Del: 25 Luglio 2017 Di: Redazione Commenti: 1

La mattina del 25 luglio 2017 è stato sgomberato LUMe, il laboratorio universitario metropolitano, un centro sociale gestito da universitari milanesi che negli ultimi due anni si è impegnato a promuovere la cultura “dal basso”. LUMe aveva la sua sede nei pressi della sede di via Festa del Perdono dell’Università Statale di Milano.

Lo stabile in cui era ospitato LUMe, in vicolo  Santa Caterina 3/5, era stato occupato nell’aprile 2015.

Come ogni attività che si basa sull’occupazione anche quella di LUMe era inevitabilmente precaria, tuttavia lo sgombero è stato totalmente inaspettato e gli stessi attivisti pensavano che l’innegabile merito di LUMe come propulsore di attività culturali giovanili sarebbe stato riconosciuto e avrebbe garantito maggior riguardo nello sgombero: pensavamo che quello che stavamo portavamo avanti fosse riconosciuto, se non legittimato” ha dichiarato uno di loro in un video postato sulla pagina Facebook di Milano in Movimento, un servizio di formazione che si definisce “competente e di parte”.
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Nel corso di questi due anni LUMe ha organizzato mostre fotografiche, jam sessions, spettacoli teatrali e si è distinto a livello cittadino per azioni politiche come il guerrilla bike. È innegabile che la sua scomparsa crea un gigantesco vuoto nel panorama culturale milanese e che nessuna sede potrà mai avere un fascino simile a quella appena sgomberata come è anche inevitabile chiedersi cosa bisognerebbe fare affinché  iniziative culturali dal basso possano crescere legalmente regalando così a chi ne beneficia la certezza di poter continuare a fruirne.

In ogni caso LUMe non muore con lo sgombero e nel corso del pomeriggio e della sera di oggi si terranova un’assemblea pubblica, un presidio ed un concerto. Non resta che sperare che al ritorno dalle vacanze gli studenti milanesi non siano totalmente privati dall’esperienza di LUMe.

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