Del: 9 Luglio 2013 Di: Francesco Floris Commenti: 0

La bellezza di quarantacinque anni fa scoppiava il ’68, la rivolta giovanile, il passaggio di testimone da una generazione all’altra, il momento – come si scrive sui testi di sociologia fuffa che trattano l’argomento – in cui un nuovo corpus sociale, costituito da ragazze e ragazzi scolarizzati, rivendica il proprio ruolo centrale nell’universo, decostruendo un’intera tradizione verbale, smascherando l’ipocrisia sessuale che li aveva preceduti, reclamando un’importanza economica e culturale senza precedenti nella storia recente.
All’epoca, quantomeno in Italia, l’informazione non comprese il fenomeno, lo irrise nel migliore dei casi e lo stigmatizzò nel peggiore di questi, salvo poi tornare sui propri sbagli negli anni Ottanta – con il boom delle televisioni commerciali – per reclamare una fetta della torta ch’era appena stata sfornata.
Ancora oggi si fa un gran parlare delle nuove generazioni, soprattutto per ciò che riguarda il futuro mondo del lavoro: toni rassicuranti, inquisitori, assolutori, sbruffoni, caciaroni, intimidatori e quant’altro; ognuno, all’interno dell’establishment televisivo – giornalistico possiede la sua chiave di lettura, il suo piccolo caleidoscopio puntato sulla realtà, il suo giovine di riferimento da invitare nei salotti per trattare le più svariate materie, da spremer per bene e rispedire a calci nell’ateneo, nella fabbrica, nella casa, nella strada di provenienza.

Metodo Ballarò

Giovanni Floris conduce Ballarò
Giovanni Floris conduce Ballarò

Nonostante Giovanni Floris non abbia ancora sviluppato un misero pelo sul visino – pare che il padre sardo l’abbia ripudiato per questa ragione – ha comunque varcato la soglia dei quaranta, ed è inutile insistere a pensare che sia un bimbo alle prime armi, uno svezzato, un verginello ignaro dei meccanismi televisivi. Quando Floris spedisce uno dei suoi aguzzini travestito da giornalista a confezionare il classico panino sulla gioventù italiana che di frequente apre la trasmissione, bisogna fare attenzione alle location selezionate; poniamo, ad esempio, che l’argomento della puntata sia il precariato e quali sono lo soluzioni politiche adottate dai partiti per risolvere tale piaga: state pur sicuri che il nostro reporter d’assalto non andrà presso un call center ad intervistare dei “veri precari”, o in uno studio legale che si occupa di diritto del lavoro dove tre ragazze fanno il praticantato per diventare avvocati, o nelle periferie urbane dove a sedici anni sei rimasta incinta di due gemelli e fai le pulizie per mantenerli; il nostro reporter si muoverà di notte, a bordo di una motocicletta, facendo spola fra il Matrix e il Bolgia, discoteche del bresciano e del bergamasco, una famosa per via di un film e l’altra perché pare che sia diletto dei commensali sfasciare a picconate Porsche che calano dall’alto sotto una coltre di schiuma-sapone.
Quando poi un ventiquattrenne impasticcato con la pupilla al posto delle orecchie, che si esprime in un italiano stentato, sostiene di non sapere nemmeno un nome degli undici Presidenti della Repubblica che l’Italia ha avuto, e alla parola “precariato” scoppia a ridere con i denti marci rovesciando un Cuba preparato con Rum Galeone (ma pagato diciasette euro) sulla telecamera di Ballarò, l’intrepido cronista dà la linea allo studio sussurrando: “ecco cosa ne pensano i giovani italiani”.

