Del: 31 Dicembre 2013 Di: Francesco Floris Commenti: 0

Vi risparmio volentieri il pippone di fine anno solare, infarcito di leitmotiv insignificanti sul genere “è ora di bilanci”, di “punti della situazione”, “domani è un nuovo inizio”—uno perché non avrei la più pallida idea di che cosa di dire, due perché domani non è affatto un nuovo inizio a meno che con questa espressione non stiate intendendo un piccolo passo per l’umanità verso l’estinzione.
Perché di questo si tratta amici cari.

Preferisco di gran lunga raccontarvi una bella favoletta che ci dice molto sul nostro passato e abbastanza su ciò che ci aspetta.

Sono uscite su La Lettura –inserto del Corriere che definiamo culturale– le classifiche annuali dei libri più “letti” in Italia; o per meglio dire i più venduti.

È un fatto che il gradiente di sviluppo di una civiltà si possa tarare anche su ciò che i membri di quella civiltà leggono e scrivono: ad esempio non vi sarà sfuggito che Virgilio era sì un grande poeta ma era sopratutto romano, cosa che ha contribuito non poco alla sua fama successiva.
Vi sarete pure accorti che il genere romanzesco nasce in Inghilterra e Francia proprio nel periodo in cui mangia-rane e mangia-sterline dominavano in maniera incondizionata.
Così si spiega perché ad oggi, in tempi di crescita dell’egemonia orientale nel mondo, ad andare per la maggiore sono gli oroscopi di alcuni matti visionari che pensano esistano correlazioni fra il mio essere uno stronzo e la posizione delle galassie. Fortunatamente molti fra noi sono razionalisti incalliti e quindi vi concediamo il diritto di divertirvi con le mappe in scala della via Lattea mentre cerchiamo di salvare il pianeta al posto vostro —tranquilli, senza rancore.

Dunque torniamo a bomba sul pezzo: le classifiche sono stilate in cinque diverse categorie e già avrei da obiettare perché io ne avrei messe almeno sei, ma voglio essere accomodante.

NARRATIVA ITALIANA

Vince Roby Saviano, come prevedibile, con un bel trattato sulla cocaina, sostanza che evidentemente tira più di un carro di buoi nell’immaginario dell’opinione pubblica nostrana. Il titolo è Zero, zero, zero che stando alla leggenda è stato deciso dall’editor di Saviano dopo che quest’ultimo ha dichiarato: “Ma prima o dopo la virgola?”.
Per i posti rimanenti (fino a venti in classifica) assistiamo allo sciacallaggio di Camilleri che oramai ha venduto più copie dei suoi libri in Liguria che la Bibbia in tutto il mondo post-Gutenberg; FabioVolo e Massimo Gramellini immaginiamo si scrivano i libri a vicenda tanto per prendere per il culo gli acquirenti e sono il classico esempio di scrittori che per vendere non hanno bisogno di acquisire notorietà attraverso altri mezzi: se prendete la somma delle loro professioni e la dividete per dodici vi viene comunque una potenza di nove.
Più che di editori puri avremmo bisogno di scrittori puri, possibilmente purosangue.
E infine un paio di fenomeni interessanti: Educazione Siberiana di Lilin e Venuto al mondo della Mazzantini-che-due-coglioni; che questi eccelsi dati di vendita possano dipendere dalle trasposizioni cinematografiche? O forse stiamo esagerando con il complottismo?
Mi piace lasciarvi con il dubbio.

NARRATIVA STRANIERA

Avviso ai naviganti: ci sono ancora in giro parecchie milf arrapate, non disperate fratelli! Le cinquanta sfumature di daltonismo cronico imperversano a distanza di due anni dalla prima uscita, anche se non alle primissime posizioni di classifica, dove invece troviamo Hosseini e Dan-sfumato-marrone.
E sti cazzi regà, ve l’ho detto che siamo una civiltà in decadenza.
In fondo al tunnel vi troviamo gli immortali del conto corrente che gira intorno a te, da Stephen King a Patricia Cornwell fino John Grisham —nulla di nuovo sotto il sole.

