due punti di vista: è prioritario che ALER intervenga sulle tante strutture fatiscenti e per niente dignitose per chi vi abita legalmente ed è urgente che con semplici controlli incrociati verifichi che gli occupanti siano gli intestatari del contratto. E’ importante anche recuperare i tanti alloggi attualmente chiusi per motivi che ritengo ingiustificati, costringendo le famiglie milanesi già in difficoltà a indebitarsi ulteriormente per gli esosi affitti del mercato privato o ad affidarsi agli usurai. Forza Nuova ha da sempre nei propri punti programmatici la lotta contro l’usura, compresa quella legalizzata operata dalle banche (basti guardare i tassi applicati proprio sui mutui dagli istituti di credito). Fa riferimento alla sicurezza della città anche un maggiore controllo dei vecchi e dei nuovi esercizi commerciali il cui capitale di provenienza non è sempre ben definito. E per questi, come per gli altri reati, sono fondamentali pene severe e certe per chi viene condannato: se le forze dell’ordine indagano tra le note difficoltà materiali che conosciamo non è possibile poi che i colpevoli vengano, il più delle volte, rilasciati dalla magistratura con sentenze spesso ideologiche. E che non tengono conto dei danni alle vittime e della sicurezza del cittadino. Infine voglio ricordare che proprio qualche mese fa, venuti a conoscenza che l’associazione Sos racket e usura era priva di un punto di riferimento, Forza Nuova anche proposto al suo presidente, Frediano Manzi, di utilizzare la propria sede milanese.


2. Lei ha mai violato la legge?
Non ho condanne a mio carico, se questa è la domanda. Come ogni persona che faccia politica di strada, e non di salotto, ho subito denunce per manifestazioni non autorizzate. Vi faccio un esempio: alle elezioni regionali dell’anno scorso, al nostro segretario nazionale è stato addirittura impedito di tenere un comizio a sostegno della nostra lista. Una cosa mai vista per nessun partito politico.

3. Come si muove a Milano? Mezzi pubblici, bicicletta o automobile? Quanto spende più o meno annualmente per questi spostamenti?A Milano mi muovo principalmente a piedi e in moto. Evito insomma il più possibile di utilizzare l’automobile per muovermi all’interno della città, non solo per motivi di comodità ma anche per non contribuire all’inquinamento. Ritengo che, a partire dal sindaco, ogni singolo cittadino debba impegnarsi per tentare di risolvere un problema sempre più grave per la salute di tutti noi.

4. Visti i dati preoccupanti sulla diffusione dell’HIV (15.000 persone secondo la L.I.L.A.) e di gravidanze indesiderate a Milano, come pensa di procedere sul fronte dell’educazione sessuale nelle scuole superiori? Come si pone di fronte ad iniziative come la presenza di distributori di preservativi nelle scuole? Cosa pensa dello scontro che lo scorso anno ha visto coinvolti l’ASL di Milano e la Regione Lombardia, riguardante le modalità con cui si tenevano i corsi di educazione sessuale e che hanno portato alla sospensione degli stessi? Purtroppo, il fallimento dell’educazione sessuale fin qui realizzata è dimostrato dai terribili numeri del contagio dell’Hiv e delle gravidanze “indesiderate”. Come noto, Forza Nuova è contraria all’aborto che ritiene essere un omicidio. La realtà è che questa drammatica situazione, perché di dramma si tratta, è il risultato della tanto sbandierata rivoluzione sessuale. L’età del primo rapporto sessuale è scesa vertiginosamente: a rendere più preoccupante la situazione è il mancato utilizzo di metodi di prevenzione. A peggiorare ulteriormente c’è che le giovani siano abbandonate a loro stesse e incentivate all’impiego della pillola abortiva. Da quello che ci risulta, a Milano ci sono consultori in cui alle ragazze, minorenni comprese, viene prescritta anche senza alcun controllo medico né informazione né assistenza psicologica. Non possiamo che essere dunque favorevoli a programmi che rendano i giovani consapevoli dei rischi e li avvicinino a comportamenti più responsabili nella loro sessualità. Noi riteniamo che sia necessaria anche un’educazione sentimentale, in un’epoca in cui, lo dicono molti esperti, sono sempre più diffusi i rapporti occasionali anche tra i giovanissimi, con uno svilimento del corpo e della persona.