Metodo Alberoni
Ex Rettore dell’Università di Trento – e secondo gli storici del terrorismo la prima causa del comparire delle Brigate Rosse in quell’ateneo – Francesco Alberoni sostiene da anni che i giovani d’oggi (usa proprio questa espressione, sigh) non si vogliono bene. È giunto a queste conclusioni dopo decenni passati con la testa china (l’unica umana che si vede anche dallo spazio) sui libri di Edgar Morin, Roland Barthes e David Riesman, ma quando s’è reso conto dell’inutilità di tutto ciò ha iniziato a scrivere sul Corriere i suoi pensierini degni dei Baci Perugina.

Metodo Galimberti
Il filosofo causa più morti suicidi in un anno dell’intera campagna militare in Iraq. Per rimediare scrive un altro libro sulla forza biologica della gioventù e rilascia interviste ai collettivi studenteschi sotto falso nome, ma alla quarta asserzione emo-nichilsta-mi-taglio-le-vene viene riconosciuto dai genitori che smettono di portare i figli alla Feltrinelli.

Michele Santoro, conduttore di Servizio Pubblico
Michele Santoro, conduttore di Servizio Pubblico

Metodo Santoro
Sei un incazzoso/a? Ti piace gridare nei megafoni con la voce rotta dalle quattordici canne della giornata? Hai guidato la protesta dell’Onda per tre anni e non ti è stata data la possibilità del dibattito televisivo con La Russa? Pensi che gli F35 siano la causa di ogni male nel nostro Paese?
Se hai risposto sì a tutte queste domande allora sei il nostro candidato ideale. Giulia Innocenzi non vede l’ora di mettere a frutto la propria militanza nei Radicali mostrandoti quanto è brava a rollare.
Requisiti minimi: bell’aspetto, barba incolta, saper urlare ininterrottamente per un quarto d’ora senza prendere fiato, essere fuori corso all’università in quanto studente-lavoratore, dichiararsi marxista/anarchico/socialista/internazionalista/qualunque forma sinistrosa arcaica ma possibilmente senza aver mai letto Marx/Gramsci/Bakunin/Chomsky/Marcuse/Che Guevara/Mao/Sartre/Alberoni.
Meglio ancora: non aver mai letto perché troppo impegnati a difendere il valore della cultura.

La cantante Madonna nel video di Material Girl
La cantante Madonna nel video di Material Girl

Metodo Studio Aperto
Cause We are living/ in material world/ and I’m a material girl.

Metodo Vice
Sesso, sesso, sesso, sesso, sesso, sesso, sesso, sesso, sesso, sesso, sesso, sesso, sesso, sesso, sesso, sesso, sesso, sesso.
Sfigati, non scoperete mai con Tea Tacos.

Metodo Repubblica
Ezio Mauro soffre di dissociazione psicotica. In piena notte scrive lettere credendo di essere un quindicenne omosessuale che rivendica i propri diritti civili, le invia al suo giornale e quando al mattino si presenta in redazione si commuove come davanti alla busta paga; nuova frontiera del giornalismo d’inchiesta: se non ci sono notizie o non si sa trovarle, il subconscio le prepara a tuo uso e consumo.
Unico problema: si aggira un quindicenne omosessuale che soffre di dissociazione per la sede sociale di Repubblica sulla Cristoforo Colombo a Roma; è convinto di esserne il direttore.

Metodo Augias
La gioventù non esiste. Siamo tutti vecchi coperti da un velo di Maya.

Metodo Lerner
Il figlio trredicenne di un mio carro amico si trrovava perr caso negli studi di rregistrrazione di La7. Fa il compositorre di sonate incrredibili perr clavicembalo, ho pensato di prresentarrvelo. Vieni avanti Yurri, non esserre imbarrazzato come quando tuo padrre arrringava il corrpo studentesco del liceo Berrchet.

Metodo Vulcano
Vi sarebbe piaciuto vero? Non posso farlo ho troppo rispetto per il conflitto d’interessi.

Arrivederci alla prossima puntata.

Francesco Floris

Francesco Floris
BloggerLinkiesta
Collaboratore de Linkiesta.it, speaker di Magma, blogger.

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