“Dobbiamo ricordarci che non siamo scesi in piazza per i diritti di una minoranza. Siamo scesi in piazza per l’uguaglianza, perche tutti i cittadini abbiano pari diritti.”
L’appello degli esponenti delle associazioni LGBT ieri pomeriggio in Piazza della Scala viene accolto da una vera e propria ovazione. Sono cinquemila le persone radunate davanti a Palazzo Marino per il flash mob #Svegliatitalia, evento promosso da Arcigay, ArciLesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno e Mit in vista della discussione al Senato del ddl sulle unioni civili. Sono in cinquemila a impostare le proprie sveglie (chi dal cellulare, chi ricorrendo a vecchi e appariscenti orologi) sulle 15.40, per farle squillare all’unisono, un gesto simbolico per ricordare al Paese che, come recita lo slogan della manifestazione, “è ora di essere civili”.
“È ora di essere civili”
Sul palco anche il sindaco Giuliano Pisapia, che lancia un messaggio di speranza: “È da molto che non vedevo Piazza della Scala così gremita. Insieme abbiamo la forza e il coraggio e la convinzione per affrontare questa battaglia per le unioni civili”.
La partecipazione e l’affluenza è effettivamente elevata, e in molti ammettono di essere scesi in piazza anche per mostrare il proprio risentimento verso l’iniziativa presa dalla Regione di illuminare il Pirellone con la scritta “Family Day” in occasione della manifestazione per la famiglia tradizionale. “Abito dietro la Stazione Centrale – spiega un esponente dell’Arcigay – quando ho visto la scritta sul Pirellone, ieri sera, mi sono vergognato di essere milanese.”
Particolarmente toccante l’intervento di Famiglie Arcobaleno, l’associazione genitori omosessuali: “Pietro è mio figlio, gli ho insegnato a lavarsi i denti, ad amare gli animali, lo porto dal pediatra, all’asilo. Mi aspetta a casa quando torno e mi corre incontro quando mi sente arrivare. Fa le mie stesse smorfie quando è felice, cerca il mio sguardo quando gli si avvicina qualcuno che non conosce – racconta alla piazza uno degli esponenti – Pietro è mio figlio. Lo è. Totalmente e irrimediabilmente”.
Sono diverse le famiglie e le coppie omosessuali presenti in piazza, ognuna con la propria storia, spesso travagliata. “Io e la mia compagna abbiamo un figlio. A scuola non vogliono che dica agli altri di avere due mamme – racconta una donna presente al flash mob – siamo qui perché questo è il nostro Paese, non vogliamo nasconderci, e non ci arrendiamo.”
Anche sui social la manifestazione si è rivelata un vero successo: attraverso i centoquaranta caratteri di Twitter in tanti hanno raccontato la propria storia o, semplicemente, hanno manifestato il proprio appoggio alla causa, e il tag #svegliatitalia, già entrato tra i trend topic la sera prima proprio a causa della scritta luminosa sul grattacielo Pirelli, ha raggiunto in breve la prima posizione, mantenendola per tutta la giornata.
Piazza della Scala era solo una delle novantanove piazze d’Italia in cui si è tenuto ieri il flash mob di #svegliatitalia, un evento che ha mostrato che forse, se pur molto lentamente, qualcosa sta cambiando.