5.Prima della sua carriera politica, di cosa si occupava? Io non faccio carriera, nel senso che non intendo l’impegno politico come un mestiere. Ho invece sempre abbinato la mia passione e la mia militanza prima agli studi e poi al mio lavoro prima di dipendente e poi di libero professionista.

6. Che genere di istruzione ha ricevuto dai suoi genitori e dalle scuole che ha frequentato? Rispetto delle regole e forza di sostenere le proprie idee fino in fondo: questo mi ha sempre detto mio padre. Così è stato quando ero studente negli anni ’70 e sono stato costretto a cambiare per ben quattro volte il liceo proprio in virtù della mia militanza nel Fronte della gioventù. E non solo ho dovuto andare da un istituto all’altro ma per un certo periodo mi sono dovuto allontanare dalla mia famiglia e farmi ospitare da alcuni parenti. Questo è quello che ricordo della scuola di quel periodo: l’impossibilità di esprimere liberamente le mie opinioni senza rischiare anche la vita come successo, fino alle estreme conseguenze, ad alcuni miei amici. Mia madre invece mi ha insegnato l’importanza di non rinnegare le proprie radici, anche se umili, e nello stesso tempo della determinazione a migliorare sempre la propria condizione senza uniformarsi al pensiero comune. Senza schiacciare chi non ha la possibilità di farlo e difendendo i più deboli. Le sono grato anche un precetto che ha caratterizzato tutta la mia esperienza politica e professionale e che mi ha permesso di fare tante esperienze importanti: non avere alcun pregiudizio.

7. Il rapporto di Transatlantic Trends evidenzia che in Italia la percezione della percentuale di immigrazione risulta quattro volte superiore rispetto alla realtà. A Milano, gli avvenimenti di via Padova o del campo rom di via Triboniano dimostrano che la temperatura sociale resta calda. Quali crede siano le priorità per stemperare la tensione? Come progetterà di muoversi il comune e i suoi servizi per attuare l’integrazione con strumenti alternativi al solo intervento delle forze dell’ordine? Non conosco l’associazione Transatlantic trends ma soprattutto non conosco la metodologia utilizzata per fare questa stima. Non so se la percezione dei cittadini sia superiore alla realtà ma di sicuro la percentuale ufficiale di stranieri nel nostro Paese è superiore a quanto il nostro sistema possa sostenere senza arrivare al collasso. Voglio ribadire che Forza Nuova non è contro gli immigrati ma contro l’immigrazione selvaggia sfruttata dalle multinazionali che possono così ottenere forza lavoro a basso costo e ridurre anche i diritti e la dignità dei lavoratori italiani. Ci sono anche le organizzazioni non governative e “caritatevoli”, Caritas compresa, a lucrare sulla pelle degli stranieri ottenendo ingenti finanziamenti pubblici che potrebbero invece essere utilizzati per migliorare la qualità della vita dei cittadini italiani socialmente deboli. Forza Nuova inoltre ritiene che i cittadini stranieri debbano essere aiutati, per davvero, nelle loro terre d’origine per non sradicarli dalla propria cultura e dalle proprie tradizioni, per non distruggere intere famiglie e non impoverire ulteriormente l’economia dei singoli Paesi di provenienza. Il fallimento del multiculturalismo che Forza Nuova combatte da sempre, è stato pubblicamente ammesso di recente anche da leader di Stati democratici e progressisti come la Germania e la Gran Bretagna. Anche loro hanno alla fine convenuto che di integrazione si può parlare solo quando i cittadini stranieri accettino totalmente le regole e i principi fondanti del Paese che li ospita. Le esplosioni di conflitti interetnici in alcuni quartieri di Milano sono avvenute solo perché non è stato governato il fenomeno dell’immigrazione dall’amministrazione comunale che ha lasciato nascere e crescere, e nel caso di Triboniano addirittura incoraggiando, quartieri ghetto privi di qualsiasi legalità: lì gli italiani sono stati completamenti abbandonati da chi li avrebbe dovuti tutelare. E ora chiede il loro voto a queste elezioni. L’unica risposta data sono stati i militari, che non possono fare nulla per garantire il controllo del territorio: quello è compito del sindaco e dei suoi assessori. In via Padova sarebbe bastato, per esempio, verificare le tante denunce fatte dai cittadini della zona di interi palazzi gestiti da criminali, italiani e stranieri, lasciati liberi di dettare legge su tutto e su tutti. Anzi, basterebbe farli anche ora, visto che la situazione non è mai migliorata.

