Del: 8 Gennaio 2016 Di: Redazione Commenti: 0

Azzurra Digiovanni

Essere single a Natale è come fidanzarsi dopo aver prenotato le vacanze estive a Ibiza: una vera disgrazia. A ricordartelo è la classica e immancabile domanda di una qualsiasi zia Maria, che dopo aver finito di mangiare anche l’ultima briciola di panettone, alle 19.00 del 25 dicembre decide di farti il domandone: “Ma il ragazzo ce l’hai? Come sta?”
Terminato il periodo natalizio, dopo aver schivato con maestria quel bacio sotto il vischio, il singleincallito pensa di essere sopravvissuto al bombardamento romantico delle festività. Ma non è così. L’occhiata compassionevole lanciata alle 19.00 di quel 25 dicembre continuerà a tormentarlo finchè non deciderà di uscire in strada, aprire il suo cuore e trovare la sua anima gemella.
Dopo aver spulciato l’agenda per ritrovare vecchi contatti e aver conosciuto l’amico del fratello dell’amica, il nostro single decide di affidarsi all’unica vera e mai provata leggenda milanese degli anni ’90: quella dell’Esselunga di viale Papiniano.
Così Gloria e Gaia, due ragazze fuori sede di ventisei anni, decidono di creare per giovedì 7 gennaio un evento su Facebook e “radunare tutti i single in città” trasformando quella leggenda in realtà.Forse allora la probabilità di trovare tra gli scaffali la propria metà c’è.
Ieri, all’avvicinarsi dell’orario dell’evento, davanti al fortunato supermarket, inizia uno strano movimento. Tra i giornalisti appostati all’ingresso, pronti a fotografare, filmare e intervistare i single presenti, e il ragazzo volontario incaricato di raccogliere i fondi per l’ambulanza, si iniziano a intravedere i primi ragazzi in cerca d’amore. C’è chi decide di non attirare l’attenzione, passeggiando per il reparto di frutta e verdura trascinandosi dietro il cestello vuoto, e chi, con aria più spavalda, continua a camminare deciso con in mano solo il proprio cellulare. Di ananas al il posto dei bambini nel seggiolino del carrello, messaggio in codice del single in cerca secondo la leggenda, non c’è traccia. Dopo solo alcuni giri però tra i diversi settori, il ghiaccio comincia a sciogliersi. “ Oh ma di che anno sei? Ma sei venuta qui per l’evento? Quindi non hai il tipo?”, chiede un ragazzino con atteggiamento sicuro a una ragazza di spalle intenta a fare la sua finta spesa. “Sicuramente sono troppo grande per te!”, risponde la donna dopo aver squadrato il ragazzino, che demoralizzato si allontana, pronto a conquistare un’altra fanciulla.
“Già finito di fatturare?”, esordisce nel reparto surgelati Christian, occhi azzurri e cappellino in testa, “Certo con solo quello nel carrello sei proprio antisgamo”, controbatte la morettina, indicando la confezione di broccoli messa in bella mostra nel suo carrello. “Uno fa quel che può!”, continua il 35enne personal trainer, cercando di prolungare il più possibile la conversazione, rimediare il numero e chissà, magari anche un’uscita.

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In un altro reparto, davanti a costose bottiglie di vino, due ragazzi stanno cercando di approcciare una ragazza. “Buttati, non hai niente da perdere”, sussurra un ragazzo all’amico, cercando invano di aiutarlo.
Dopo gli alcolici c’è soltanto un’area dell’Esselunga da sondare: le casse. In fila per pagare, si ritrovano le stesse facce, viste e riviste durante tutta la spesa.
Tra i sorrisi divertiti di alcuni ragazzi, si possono leggere anche le facce demoralizzate di chi, invece, non ha portato a termine la missione. Il cassiere intanto prende disinvolto i prodotti da acquistare. C’è chi ha in mano solo una confezione di sale: 45 centesimi di prodotto che magari gli hanno fatto incontrare la tanto cercata anima gemella.

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