Del: 30 Dicembre 2012 Di: Redazione Commenti: 1

Quando nel 1932 venne assegnato un premio Oscar speciale per la creazione di Topolino, la notizia fece presto il giro del mondo. In Italia, un edicolante di nome Giuseppe Nerbini intuisce prima di tutti le potenzialità del personaggio e decide di pubblicare un intero giornale illustrato al nuovo eroe dei ragazzi.

In quel Natale di 80 anni fa compare per la prima volta il giornale Topolino: periodico settimanale che si apre con una breve storia le cui didascalie sono scritte in rima e realizzata da Giove Toppi. È l’inizio della grande scuola italiana Disney.

Nerbini affrontò sin dall’inizio un grosso problema: i diritti Disney appartenevano al giornalista Guglielmo Emanuel. La testata passò così, a partire dal numero 3, da Topolino a Topo Lino. Furono soltanto due i numeri in cui il titolo fu diviso (con l’inserimento del volto sorridente del protagonista in mezzo): al numero 5 la Nerbini si assicurò i diritti e la testata tornò a chiamarsi Topolino.

Nel 1934 Mondadori si interessò alla testata; la disputa, portata anche davanti agli esponenti culturali fascisti, si risolse con la cessione dei diritti di pubblicazione alla Mondadori e una buonuscita ingente a Nerbini. In edicola uscì il numero 137 nel 1935: segnò il definitivo passaggio di mani.

All’interno del giornale c’erano una tavola domenicale di Topolino, ma anche tanti protagonisti, al di fuori del mondo Disney. Le scritte in rima scomparirono nel numero 148 e ben presto si integrano i balloon.

La II guerra mondiale fermò la pubblicazione per due anni (dal 1943 al 1945). Il periodo fascista non fu facile: il giornale fu sottoposto a numerose censure e restrizioni; le storie furono tutte incentrate su argomenti bellici e di propaganda.

La svolta avvenne nel 1949, quando, annunciato in precedenza dai numeri 737 e 738, giunse in edicola un nuovo numero 1, un mensile di 100 pagine di storie esclusivamente disneyane. Topolino assume il formato moderno, a libretto; all’interno aumentano le storie e compaiono i primi colori (inizialmente si alternavano le pagine in bianco e nero a quelle a colori).

Dagli anni ’60 in poi, Topolino conosce alcune modifiche di stile e di design, e le storie aumentano sempre più, mentre in precedenza lo spazio era dedicato maggiormente a rubriche o articoli.

Gli artisti italiani che hanno per la costruzione del libretto più amato dai ragazzi sono tantissimi: Cavazzano, Carpi, Scarpa, Martina, Rota, Faraci, Ziche, Di Vita, Patrovicchio, Bottaro…

In futuro, ipotizzando che il giorno di uscita sarà sempre il mercoledì, usciranno il numero 3000 (29 maggio 2013), il numero 4000 (il 25 luglio 2033). Topolino libretto ha avuto tre periodicità: il numero 1 era mensile; dal 40 diventò quindicinale e dal 236 diventò settimanale.

Topolino ha accompagnato moltissimi ragazzi e lo fa ancora oggi, grazie alla sua capacità di cambiare e trasformarsi, portando con sé personaggi entrati nel cuore di tutti. Personaggi in grado di evolversi, di parlare semplice e moderno: i balloon raccontano e arrivano diretti, con ironia, saggezza e capacità di educare ai lati più piacevoli e spensierati della vita.

Ancora oggi la collezione di Topolino, tra cui il ricercatissimo numero 1, è un tesoro da conservare, un tesoro in cui tuffarsi, come Paperone si tuffa nelle sue amate monete. Certo, non si arriva a farsi la doccia con i Topolino, ma il libretto è un compagno ideale per tutti i momenti di riposo e di tranquillità. Dal letto al divano, dalla poltrona al tram, dalla macchina al bagno di casa: c’è sempre tempo per un po’ di fantasia.

Daniele Colombi

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