Del: 25 Novembre 2016 Di: Elena Cirla Commenti: 0

In Italia, dall’inizio dell’anno, sono state uccise 117 donne.

Nel Regno Unito, negli ultimi dieci anni, in media due donne a settimana sono state assassinate dal proprio partner.

In Francia, le donne abusate e uccise dal proprio compagno erano 122 nel 2015 e quest’anno i numeri stanno superando il risultato dell’anno scorso.

In Germania, in un solo anno, le uccisioni sono state 293.

In India, paese che conta 1 miliardo e 200 mila persone, sono in media 100 le donne che vengono molestate sessualmente ogni giorno e poi uccise, impiccate o bruciate. Il solo fatto di nascere donna, qui, sembra essere già una condanna a morte.

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In Argentina, in cui le donne morte dall’inizio dell’anno sono 116, si è appena tenuta una manifestazione per una delle ultime vittime, la sedicenne Lucia Peres, che lo scorso 8 ottobre è stata struprata, bruciata, impalata e uccisa.

In America latina, in effetti, la piaga del femminicidio è aperta e sanguinante: dei 25 paesi del mondo con il più alto tasso di femminicidi, ben 14 sono latino e sudamericani. Nel 2014 almeno 1.678 donne sono state uccise per ragioni di genere in questi paesi. Non in tutti gli stati, però, il delitto passionale è stato riconosciuto.

Ogni anno, 5 milioni di bambine sono costrette a sposarsi con uomini molto più anziani di loro, forzate ad abusi mentali e fisici di ogni genere. Di queste, in media 70.000 muoiono di parto.

In Turchia, qualche giorno fa, Erdogan ha proposto un disegno di legge (da confermarsi) che legittimerebbe il reato delle spose bambine nel paese: violentatori e aggressori sessuali di bambine e ragazzine non subiranno processi, qualora decidessero di sposare le loro vittime. La piaga, dilagante nel caso della Turchia, colpirebbe 3000 famiglie all’anno.

Secondo uno studio del Violence Policy Center nel 2013, negli USA, sarebbero state uccise 1600 donne dai proprio compagni.

Nel 2015, 1 donna su 5 contro 1 uomo su 71 ha subito violenze sessuali.

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Secondo le stime, il 35% delle donne nel mondo ha subito violenza e solo in Italia, le vittime sarebbero quasi 7 milioni. Fra i 27 stati dell’UE, Lettonia e Lituania sono i paesi più colpiti.

Il 38% dei femminicidi mondiali è commesso dal partner e risulta il capolinea di una serie infinita di abusi e violenze premeditate. Molto spesso, il passo che precede di poco il delitto è lo stalking, che in Italia è reato dal 2009, ma in molti altri paesi non figura ancora come tale, lasciando le donne in balia dei propri persecutori, che spesso si rivelano fatali.

L’impatto e le conseguenze, sia mentali che fisiche, non sono poche: le donne abusate sarebbero più vulnerabili a contrarre HIV e malattie veneree, più propense al suicidio (negli Stati Uniti, il 94% delle vittime di violenza donne si suicidano). Senza contare le gravidanze inaspettate e non desiderate, aborti spontanei, emorragie intrauterine, ansia, PTSD (Post-traumatic stress disorder).

Elena Cirla
Studentessa di Lettere Moderne, classe 1994.
Amante dell'autunno, dei viaggi e del vino rosso.

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