Del: 13 Aprile 2014 Di: Alessandra Busacca Commenti: 0

Se io avessi un mondo come piace a me, là tutto sarebbe assurdo: niente sarebbe com’è, perché tutto sarebbe come non è, e viceversa! Ciò che è, non sarebbe e ciò che non è, sarebbe!
Lewis Carroll

Anche quest’anno l’Università degli Studi di Milano ospita una parte delle installazioni per il Fuorisalone in parallelo con il Salone del Mobile, il più noto evento fieristico di design a livello mondiale, che riunisce operatori del settore casa-arredamento dal 1961.
In questi giorni Milano, nella sua caotica e nevrotica eleganza, sta attirando i migliori designer. La città chiede loro un giudizio o più semplicemente si fa bella grazie alle stravaganti creazioni che, come dal nulla, sono sorte per decorarla.
Io, che designer non sono né pretendo di esserlo, sono inevitabilmente immersa in questa realtà –perdonatemi l’ossimoro– surreale; l’università che frequento quotidianamente si è ornata di oggetti curiosi, dalle forme estrose e colorate, diventando un Mondo delle Meraviglie alla Lewis Carroll dove tutto appare lecito e la normalità un mistero ignorato.

fuorisalone lotta greca

Nel Cortile d’Onore della Statale colpisce il progetto di Carlo dal Bianco che circonda l’entrata dell’Aula Magna. E’ un mosaico che rappresenta la lotta di Eracle contro Acheloo, divinità fluviale della mitologia greca con il corpo di serpente, che corrisponderebbe all’odierno fiume Aspropotamo, il secondo tra i fiumi più lunghi della Grecia. Il mito diviene simbolo della vittoria dell’uomo sull’acqua e della capacità dell’uomo di governarla.
Il designer, nel 2014, sceglie di fondere classico e moderno, passato e futuro, creando un connubio equilibrato tra tradizione e innovazione. Elemento fluido, senza forma, odore, né colore (ma capace di assumerli tutti), l’acqua incessantemente procede, simile al tempo, in un mondo dove tutto scorre.

E al πάντα ῥεῖ si ispira anche Federica Marangoni nel progetto intitolato “La macchina del Tempo”. Un’enorme clessidra, realizzata in acciaio dorato e neon, in cui la luce sostituisce il movimento della sabbia.
Le esposizioni, in questi pochi e fuggevoli giorni, lottano contro il tempo. L’uomo con le sue creazioni si pone in competizione con la natura e le sue creature.
Ed è una salita ardua e infinita come le scale di legno firmate dRMM che irrompono con la loro verticalità spigolosa trasportandoci nel nulla fino al vertice, dove la vertigine del sublime ci travolge.

Fuorisalone PicMonkey Collage

“Beauty Seed” di Paola Navone, è invece un grande seme policromo che racchiude allegoricamente le innumerevoli potenzialità della natura.
Allo stesso modo gli architetti di Archea vogliono gareggiare con la Natura presentando dieci alberi stilizzati, in bilico tra il naturale e l’artificiale di bambù.
E molte opere ancora potrebbero racchiudere significati invisibili all’occhio, come le gabbie di uccellini nei corridoi, aperte o chiuse, vuote oppure no, gabbie della mente, gabbie dello spirito, pronte a sprigionare idee o a trattenere immagini.
Così le svariate lampade in led, le case in stile giapponese, i lampadari a spirale che ricordano quelli delle moschee, i gomitoli di lana colorati e le tridimensionalità dei grattacieli in miniatura, ci informano di quanto alla fine non sia così impossibile creare un nuovo mondo.

Alessandra Busacca
@AlessandraBusacca1

Alessandra Busacca
Nata a Milano il 20 Febbraio 1993.
Professione: studentessa.
Non so dire altro di me che non possa cambiare; e del nome non sono poi così sicura.

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