Se pensavi che il Quidditch fosse lo sport più incredibile mai concepito da mente umana, evidentemente ti sei perso alcune delle più assurde discipline regolarmente praticate nelle varie parti del mondo.
Non disperare: per colmare questa tua lacuna ecco pronta la classifica dei dieci sport più improbabili del mondo.
10. CURLING
Con un po’ di fortuna, può capitare che in occasione di Olimpiadi o campionati mondiali un atleta possa essere strappato dall’anonimato, per godersi un quarto d’ora di popolarità alternando servizi fotografici a spot per la propria merendina preferita.
Quando si scommette su chi sarà il prossimo a entrare nel club dell’ “È bello essere famosi”, qualcuno punta su Stefano Ferramato. Probabilmente sua madre: Ferramato è nella nazionale italiana di curling, sport che ad ogni olimpiade stupisce milioni di telespettatori, esterrefatti per la facilità con la quale si erano dimenticati della sua esistenza, quattro anni prima.
In pratica, un giocatore lancia una speciale roccia di granito da 20 kg, la stone, verso una certa area del campo, aiutato dall’intervento dei compagni di squadra che scopano il ghiaccio lungo la traiettoria per eliminare l’attrito.
Uno sport che mette adrenalina al solo pensiero. È abbastanza plausibile immaginare mezza Italia programmare la propria cena sul fuso orario del Canada per non perdere le eliminatorie di curling, gli stadi gremiti e inserti speciali su ogni giornale che si rispetti, da Vulcano alla Gazzetta.
E ancora: i manager Ferrero entusiasti con un contratto pronto per il nuovo testimonial dell’Ovetto Kinder e centinaia di bambini dimenticarsi la maglietta di Totti o Giardino per andare a chiedere “Papà, posso andare a scopare?”.
9. HORSEBALL
La domanda “Come posso fare per fondere insieme basket, rugby ed equitazione?” è un dubbio che sicuramente tiene sveglie di notte moltissime persone. Per loro fortuna un francese che negli anni Trenta aveva molto tempo libero ci ha pensato sul serio e così è nato l’horseball.
Le regole sono semplici: due squadre formate da 3 o 4 fantini ciascuno devono effettuare il maggior numero di canestri. È vietato andare nel senso contrario alla palla, tenerla con sé più di 10 secondi e recuperarla smontando da cavallo.
Una disciplina incantevole, dagli elevati valori pedagogici che se invece di condividere i cugini d’oltralpe avessero tenuto per sé, probabilmente non sarebbe mancata a nessuno. Carla Bruni insegna.
8. SWAMP SOCCER
Letteralmente: “calcio palustre”. Due squadre si sfidano su un terreno ricoperto da non meno di 30 cm di fango.
In Finlandia, dove è nato, è sport nazionale tra gli sciatori che vogliono mantenersi tonici anche d’estate.
In Italia, dove è sconosciuto, un semplice bambino tornato lercio dopo una partita a pallone con gli amici può essere considerato importatore di una disciplina ludica internazionale, per la gioia di europarlamentari, italo – finlandesi e di chiunque auspichi maggiore vicinanza tra le due culture.
Ora vallo a spiegare a sua madre…
7. RAFTING CON BAMBOLA GONFIABILE
Se trovate una bambola gonfiabile nell’armadio di un vostro amico, non pensate subito a notti in solitaria condite con sexy toys. Magari siete davanti a un amante dell’hydrospeed, che assieme ad altri appassionati ogni anno si reca in Russia per i campionati di rafting. Lo sport tradizionale prevede la discesa di un fiume o torrente con l’ausilio di una tavola o canoa. Nella versione “con bambola” al posto della tavola i concorrenti (atleti?) devono procedere ben abbracciati alla loro doll.
Assolutamente obbligatorio l’uso di casco e salvagente. Assolutamente vietato gareggiare ubriachi e intrattenersi con la propria bambola, pena l’eliminazione. Questo è uno sport serio: non l’avevate capito?
6. CHEESE ROLLING
Tradotto sarebbe: “rotolare giù da una collina inseguendo forme di formaggio”.
Materiale necessario:
– una forma di formaggio Gloucester
– una collina (più ripida è, più ci si diverte)
– 20 idioti disposti a rotolare dalla suddetta collina e pronti a farsi veramente male pur di raggiungere il proprio scopo.
Se poi l’obiettivo sia scendere indenni nel minor tempo possibile o afferrare il formaggio (che può raggiungere i 120 km/h) prima degli altri, questo non è esattamente chiaro.
Così come non sono chiare le origini dello sport. Sembra facesse parte di un rituale curativo pagano nato 200 anni fa. Evidentemente al tempo “curarsi” era sinonimo di “ferirsi”, “sfracellarsi” e “lacerarsi”. Molto meglio un’aspirina.
