Del: 23 Dicembre 2014 Di: Erin De Pasquale Commenti: 1

Non importa se il tempo scorre lentissimo come nell’universo Marvel, se è immobile come in quello Disney o fa un po’ come gli pare nei diversi manga: il Natale arriva per tutti, anche nei fumetti.
La festività per eccellenza è stata usata come pretesto per storie più disparate tra di loro, da alcune più riflessive e melanconiche ad altre più scherzose. Queste sono cinque delle storie di Natale che, per un motivo o per un altro, reputo migliori — o almeno le più interessanti!

“Chi ha ucciso Babbo Natale?”, Dylan Dog n° 196
Ovviamente anche i fumetti italiani hanno subito il fascino del Natale, e Dylan Dog lo ha fatto a modo suo. In questo numero del gennaio 2003, scritto da Pasquale Ruju e disegnato da Giampiero Casertano, un uomo con una barba bianca lunghissima inizierà a commettere una serie di brutali omicidi…vestito da Babbo Natale. La notte della vigilia. In un paesino ricoperto di neve!
La bellezza dell’albo sta proprio nell’idea di prendere tutti gli elemeti tipici e gli stereotipi delle storie natalizie per poi ribaltarli e adattarli allo spirito horror-paranormale di Dylan Dog: si scoprirà infatti che l’uomo fa parte di una razza di antichi guerrieri norvegesi, i berseker, dotati di una forza mostruosa e guidati solo dalla sete di sangue e il motivo per cui indossa il costume di Babbo Natale è legato alla vendetta personale che sta cercando di perpetrare.
Ma il fascino di vedere quel simpatico vecchietto vestito di rosso far saltare in aria una pompa di benzina è comunque indescrivibile.

“The Silent Night of Batman”, Batman Vol 1 #129
L’immagine che ormai tutti abbiamo di Batman deriva dalla rappresentazione fatta di lui da parte di Frank Miller nei suoi fumetti e successivamente da Christopher Nolan nelle sue trasposizioni cinematografiche: un eroe cupo, tormentato, sempre serio e poco incline agli scherzi. Forse la maggior parte delle persone si è dimenticata della serie tv degli anni 60 in cui Batman usa uno spray anti-squalo, o dell’albo in cui sfoggia una serie di costumi tutti colorati, tra cui uno fucsia e uno arcobaleno. O di questa storia.
Batman è convinto che il crimine non vada mai in vacanza, neppure a Natale, e per tale motivo non vuole lasciare il suo ruolo da vigilante nemmeno durante le festività. Nonostante ciò, il commissario Gordon lo convince ad unirsi a lui e ad i suoi uomini per festeggiare la vigilia insieme, cantando canzoni della tradizione. Il Cavaliere Oscuro si fa prendere sempre di più dalla gioia finché il sole sorge sulla città: non solo Batman ha riscoperto la magia delle feste, ma l’intera Gotham sembra essere stata invasa dallo spirito del Natale e nessun crimine è stato commesso durante tutta la notte.
Quindi è il messaggio di pace e fratellanza a rendere indimenticabile la storia? Ovviamente no. Ma attraverso gli occhi del lettore di oggi, vedere l’uomo pipistrello passare una notte a cantare canti natalizi e commuoversi per aver capito la vera essenza del Natale rende la storia una delle più esilaranti in assoluto.

batman


“‘Twas the Night Before X-man”, The Amazing Spider-Man #420
A onor del vero, la Marvel nel corso degli anni ha pubblicato una serie di fumetti chiamate Holiday Special, ognuno dei quali contenenti delle ministorie a tema natalizio con uno stile simile alla storia di Batman appena citata.
Ma ogni tanto il Natale è usato come pretesto per delle storie più commoventi e riflessive, come in questo caso. Il 1996 non è stato un anno molto fortunato per Peter Parker: sua zia May era morta, e sua moglie Mary Jane Watson aveva perso la bimba che portava in grembo, e lui non aveva potuto starle vicino in un momento così tragico.
Forse anche perché mosso dai sensi di colpa, in questo numero l’Uomo Ragno decide di comprare a MJ un paio di stivali particolarmente costosi come regalo di Natale, ma non può ovviamente permetterseli. Decide quindi di accettare un lavoro straordinario per il Daily Bugle, il giornale per il quale lavora; è così che incontrerà X-man, uno dei mutanti più potenti dell’universo Marvel, proveniente da un futuro alternativo. Benché il rapporto tra i due giovani non sia subito idilliaco, i poteri telepatici di Nate Grey (vero nome del mutante) serviranno da pretesto per rivivere i tragici avvenimenti accaduti nell’ultimo anno a Spider-Man, facendo luce sul senso di colpa che sta attanagliando l’animo dell’eroe newyorkese.
Ma è con il finale che l’albo raggiunge il picco massimo di pathos: per ricambiare l’invito al loro pranzo di Natale ricevuto dai coniugi Parker, Nate userà ancora una volta i suoi poteri per permettere a Peter di incontrare sua zia in una dimensione a metà tra il sogno e l’aldilà e ricevere la consolazione a lungo agognata.

