Del: 8 Dicembre 2014 Di: Guido G. Beduschi Commenti: 0

Il giorno di Natale dell’anno 1914, il sottotenente inglese Dougan Chater scriveva a sua madre da una trincea nei pressi di Armentières (nord della Francia): “I think I have seen one of the most extraordinary sights today that anyone has ever seen. About 10 o’clock this morning I was peeping over the parapet when I saw a German, waving his arms, and presently two of them got out of their trenches and some came towards ours. We were just going to fire on them when we saw they had no rifles, so one of our men went out to meet them and in about two minutes the ground between the two lines of trenches was swarming with men and officers of both sides, shaking hands and wishing each other a happy Christmas.”

Tregua di Natale

Erano passati quasi 5 mesi dallo scoppio della prima guerra mondiale, quando il 25 dicembre 1914 in molti settori del fronte occidentale (che correva dal Mare del Nord fino alla frontiera francese con la Svizzera) si svolsero una serie di tregue spontanee e non ufficiali, che insieme prendono il nome di Tregua di Natale (Christmas Truce in inglese).

Truppe tedesche, inglesi e francesi in minor numero, interruppero le ostilità e si incontrarono nella terra di nessuno, dove fraternizzarono, si scambiarono regali, organizzarono partite di calcio e seppellirono i morti che normalmente sarebbe stato impossibile recuperare senza rischiare ulteriori vite.

Henry Williamson, soldato semplice del London Regiment, e futuro grande naturalista, scrisse alla madre: “In my mouth is a pipe presented by the Princess Mary. In the pipe is German tobacco. Haha, you say, from a prisoner or found in a captured trench. Oh dear, no! From a German soldier. Yes a live German soldier from his own trench. Yesterday the British & Germans met & shook hands in the Ground between the trenches, & exchanged souvenirs, & shook hands. Yes, all day Xmas day, & as I write. Marvellous, isn’t it?”

L’iniziativa della tregua venne presa quasi sempre dai soldati tedeschi, che già la notte del 24 dicembre innalzarono alberi di Natale sopra le trincee, ed esposero cartelli con scritto in inglese “Merry Christmas” o “You No Fight, We No Fight”. Un altro modo con il quale venne proposta la tregua, fu attraverso le canzoni, come ricorda il capitano inglese R.J. Armes, che dopo aver ascoltato con i suoi uomini alcuni soldati tedeschi cantare una serenata, ne richiese in tedesco un’altra: la risposta fu “Die beiden Grenadiere” di Schumann. A quel punto i soldati di entrambi gli schieramenti abbandonarono le proprie trincee e si trovarono nella terra di nessuno, dove ci fu some conviviality e vennero cantate altre canzoni in tedesco e in inglese.

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Il sottotenente inglese Burce Brainsfather, allora famoso scrittore e vignettista, ricorda che durante la tregua a cui partecipò: “There was not an atom of hate on either side that day; and yet, on our side, not for a moment was the will to war. […] The last I saw of this little affair was a vision of one of my machine gunners, who was a bit of an amateur hairdresser in civil life, cutting the unnaturally long hair of a docile Boche (termine dispregiativo francese per Tedesco, traducibile con crucco), who was patiently kneeling on the ground while the automatic clippers (le forbici usate per tagliare il filo spinato) crept up the back of his neck.”

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I comandi non gradirono l’iniziativa dei loro soldati, e subito inviarono ordini affinché tale condotta poco bellicosa cessasse al più presto. Sir John French, comandante in capo delle forze inglesi in Francia, inviò immediate “orders to prevent any recurrence of such conduct” e impose agli ufficiali il rispetto più scrupoloso dell’ordine, il che provocò non pochi problemi. Il Comando tedesco riaffermò, invece, le regole che proibivano la fraternizzazione con il nemico, ricordando che quelle azioni erano punibili come alto tradimento.

Le ostilità ricominciarono già il 26 dicembre, e molti soldati che speravano che la tregua potesse essere prolungata, caddero sotto i colpi del nemico.
La Tregua del Natale 1914, tranne qualche eccezione nel 1915, non venne mai ripetuta negli anni seguenti. In parte perché le stragi che si svolsero con sempre maggiore frequenza (nella Seconda battaglia di Ypres, i Tedeschi utilizzarono per la prima volta il gas) indurirono l’animo dei soldati e la loro attitudine nei confronti del nemico, in parte a causa dell’azione repressiva, anche indiretta, dei comandi. Per il dicembre 1915, il Comando inglese ordinò un lento ma costante fuoco di sbarramento per le ore del giorno, e una serie di attacchi notturni alle trincee nemiche.

Guido Beduschi
@gg_beduschi
Guido G. Beduschi
Studente di Storia, da grande voglio incastellarmi. Ho una bicicletta.

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