Del: 27 Giugno 2016 Di: Redazione Commenti: 0

Francesco Porta

Si prospettava una partita difficilissima a Saint Denis contro i campioni uscenti della Spagna: agli ottavi di finale si è giocata la rivincita contro le furie rosse che nel 2012 avevano surclassato gli azzurri in finale per quattro a zero nella scorsa edizione degli Europei in Polonia.

Quest’anno l’Italia si è imposta due a zero al termine di una partita molto combattuta, nonostante partisse sfavorita.

L’assenza di Candreva, costretto in panchina per infortunio, è stata supplita da un ottimo De Sciglio, attentissimo in fase difensiva e sempre propositivo sulla tre quarti avversaria. L’Italia è scesa in campo decisa a vincere e lo ha dimostrato già al primo minuto quando, rubato il pallone, si è proiettata subito in attacco sorprendendo la difesa ma concludendo in maniera imprecisa.

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Continua l’attacco azzurro stavolta con Pellè che di testa però non impensierisce De Gea, che intercetta il suo debole tiro di testa; De Gea chiamato già a un grande intervento sulla bellissima giocata di Giaccherini che riceve la sponda di Parolo e in rovesciata impegna seriamente il portiere spagnolo, aiutato anche dal palo. L’arbitro però ferma tutto per gioco pericoloso: la prima chiamata dubbia della partita forse viziata da un arbitraggio non impeccabile: sono stati infatti tanti gli episodi da moviola tra cui molti interventi di Sergio Ramos che più volte ha rischiato il giallo.

Le furie rosse alzano il pressing ma non riescono a contenere gli azzurri che in attacco si affidano a Pellè, molto preciso ad appoggiare ai compagni i palloni lanciati dalla difesa. Proprio il centravanti italiano si procura la punizione dalla quale l’Italia ottiene il vantaggio. Eder tira molto forte sul primo palo e De Gea non riesce a trattenere la sfera sulla quale si fionda Giaccherini che la tocca quel tanto che basta per alzarla a Chiellini, pronto a ribadire il pallone in porta. Uno a zero al trentesimo minuto e palla al centro.

Sono sempre gli azzurri a fare il gioco ma poco concreti sotto porta: la Spagna si salva spesso anche aiutata dalla fortuna, che bacia Sergio Ramos quando liscia il pallone mentre tenta il rinvio e rischia di infilare il suo stesso portiere. De Gea si deve poi superare al quarantacinquesimo minuto sulla conclusione di Giaccherini, bravissimo a rientrare sul destro dalla fascia e a impegnare seriamente l’estremo difensore spagnolo. Nel secondo tempo entra Aduriz per la Spagna, giocatore che in stagione ha superato i trenta gol, a far coppia con Morata, uno dei migliori marcatori della competizione europea, con tre gol in tre partite. Se la prima metà di gara ha visto gli azzurri padroni del gioco, la ripresa ha favorito certamente la Spagna che inizia a farsi vedere dalle parti di Buffon proprio con l’ex juventino Morata, che su calcio d’angolo colpisce di testa a due metri dal portierone azzurro, bravissimo a non farsi sorprendere dal tiro ravvicinato dello spagnolo.

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Gli spagnoli ci provano sfruttando situazioni da calcio da fermo, ma la diga azzurra regge bene, anche grazie a un De Rossi acciaccato ma molto efficiente, preziosissimo anche in fase offensiva. Quando gli subentra Thiago Motta l’Italia perde d’intensità, concedendo molto alla Spagna, che sempre più tenta con manovre avvolgenti di muovere la difesa dell’Italia. Eder ha poi l’occasione di raddoppiare quando viene innescato da Pellè, bravissimo a servirlo col tacco: peccato però che entrato in area l’italo-brasiliano spari dritto sul portiere sciupando una grande occasione.

Gli spagnoli intanto aggiustano la mira e si fanno vedere con un tiro di Aduriz, servito molto bene al limite dell’area da David Silva. Buffon in uscita riesce ad anticipare l’attacante spagnolo su un cross di Jordi Alba ben indirizzato al giocatore dell’Atletic Bilbao. Dal settantesimo comincia il monologo spagnolo: da segnalare il bellissimo tiro al volo di Iniesta, temutissimo alla vigilia ma ben contenuto dai centrocampisti italiani, che impensierisce non poco Buffon, costretto a rifugiarsi in corner. Il portiere azzurro chiude due volte in faccia la porta a Piqué, che prima lo costringe a una grande parata con un tiro da fuori, poi lo chiama al miracolo all’ottantanovesimo minuto quando nel cuore dell’area azzurra colpisce in spaccata da posizione favorevole il pallone: spettacolare il tuffo del numero uno italiano dettato da riflessi eccezionali che vale quanto un gol.

L’Italia mette a segno il colpo del knock out in pieno recupero, sfruttando bene un contropiede guidato da Insigne, entrato nella ripresa al posto dell’esausto Eder, che cambia gioco con un lancio delizioso in direzione di Darmian, liberissimo sulla destra, che addomestica bene la palla ed entrato in area cerca di servire Pellè: il cross basso viene deviato da Piqué ma l’attacante azzurro riesce comunque a calciare in porta a botta sicura infrangendo la speranza degli spagnoli di prolungare il match ai supplementari.

L’Italia quindi si prepara alla difficilissima partita di Bordeaux dove affronterà i tedeschi, campioni del mondo in carica. Gli azzurri, che dovranno fare a meno di Thiago Motta a causa dell’ammonizione ricevuta in questa partita, sperano di poter recuperare Daniele De Rossi, uscito anzi tempo per alcuni fastidi, e Candreva. Il morale però è alle stelle grazie a questa vittoria: l’Italia ha dimostrato ancora che tatticamente è forse la squadra più preparata del torneo, compensando così il divario tecnico con i top club di questa competizione.

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