Del: 8 Febbraio 2015 Di: Redazione Commenti: 0

Pietro Repisti

Ha aperto mercoledì 21 gennaio 2015, sotto una fastidiosa pioggerellina invernale, il cinema Martinitt di via Pitteri 58, nel quartiere Lambrate di Milano. Evento di per se sorprendente – quello dell’apertura di un cinema – se si considera il ritmo secondo successione geometrica che ha regolato la chiusura delle sale italiane negli ultimi vent’anni.
Già teatro e tempio della commedia brillante il Martinitt ha visto nelle ultime cinque stagioni un afflusso crescente di spettatori, reso possibile anche grazie alla programmazione di qualità, dedicata al genere della Commedia Brillante italiana, e alla fortunata posizione che lo vede adiacente all’uscita Rubattino dell’importante arteria di collegamento qual è la tangenziale Est.

L’interesse del pubblico, proveniente sia dal quartiere che da il resto di Milano e dell’hinterland, ha permesso alla società Cooperativa La Bilancia, che si occupa della gestione e della direzione artistica del Martinitt dal 2010 e del Teatro de’ Servi di Roma dal 2002, di azzardare l’implemento dello stabile a sala cinematografica, grazie anche al sostegno economico concesso da Fondazione Cariplo.

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La struttura, un pregevole edificio di mattoni d’inizio secolo, può inoltre vantare quasi ottant’anni di attività e di vocazione artistica, oltre ad essere un punto di ritrovo culturale per tutti gli abitanti del quartiere. Inaugurato nel 1932, insieme alla nuova sede del cinquecentesco orfanotrofio dei Martinitt trasferitosi dallo storico edificio di San Pietro in Gessate, il teatro era stato pensato come luogo di intrattenimento educativo degli orfani e – occasionalmente – anche da sala cinematografica. Danneggiato dai bombardamenti anglo-americani della Seconda Guerra Mondiale, il teatro è stato celermente ripristinato e ha svolto la sua attività fino alla metà degli anni Settanta, quando lo stabile fu prima chiuso e poi lasciato in stato di abbandono. Nel 2010 la già citata Cooperativa La Bilancia ha deciso, grazie ad un bando per la gestione della struttura, di ristrutturare e riaprire lo storico teatro milanese dedicandolo alla drammaturgia italiana, secondo l’indirizzo che dal 1979 ha permesso a questa società di produrre e promuovere circa 200 spettacoli di prosa.

L’iniziativa di proiezione cinematografica intrapresa vuole prima di tutto rispondere ad un’esigenza del quartiere, che si vede sprovvisto di sale da cinema, e avviare così un ammirevole processo sociale in controtendenza rispetto alla situazione attuale — che vede moltissimi piccoli cinema di quartiere chiudere per far posto a multisala ubicati prevalentemente nei centri commerciali sulle principali arterie del traffico.

Cinema e teatro convivranno a partire da febbraio nello stesso stabile, che vedrà dal giovedì alla domenica la classica programmazione teatrale e dal lunedì al mercoledì una proiezione serale, unita a quella della domenica pomeriggio dedicata ai bambini con film di animazione.

La giornata del 21 inoltre – in via del tutto eccezionale – ha visto una proiezione no-stop dalle 10 alle 23 terminando, quasi profeticamente, con il capolavoro neorealista di Vittorio De Sica Miracolo a Milano ambientato, appunto, in un quartiere Lambrate dei primissimi anni ’50.
Insomma, un servizio alla cittadinanza e una buona occasione per riportare la cultura e la socialità – ultimamente spesso delegate ad un ruolo accessorio nella vita di ogni giorno – al centro della vita del quartiere, promuovendo un’iniziativa in controtendenza che speriamo possa essere l’inizio di altri piccoli “miracoli” nel capoluogo lombardo.

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