5. LUMBERJACK
Se vi siete chiesti se in Canada sia nato qualcosa di più socialmente utile di Avril Lavigne: ecco il Lumberjack! Bisogna tagliare quanti più tronchi possibili e accatastarli in una pila, vince chi ne ha tagliati di più. Le origini di questo sport sono ignote; pertanto non possiamo fare altro che ringraziare le menti anonime che hanno partorito questa meravigliosa idea. Inutile dire che questo gioco è estremamente pericoloso: se temi il pensiero di una vita senza falangi, forse faresti meglio a darti al curling.
4. TRASPORTO DELLE MOGLI
Sport nato in Finlandia come metafora della società moderna (1). Alla faccia delle tanto decantate pari opportunità nordiche, gli uomini percepiscono la vita coniugale come una corsa lunga e difficile da percorrere con le sole proprie forze e facendosi carico della moglie, un vero peso.
Tale interpretazione del matrimonio è traslata in 250m di corsa con moglie sulle spalle. Il percorso è costellato da ostacoli di ogni genere: acqua, barriere e altro, il tutto corredato dai probabili insulti della donna, che difficilmente resisterà all’impulso di lanciare improperi ad ogni scossone o di spiegare diplomatica che se a decidere fosse lei, sicuramente sarebbero in testa!
Il primo arrivato vince una quantità di birra equivalente al peso della moglie, oltre naturalmente al prestigioso titolo di campione mondiale di trasporto delle mogli. Che tra il vaso regalato dalla suocera e la foto del matrimonio, in salotto fa sempre la sua porca figura!
3. LANCIO DEL CELLULARE
Sport nato in Finlandia come metafora della società moderna (2). In un mondo che ci vede schiavi della tecnologia e dipendenti dai mezzi di comunicazione di massa, quale modo più eclatante per esprimere il proprio disappunto di un lancio del proprio cellulare?
Ormai l’abbiamo capito, in Finlandia non devono avere molto da fare per mettersi a inventare tanti sport demenziali, pensare che di questa disciplina esiste anche un campionato mondiale e un punteggio da guinness – 95. 08 m – realizzato dal campione in carica Chris Hughff.
E qui mi chiedo: dopo aver realizzato un record… non gli sarà venuta voglia di chiamare qualcuno per raccontarlo in giro?
Al “lancio” si potrebbe allora affiancare l’inedito sport “caccia al telefonino”. Vince chi dopo il tiro ci mette meno tempo a pentirsi e correre a comprare un cell nuovo. Meglio se insultandosi da solo!
2. BUZKASHI
È lo sport nazionale in Afghanistan e Turkmenistan. Il che spiega molte cose. Si tratta di una specie di basket che al posto del canestro vuole un cesto e invece del pallone una carcassa di animale morto, che un non meglio precisato numero di afgani a cavallo deve scagliare nella cesta avversaria. Quando questo succede, si ravvisa nei componenti della squadra un certo entusiasmo, e da ciò ne deduciamo che sia come segnare un goal.
È uno sport particolarmente violento, ricco di infortuni e che prevede una divisa dotata di speroni e stivali pesanti. Le partite possono durare dei giorni, anche perché così presi come sono a buzkashiare, in centro Asia nessuno ha ancora avuto tempo di scriverne le regole. Vi verrà probabilmente la pulsione di voler imparare a giocare, ma, purtroppo, e per ragioni sconosciute, questo sport in Italia non è praticato.
1. LANCIO DEL NANO
“The dwarf tossing” è uno sport australiano dal regolamento particolarmente sintetico — afferra un nano e scaglialo più lontano che puoi — che sta ottenendo un discreto successo presso ubriachi e confraternite.
Esistono molte categorie nelle quali specializzarsi, come il lancio attraverso la vetrata o quello nel cerchio di fuoco (in questo caso è obbligatorio avere con sé un estintore). Ci sono anche molte regole precise da rispettare, pena la non omologazione del lancio… o del nano! Quest’ultimo non deve parlare durante il volo, neanche emettere un comprensibile “Ah!”, va afferrato per delle maniglie poste sulla schiena e deve essere consenziente.
Tale sport è praticato in alcune discoteche di Ibiza e negli Stati Uniti, dove le gare sono accompagnate da continue polemiche dei difensori dei diritti dell’uomo, gente che in vita sua non ha mai lanciato neanche una pallina da ping pong e che vuole bandire il gioco definendolo “pratica barbara”. Come a dire: «Non è che perché sono bassi li potete scagliare a piacimento!».
In Italia questa disciplina è sconosciuta. Un vero peccato, per un Paese in cui lanciare un uomo molto basso contro la finestra è ormai fantasia collettiva!
Elisa Costa
Photo credits: Surftribe