8. Molti degli studenti che frequentano le università milanesi sono pendolari, fuori sede o provenienti da altri paesi (Erasmus). Vivendo a Milano contribuiscono in vario modo a rendere più ricca la città. Purtroppo, rispetto alle grandi città europee Milano risente di un deficit nel settore del trasporto pubblico, soprattutto nelle fasce notturne e nelle zone periferiche e i prezzi dei taxi sono assolutamente proibitivi. Come intende agire per migliorare il trasporto milanese? Come pensa di agire sulle politiche giovanili e di integrazione? Non è ovviamente possibile esaurire questo capitolo in poche righe: le potenzialità e le difficoltà degli universitari sono infinite. Purtroppo la situazione è poco soddisfacente da tutti i punti di vista per colpa della carenza di programmazione della classe politica italiana e anche lombarda. A differenza di altri Stati, europei e non solo, non ci sono strutture e infrastrutture adeguate, non ci sono residenze sufficienti, non ci sono campus, non ci sono addirittura aule, non ci sono attrezzature. Non c’è neanche un adeguato sostegno al diritto di studio dei giovani meno abbienti che rischiano sempre più spesso di dover interrompere il proprio percorso formativo. Su questi punti il nuovo Sindaco dovrà agire di concerto con le Università, con le altre istituzioni e ovviamente con le rappresentanze degli studenti.

9. Qual è la sua visione di Milano? Quali benefici sociali e ambientali porterà l’Expo ai cittadini milanesi e ai suoi visitatori? Secondo Forza Nuova l’Expo non porterà alcun beneficio ai cittadini. Gli unici a trarne vantaggio saranno i soliti noti che potranno stare in vetrina, seppure più appannata del previsto: i costruttori e tutto il loro entourage economico e politico, finanzieri ed archistar. Oltre il già denunciato grande rischio delle infiltrazioni malavitose in un imperdibile affare miliardario. Per le piccole imprese, gli artigiani e gli operai italiani non ci saranno vantaggi: le fette della torta andranno sbriciolate in appalti e subappalti difficili da rintracciare e controllare, il più delle volte vinti da cooperative nate per l’occasione e solite utilizzare manodopera straniera a basso costo e al di fuori delle regole. Ai milanesi rimarranno cemento e pochi fazzoletti di verde sbiadito ma presentati come maestosi boschi cittadini o lussureggianti esotici “giardini verticali”. Già oggi la nuova Fiera di Rho Pero accusa difficoltà a riempire gli spazi e gli alberghi nati attorno come funghi sono vuoti: cosa succederà alle nuove cattedrali nel deserto dopo il 2015, quando finirà l’esposizione internazionale?

10. Da una stima fatta nel 2005 dal U.N.R.A.E nel comune di Milano circolano 800 mila vetture e di queste circa 30 mila sono non catalizzate (3.8%). Le macchine più moderne, che rispondono alle direttive europee più severe in termine di inquinamento, in Italia sono meno di una su tre, mentre a Milano sono circa il 42 per cento. Eppure, Milano ha superato i limiti di PM10 per ben 35 volte nei soli primi 38 giorni di quest’anno. Per entrare nella cerchia dei bastioni si paga l’Ecopass. Alcuni studi indicano che un S.U.V diesel di ultima generazione (euro 4, euro 5, che quindi non paga l’Ecopass) inquina almeno quanto un euro 2 benzina, che invece deve pagare l’Ecopass. Si potrebbe giungere alla sfortunata conclusione che chi ha i soldi per comprare una macchina nuova non paga l’Ecopass, chi non ha questi soldi invece lo paga. Entrambi fanno girare l’economia, entrambi inquinano. Cosa intende fare Lei? Come sta andando questo Progetto “Eco”?Come già detto, il problema inquinamento è un serio problema per la salute di tutti e che va risolto. Non può essere certo Milano da sola a farlo, visto che è l’intera pianura padana a essere soffocata dalle polveri sottili. Io ritengo che l’Ecopass sia un completo fallimento, utile solo per fare cassa. Ovviamente non è giusto che chi non è nelle condizioni economiche di rinnovare l’auto venga oltremodo svantaggiato e per di più senza neppure un motivo, visto che i risultati dell’Ecopass sono, sul piano della riduzione dello smog, completamente inutili. Io penso che si debba intervenire con urgenza e senza tentennamenti per migliorare i mezzi di trasporto pubblici: purtroppo si è perso troppo tempo. Bisogna investire su autobus più piccoli e meno inquinanti. Bisogna progettare linee di collegamento più brevi: non è possibile che ci siano tratte che vanno da un capo all’altro della città accumulando così ritardi e disguidi di ogni genere. Bisogna implementare le corse. E ovviamente concentrarsi sulle metropolitane: le linee attualmente in funzione e le poche corse previste in futuro rimangono una vergogna per una città con le dimensioni di Milano. Ovviamente il capoluogo deve coordinarsi con i comuni vicini dai quali ogni giorno arrivano migliaia e migliaia di pendolari.