SAGGISTICA

Termine evidentemente frainteso del grande pubblico, che non comprende ancora la distinzione fra un’antologia, un’opera monografica, un saggio di approfondimento e una conversazione registrata e poi dattilografata fra il Papa e qualche giornalista di Repubblica con la barba convinto di essere colto ma che è soltanto un X%$7??)!!(£ [censura ad opera della redazione].
Non so cosa dirvi, vi sono cinque libri in classifica dedicated to Papa nero, Papa Bergoglio, Papa Francesco, Alla-fine-del-mondo, I-Soldi-fanno-schifo, La-Chiesa-è-tanto-figa-che-potrei-andarci-a letto e via dicendo.
Poi ce n’è uno scritto dall’altro Papa –quello in cassa integrazione straordinaria– e infine uno di Corrado Augias su Maria e l’inchiesta di Nuzzi sul Vaticano.
Quando sento dire che la Chiesa non è un bel marketing invito a osservare le classifiche, loro non mentono mai. Praticamente con il solo Vaticano abbiamo un indotto che potrebbe sfamare il Darfur, ma immagino sia più importante sapere cosa pensa Bergoglio della perdita del congiuntivo nell’italiano parlato.
Il resto sono bazzecole: giornalisti che parlano di giornali –come diceva Guia Soncini- “Un po’ la mia idea di inferno”.
La Gruber scrive di un diario di sua nonna trovato nella soffitta della casa al mare a Bressanone; Vespa si fa i cazzi suoi, Severgnini ci dice che abbiamo speranze di sopravvivere solo se compriamo il suo libro e Giampaolo Pansa scrive Sangue, sesso, soldi, la relazione fornita dal suo terapeuta dopo averlo guardato in faccia per un secondo che gli è parso un’eternità.

VARIA

Categoria vaga –varia, giustamente– che ricorda un po’ il secco nella raccolta differenziata. Quando non sai dove buttare un residuo lo infili di nascosto dentro il sacco nero sperando che gli operatori Amsa non facciano i controlli a dovere visto che sono sottopagati.
Essendo un sacco dell’immondizia ci finiscono ovviamente tutti i libri di cucina, da Cracco che ti insegna a vendere un uovo per centocinquanta euro in Via Mercanti, alla Parodi e alla Clerici di cui non voglio parlare perché –sì, lo ammetto– sono un po’ ignorante in materia.
Un po’ di libri scritti con i piedi, tipo lo spot del superomismo che balla il Tango di Javier Zanetti, o il trattato di filosofia teoretica di Andrea Pirlo Penso, quindi gioco che fa il verso al mio ultimo capolavoro “Penso, quindi non compro il tuo libro, quindi esisto” —manifesto delle scelte economiche razionali.
E vari.

RAGAZZI

Magari anche bambini si potrebbe dire, o se proprio siete dei fighetti “letteratura per l’infanzia” perché io un ragazzo che stravede per Peppa Pig devo ancora incontrarlo —e vi assicuro è meglio per lui/lei.
Otto libri di Peppa Pig scritti da tale Silvia D’Achille la quale è vergine e ha deciso di non avere mai figli, mentre in prima posizione c’è il tormentone Il mio diario, Violetta: confidenze, sogni e riflessioni di una sedicenne su amore, amicizia, musica e famiglia.
Fra qualche anno date un’occhiata su YouPorn, ma fatelo con amore, amicizia, musica e famiglia – non si sa mai cosa aspettarsi nel futuro.

Dunque “è tempo di bilanci” e facciamo un po’ il “punto della situazione”: è stato un anno di merda – e fin qua non avrete da obbiettare – tutto fa presagire che a mezzanotte non avremo né carrozze nuove di zecca, né zucche, né cavalieri con la scarpina di cristallo venuti a salvarci.

Volevate una morale: “L’essere è e non può non essere, ma se anche potesse, chi paga?”.

Stasera fate pure volare i tappi di sughero verso il cielo e alcolizzatevi come non mai, sempre meglio che leggersi un best seller prima di addormentarsi sul proprio guanciale convinti che il domani possa essere un giorno migliore. Accade solo nella canzoni dei Lùnapop che sia così e avete visto che fine misera hanno fatto.

Non mi sento di augurarvi un buon anno e preferisco evitare i malocchi, tuttavia mi congratulo con voi per essere arrivati in fondo a questo 2013 —ci sono eroi dell’epica che si sarebbero tolti la vita per molto meno.

Voglia di ricominciare? Io direi “zero, zero, zero” su tutti i fronti, ma tanto sapete come funziona, visto che siamo in ballo allora balliamo, almeno per stanotte, poi da domani mattina sono cazzi amari madame e messeri —ce ne faremo una ragione come se la sono fatta i pesci che diventavano anfibi e gli anfibi che diventavano Svizzeri (in mezzo c’è qualche passaggio evolutivo che tralascio per questioni di tempo).

Felice anno usato a voi lettori –per quanto riguarda l’anno nuovo– buona fortuna.

Ce ne sarà bisogno.

Francesco Floris

Francesco Floris
BloggerLinkiesta
Collaboratore de Linkiesta.it, speaker di Magma, blogger.

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