Mi ricordo i pomeriggi passati a leggere le storie dell’indagatore dell’incubo, mi ricordo gli intrighi, mi ricordo i misteri, mi ricordo le battute, mi ricordo soprattutto la gioia e il piacere con cui divoravo il fumetto, e infine mi ricordo il giorno in cui fu annunciata l’uscita di Dylan Dog – Il Film. Giorno di lutto per tutti i seguaci dell’old boy, ma ancora non lo sapevamo.
La storia è nota ai più. Invece della gotica Londra un’anonima New Orleans, al posto del fedele Groucho una macchietta di aiutante, il maggiolone che invece di essere bianco diventa misteriosamente nero. E queste sono solo le differenze estetiche – cioè quelle che saltano subito all’occhio – perché più ci si addentra nel mood della pellicola più ci si rende conto che il prodotto servito non è altro che il solito rigurgito patriottico e anche un po’ fascista che non tiene conto della fonte.
Disse bene a suo tempo il critico di Repubblica Luca Raffaeli: “Dylan Dog – Il Film è un buon film di serie B che prende ispirazione da un grande fumetto di serie A”.

Sì perché, diciamocelo, è quasi impossibile fare un brutto film – registicamente parlando – con un budget di 20 milioni di dollari. La difficoltà in questo caso risiede nel trovare la giusta chiave di lettura e nel trasportare su schermo le sensazioni che dal 1986 fino a oggi hanno accompagnato milioni di lettori della serie Bonelli.
Ed è a questo punto che entra a gamba tesa Dylan Dog – Vittima degli eventi, il film di Claudio Di Biagio (Freaks! – The series) e Luca Vecchi (The Pills), risvegliando gli animi dei nerd sclaviani, ancora provati dalla batosta emotiva precedente.
Che cosa è, o meglio, quali sono le peculiarità del progetto Dylan Dog – Vittima degli eventi?
Una Roma ben contestualizzata nella trama, un Dylan in camicia rossa e clarks, Groucho (!), il tutto realizzato non con 20 milioni di dollari, bensì con 40.000 euro raccolti su Indiegogo grazie ad una fan base fedele e cosciente delle capacità dei creatori del progetto. Tale fiducia non piove dal cielo, ma è piuttosto il risultato di anni di gavetta sulla ormai esplosiva piattaforma video YouTube, da cui provengono – oltre ai già citati Di Biagio e Vecchi – moltissimi dei collaboratori: The Jackal alla distribuzione, Canesecco e tanti altri.
Siamo nell’era della produzione 2.0, il fan non è più uno spettatore passivo, ma un collaboratore che contribuisce direttamente alla realizzazione del film. Ed è grazie a questo meccanismo che Dylan Dog – Vittima degli eventi può vedere la luce delle sale di proiezione, va anche detto che il vero è proprio successo di questo progetto risiede nell’interazione fra i due sistemi – crowdfunding e YouTube – senza la quale si sarebbe rischiato un buco nell’acqua. Il film va dunque considerato come un successo di produzione, avendo portato sulla scena i giovani e le loro capacità, che altrimenti non avrebbero spazio nei canali di distribuzione nostrana.

Un film fatto da giovani, sì, ma maturo nei contenuti. I registi hanno infatti tentato di distaccarsi il più possibile dalla definizione di fan movie; se la passione per il soggetto è quella propria di un fan, le competenze tecnico registiche sono tutt’altro che amatoriali — equiparabili anzi a quelle di esperti del settore.
Il concetto viene ribadito in quasi tutte le interviste rilasciate:
RollingStone — Perché “Vittima degli eventi” non è un film come gli altri?
Per prima cosa non è un “fan movie”, cioè un film fatto da fan. È un film fatto da professionisti, che lavorano con professionalità ma anche con grande passione.
FAQ su Indiegogo — Esistono già dei fan movie, sono quelli realizzati da D’Antona e Frison!
Sicuramente La Morte Puttana e Il Trillo del Diavolo sono due prodotti valevoli. Ma pensiamo che si possa fare di meglio. Si può sempre fare di meglio. Vorremmo che si andasse un po’ più in là della semplice definizione “fan movie”.
Cosa aspettarsi dunque?
La trasposizione di un fan in un film registicamente valido, 50 minuti di intrattenimento che però non ricalchino troppo gli stilemi delle videoclip made in YouTube e di sicuro l’incubo e il mistero propri delle tavole di Tiziano Sclavi. Il film è già stato proiettato in tre secret show a Milano, Roma e Napoli e l’1 novembre verrà presentato nel regno dei nerd – la prova del nove insomma – il Lucca Comics & Games; noi ci auguriamo il miglior successo per la pellicola, parola di fan.
Jacopo Musicco
@jacopomusicco