11. Sempre per quanto riguarda l’inquinamento avete intenzione di aumentare la salvaguardia della salute controllando anche il PM100?
L’Europa non lo richiede ma studi scientifici ammettono la sua esistenza e il suo potere cancerogeno… Tra gli inquinanti ci sono il Pm10, il Pm 2,5, il biossido di azoto, il black carbon utilizzato come parametro nelle università americane da oltre dieci anni. Insomma, i valori da tenere in considerazione sono sicuramente superiori alle rilevazioni che vengono oggi effettuate: ed è possibile avvalersi della preziosa collaborazione della comunità scientifica che si occupa di inquinamento con cognizione di causa. Un buon sindaco si attornia di buoni tecnici e non di amici consulenti . Un buon sindaco deve darsi delle priorità e io penso che questo della qualità dell’aria che respiriamo sia al primo posto: sono in aumento le malattie respiratorie, sono in impennata le allergie. Non è possibile non dare risposte serie e in tempi veloci. Si devono prendere decisioni condivise e concrete e non inutili e demagogiche.

12. Lei beve l’acqua del rubinetto di casa sua? Sì, bevo regolarmente acqua del rubinetto. E’ un altro modo per rendersi responsabili della salvaguardia dell’ambiente: si limita la produzione di plastica e si riduce l’inquinamento atmosferico derivante dalla distribuzione delle bottiglie che, come per tutte le altre merci, purtroppo avviene quasi esclusivamente su gomma.

13.A Milano ci sono moltissime case vuote, sfitte o abbandonate da molti anni. Altre invece vengono date agli amici degli amici o a gente che si può permettere ben oltre ciò che invece paga (il caso di Affittopoli, Trivulzio &C .). Secondo i dati del S.u.n.i.a., quest’anno gli affitti per gli studenti a Milano hanno subito un rincaro del 10%. Una camera singola arriva a costare fino a 750 euro. Quale potrebbe essere la prima azione in merito a tale problema? Le stime parlano di 60mila alloggi sfitti a Milano: è da anni, tanti anni, che lo sento dire. E che sento chiedere e proporre soluzioni per indurre i proprietari di alloggi a metterli sul mercato. Invece si è costruito ancora di più, sempre e solo edilizia privata, facendo crescere quindi il problema. Intanto le abitazioni degli enti e delle Fondazioni, come recentemente è tornato alla ribalta, sono rimaste invariabilmente nelle disponibilità di persone ad alto reddito e tenore di vita. Una grande vergogna. La vicenda ha toccato anche un candidato a Palazzo Marino, proprio quello che dovrebbe difendere i diritti dei più deboli, Giuliano Pisapia: la sua compagna è da più di 20 anni affittuaria di un grande appartamento in centro a Milano a un prezzo inferiore addirittura a quello che uno studente è costretto a pagare per un semplice posto letto o una famiglia per un bilocale in periferia. Per quanto riguarda i patrimoni immobiliari delle istituzioni quindi è necessaria la massima trasparenza abbinata a serrati controlli anche fiscali, visto che non ci si può affidare alla moralità dei singoli. Per il mercato privato bisogna invece pensare ad incentivi che da una parte consentano ai piccoli proprietari di ottenere un reddito adeguato e dall’altra a studenti e fasce sociali deboli di pagare un affitto accettabile. Un’amministrazione seria non lo fa solo investendo soldi ma anche ponendosi come mediatore di garanzia tra le parti.

14. Lei ha mai lavorato senza ricevere denaro? No, il lavoro deve essere remunerato, in proporzione alla professionalità e all’impegno profusi. Se no, non stiamo parlando di lavoro, ma di sfruttamento. O di volontariato, ma questo è appunto un altro argomento.

