Del: 10 Settembre 2012 Di: Gemma Ghiglia Commenti: 0

Quando George Bernard Shaw disse:”Mi trovo in Paradiso o sulla Luna?” si trovava in Montenegro. Precisamente, in quello che oggi è il Parco Nazionale di Lovcèn, dove si innalza quella Crna Gora, quella montagna nera, che a questo Stato ha dato il suo nome.

Se avete un debole per le montagne a strapiombo sul mare, i monasteri scavati nelle rocce, i canyon, la natura selvaggia e la grappa fatta in casa, probabilmente concorderete con il vecchio George: il Montenegro è un vero paradiso. E non occorre credere in qualche dio per poterlo visitare: basta un’auto! Anche in un periodo di crisi come questo è la scelta più conveniente: questo agosto la benzina si aggirava sull’ €1,3/4 al litro; d’altronde tutto il Paese, che adotta l’Euro pur non rientrando ancora nell’Unione Europea, ha dei prezzi molto vantaggiosi. Questo fatto può sembrare curioso, ma in realtà si spiega ricordando che il Montenegro, all’epoca della presidenza Milosevic, volle determinare la propria politica economica indipendentemente dalla Serbia e così adottò il marco tedesco (e conseguentemente l’Euro). Fatto che agevolò sicuramente l’economia montenegrina al momento dell’indipendenza dalla Serbia, conseguita il 3 giugno 2006.

Il Montenegro per molti anni è stato una delle mete preferite per il turismo “interno” della zona balcanica: visitato soprattuto da serbi, albanesi, russi, croati, romeni e bulgari, ora si sta aprendo anche al lato occidentale dell’Europa. Sono sempre più numerosi, infatti, i turisti tedeschi, francesi e italiani che vistano le terre e soprattutto le coste montenegrine. In particolar modo lungo il versante adriatico, nella zona di Budva (famosa per la vita notturna) e Sveti Stefan (una peculiare penisola arroccata, adibita a resort di lusso), è possibile notare i segni della speculazione edilizia e leggerci un imminente boom turistico: non esagero affermando che entro un paio d’anni il Monenegro si trasformerà in una delle mete turistiche principali della zona ionico-adriatica.

Questo incessante costruire sta impoverendo la bellezza della costa, ma allo stesso tempo preserva l’entroterra dal fare la stessa fine (almeno per ora). La bellezza del Montenegro, infatti, giace al suo interno. Nella la Baia di Kotor, una maestosa gola di fiume invasa dal mare e incastonata fra le montagne, dove si susseguono incantevoli cittadine, la più importante delle quali è, appunto, Kotor, l’antica Cattaro veneziana, costruita quasi interamente in roccia calcarea bianca e circondata dai 13.000 gradini che costituiscono i resti delle sue imponenti mura. La “piccola muraglia” è agibile in quasi tutto il suo percorso e, in approsimativamente 45 minuti (a seconda della vostra forma fisica),  vi condurrà al forte, sulla sommità della collina: la vista della baia infuocata dal tramonto costerà un sospiro anche al più cinico dei visitatori.

Temprati dal giro sulle mura, sarete in grado di affrontare l’impervia salita (all’incirca 1km) verso l’ortodosso Monastero di Ostrog, detto “Il miracolo di San Vasilije”, visto che nessuno sembra capacitarsi del fatto che sia sorto lì, letteralmente incastrato nella montagna, a strapiombo sul nulla. In realtà è stato costruito all’interno di due grandi grotte nel 1665 dal vescovo erzegovino Vasilije, il futuro santo, dopo l’invasione turca della zona di Trebinje. Nostante il paesaggio molto suggestivo che si ammira dalle balconate del monastero, il vero spettacolo è la vista del monasastero stesso dal sentiero giù a valle: alto e bianchissimo, sembra effettivamente cresciuto nella roccia.

Ormai rodati in fatto di salite e scalinate, non vi resta che l’ultima, imperdibile, tappa del Montenegro, il Parco Naturale del Durmitor: resort sciistico d’inverno, hot spot per chi pratica rafting in primavera e di una bellezza incomparabile per tutto l’anno, questo parco punteggiato da 18 laghi glaciali, il maggiore dei quali è il placido Lago Nero, è anche famoso per essere attraversato dalla Gola del Tara, che con i suoi 1300m di profondità è seconda solo al Grand Canyon.

Solitamente visitare il Durmitor richiede tutta la giornata, e questo non è un male, così al ritorno potrete fermarvi in uno degli slarghi presenti lungo quelle tortuose stradine di montagna e guardare il cielo. Illuminato a giorno dalle stelle e percorso da una nitidissima Via Lattea. E se non la vedrete di fronte a voi, penserete davvero di trovarvi sulla Luna.

Gemma Ghiglia

Fotografie di: Ludovica De Girolamo

Gemma Ghiglia
Classe 1990, studentessa di Relazioni Internazionali. A metà strada fra Putin e la Rivincita delle bionde.

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