Del: 2 Settembre 2013 Di: Redazione Commenti: 1

Quando cominciano a piovere i bollini rossi, neri, verdi e gialli, significa soltanto una cosa: o si sta partendo per le vacanze o si sta tornando. Così si cerca di incastrarsi tra i bollini verdi (facendoli diventare poi, come conseguenza naturale, neri) o, con rassegnazione, a quelli gialli.

very bad trip

C’è una particolare categoria di viaggiatori che definisce prontamente un orario da “partenza intelligente”, scoprendo poi che tutti hanno avuto la stessa idea e quindi tanto intelligente non doveva essere quella partenza.

Quando si lascia a casa l’automobile (e la distanza è troppo ravvicinata per prenotare un low cost in aereo), ci si affida alle linee ferroviarie.
La meta è la Camargue, una zona naturale nel sud della Francia, tra stagni abitati da tori e fenicotteri e orizzonti sconfinati. La città di partenza è Milano. 565km che si possono percorrere in 5-6h in macchina. Per il treno c’è tutto un altro programma.

Il dramma inizia quando scopri che la linea diretta Milano- Nizza (prima tappa) non esiste più dal 2009. Linee sconvenienti, pochi passeggeri, difficoltà di transito (da Finale Ligure c’è un solo binario). Trenitalia e SNCF (la società francese delle ferrovie di stato) hanno pensato bene di troncare i rapporti: ognuno si tenga i propri treni nei rispettivi confini (e poi si parla di Europa unita…). Ci si deve rassegnare e arrivare a Ventimiglia in 4 ore secche e sperare in una coincidenza sul confine. La coincidenza, effettivamente c’è: tempo mezz’ora e dall’ultimo tratto italiano di ferrovia parte un treno regionale marcato SNCF che porta a Nizza, senza però risparmiarsi tutte le fermate nei primi paesi della Costa Azzurra (8 fermate per un totale di 48 minuti). Da Milano a Nizza sono 350km e siamo già a 5-6 ore di viaggio, contando la sosta a Ventimiglia, per una media di 50km/h. L’idea di comprarsi una barca comincia a prendere piede. Anche si dovesse partire dai Navigli di Milano.

very bad trip (2)In territorio francese non va meglio. Per arrivare ad Arles, cuore pulsante della Camargue, servono altri due cambi di treno. Il primo percorre la tratta Nizza-Marsiglia (2h35minuti), il secondo Marsiglia-Arles (1h). Per arrivare a destinazione, con partenza da Milano Centrale, ci si deve prospettare un viaggio di 10 ore, se le coincidenze sono rispettate. Già, perché in Agosto non si è i soli a viaggiare e le code alle biglietterie sono infinite e lente. Anche se per Trenitalia il traffico è poco, le persone amano viaggiare (verso l’estero, certo; ma il discorso vale anche per i francesi che volessero visitare l’Italia).

Tempo una settimana ed è già ora di rientri. E viaggiare di sabato scombina parecchio i piani, perché gli orari dei treni sono diversi. Servirà quindi rifare la strada a ritroso (Arles-Marsiglia, Marsiglia-Nizza, Nizza-Ventimiglia) e, giunti in Italia, scoprire di dover salire su un regionale che porta a Genova e effettuare l’ultimo cambio con un Intercity diretto a Milano, con lo scotto di un’ora ulteriore nel computo finale (13 ore di viaggio).

La linea ferroviaria che percorre la costa offre un panorama spettacolare: molto spesso le rotaie sono a ridosso del mare e tra i paesaggi della Ligura e quelli della Costa Azzurra è una bella sfida. Peccato per l’enorme quantità di tempo necessaria a raggiungere la meta finale.

Il prossimo anno sarà meglio osservare i panorami dall’alto, sul volo Milano Malpensa – Montpellier. E, certo, da Montpellier ad Arles sarà necessario prendere un treno…

Daniele Colombi

Redazione on FacebookRedazione on InstagramRedazione on TwitterRedazione on Youtube

Commenta