15. Quanto si spenderà a grandi linee per la sua campagna elettorale? Spenderemo per la campagna elettorale tutto quello che raccoglieremo tra i militanti e simpatizzanti di Forza Nuova, in base alle loro possibilità. Si tratterà, nelle migliore delle ipotesi, di poche migliaia di euro. Quanto ci serve per stampare volantini e manifesti. Tutto il resto è affidato alla militanza politica, come nella tradizione del nostro partito.

16. Negli ultimi dieci anni le biblioteche rionali hanno ridotto l’orario di apertura rendendoli simili agli orari di un sportello delle poste. Pochissime biblioteche rimangono aperte la sera. Per visitare il Louvre di Parigi si spende tanto quanto andare al Palazzo Reale. Le associazioni culturali milanesi sono al collasso. I piccoli teatri rischiano di chiudere ogni giorno. Qual è la sua proposta culturale per Milano?Conosco il problema delle biblioteche rionali anche perché un nostro giovane responsabile, studente e lavoratore, è tra coloro che ne garantiscono l’apertura serale. Sono sempre di meno e sempre più a rischio nonostante svolgano un importante ruolo sociale oltre che culturale, proprio perché collocate nelle periferie. Questa progressiva dismissione conferma l’assoluto disinteresse dell’attuale amministrazione comunale delle necessità del territorio e dei suoi abitanti giovani e meno giovani. Ma è un grave errore anche in termini strategici rispetto alla sicurezza perché toglie punti di vitalità e sentinelle importanti contro ogni tipo di devianza. Non vorrei che fosse la stessa cosa che sta succedendo con i mercati comunali coperti, lasciati volutamente morire con il proposito di vendere le aree ai privati. Purtroppo tutto ciò che fa cultura, in senso stretto o lato, e che soprattutto non comporti grandi eventi e grossi flussi di denaro è destinato a essere così maltrattato da questa amministrazione. Un buon sindaco dovrà invertire la tendenza auto distruttiva della città.

17. Le università private milanesi sono state ultimamente sede di visite parlamentari, governative e da parte dei membri del governo comunale. San Raffaele, Cattolica, Bocconi e Iulm sembrano richiamare sempre più i salotti buoni della borghesia milanese e della rappresentanza comunale. Le università statali quali l’Università degli Studi, la Bicocca e il Politecnico, soprattutto le prime due, non sono state degne di questa passerella. Eppure tra istituti ed enti pubblici dovrebbe esserci una coesione maggiore. Cosa ne pensa e cosa farà in merito? Come noto un sindaco può intervenire ben poco in tema di università, la cui competenza è fondamentalmente governativa nel pieno rispetto delle singole autonomie. Da precisare che io non ritengo che la questione siano le passerelle o meno. Le università, studenti, personale e docenti, hanno bisogno di altro, a partire da servizi funzionali e da opportunità reali. Per questo le eccellenze delle università, pubbliche e private, devono partecipare con le loro conoscenze e con il loro apporto al progresso della città. E a loro vanno garantiti gli strumenti per una regolare e dignitosa vita scolastica e lavorativa. E cioè, come si diceva prima, le aule, gli alloggi, i servizi di accoglienza e di orientamento, i trasporti.

18. Se fosse eletto “Sindaco di Milano”, quali saranno le sue prime tre azioni nei confronti dei Giovani, dell’Università e del Lavoro? Ripeto, un sindaco può fare poco in materia di università e anche di lavoro. Ma nello stesso tempo può fare tanto. Un buon sindaco è collettore attendo delle domande, è interlocutore sollecito alle proposte, è portavoce e rappresentante delle istanze concrete nelle sedi opportune. Ai cittadini deve dare strutture sul territorio, dalla periferia al centro, per nascere, crescere, sviluppare le proprie aspirazioni, invecchiare con sicurezza e dignità. Ai giovani deve dare opportunità di formarsi e poter competere in un mercato dei saperi e del lavoro non più solo ristretto ai confini della città, della regione, della nazione. Le prime tre azioni per i giovani mi aspetto mi vengano sollecitate dai giovani: tutto il nostro programma sta crescendo così, ascoltando per strada le persone. E i giovani sono un elemento fondamentale di Forza Nuova.

Denis Trivellato
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