“Cross Epoch”, Weekly Shonen Jump!
Come molte festività occidentali, il Natale in Giappone è considerato prettamente dal punto di vista estetico: le città si riempiono di luci e addobbi, le persone (soprattutto i più giovani e le coppie di innamorati) si scambiano regali, ma è un giorno lavorativo a tutti gli effetti.
Non è quindi facile trovare manga in cui il Natale ricopra particolare importanza, perciò mi tocca barare un po’.
“Cross Epoch” è uscito il 25 dicembre 2006 su Weekly Shonen Jump!, la rivista settimanale sulla quale ogni settimana i manga più famosi vengono pubblicati a capitoli. Si tratta di un fumetto umoristico autoconclusivo di venti pagine con una particolarità: è un cross-over tra il mondo di One Piece e Dragon Ball, il padre di tutti i manga moderni, e rappresenta un vero e proprio passaggio di testimone tra le due serie.
In questo universo parallelo, i protagonisti dei due fumetti si muovono a coppie per raggiungere un determinato luogo. Quale sia il magico posto e da chi siano formati i gruppi lo lascio scoprire a voi, ma vi garantisco che riuscirà a strapparvi ben più di quattro risate.
È un fumetto ambientato nel periodo natalizio? No.
È un fumetto che ogni appassionato di manga deve obbligatoriamente leggere? Sì.

paperino

“The Richest Duck Alive”, The Life and Times of Scrooge McDuck
Se Carl Barks è riconosciuto universalmente come il padre dei paperi, Don Rosa deve esserne considerato almeno lo zio. Egli infatti dal 1991 ha dedicato corpo e anima al disegno della così detta Saga di Paperone de’ Paperoni, storia che ripercorre la vita del papero più ricco del mondo dalle sue umili origini scozzesi fino al giorno di Natale del 1947 in dodici capitoli.
“The Richest Duck Alive” (letteralmente “Il papero più ricco del mondo”) è l’ultimo di questi capitoli, ed è ambientato il 25 dicembre 1947 (data nella quale prende luogo anche la storia d’esordio di Paperone, “Paperino e il Natale sul Monte Orso”).
Il Paperone incontrato all’inizio della storia è molto diverso dal personaggio che tutti ricordiamo: non è un arzillo vecchietto sempre pronto all’avventura, ma un papero anziano con difficoltà a deambulare senza il suo bastone; ma soprattutto sembra essere vuoto, acido, senza più scopo o stimolo nella vita. Ha addirittura abbandonato il suo deposito per vivere in una lussuosa villa lontano dagli occhi indiscreti dei paperopolesi.
Nonostante ciò, per la prima volta in dieci anni decide di rivedere suo nipote Paperino e per la prima volta in assoluto i suoi tre pronipoti Qui, Quo e Qua e li invita a passare il giorno di Natale nella sua magione.
Ed è proprio grazie a quel nipote scansafatiche e a quei tre nipotini mai visti prima che avviene il miracolo: attraverso le loro parole canzonatorie ma bonariamente provocatorie, Paperone ritorna se stesso, ritrovando le forze e la voglia di avventura che lo hanno sempre caratterizzato e continueranno a caratterizzarlo per sempre, insieme all’amore della sua famiglia perso anni addietro.
Don Rosa riesce quindi a dare un significato profondo alla data in cui è apparso per la prima volta Paperone de’ Paperoni, raccontando la vera “nascita” di uno dei personaggi più iconici ed interessanti del fumetto Disney.

Erin De Pasquale
@SirRexin

Photo credits @Marvel @Disney

Erin De Pasquale
Studente di Lettere. Amo i videogiochi, fumetti, serie tv e libri: se esiste qualcos’altro là fuori, non voglio saperlo.

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