Si è tenuta ieri la conferenza stampa convocata da Udu (Unione degli universitari) dopo l’ordinanza del Tar sul numero chiuso a Studi Umanistici. Il Tribunale amministrativo ha infatti accettato il ricorso presentato dall’associazione studentesca contro il numero chiuso, definendolo illegittimo e non motivato. Nel documento l’Università Statale ammette chiaramente che la riforma non è ispirata a necessità legate «all’utilizzazione di laboratori ad alta specializzazione, di sistemi informatici e tecnologici o comunque di posti-studio personalizzati» contrariamente a quanto spiegato inizialmente, ma piuttosto a una carenza del corpo docenti, tale da rendere l’Ateneo non in linea con i principi di accreditamento vigenti.
In conferenza stampa Andrea Core, dell’esecutivo nazionale dell’Udu, sottolinea che si tratta di una vittoria storica, contro una riforma viziata sia a livello formale che sostanziale «mancando di fatto sia una maggioranza vera che il rispetto della normativa nazionale, prima su tutte la legge 264/99», che garantisce il diritto allo studio.
Si è ribadito, inoltre, il concetto di un’università pubblica e statale, e che quindi dovrebbe garantire il libero accesso all’istruzione a tutti gli studenti che, mossi da ambizione e passione, decidano di intraprendere questo percorso.
Non è ancora chiaro, però, come (e se) si svolgeranno le immatricolazioni dei futuri studenti. Come da circolare diffusa nella giornata di venerdì 1 settembre, gli studenti non si dovranno presentare il giorno del test (previsto in data 4 settembre), e saranno quindi ammessi con riserva.
Il test d’ingresso è stato sospeso, non eliminato definitivamente.
Il rettore Vago ha dichiarato in una conferenza stampa la sua intenzione a fare ricorso al Consiglio di Stato. Nel caso in cui l’appello venisse accolto non si può del tutto escludere un eventuale svolgimento dei test.
La battaglia però non è ancora finita.
Udu infatti si impegna a vigilare e a combattere contro tutti gli atenei italiani che, in maniera illegittima, decidano di introdurre il numero chiuso.
I collettivi studenteschi dell’Università Statale di Milano, invece, si dichiarano pronti a nuove mobilitazioni, per salvaguardare i diritti degli studenti.
Studenti Indipendenti ha organizzato un’assemblea aperta per venerdì 8 settembre alle 14.30, dove studenti, future matricole e docenti sono caldamente invitati, per ribadire un secco no all’introduzione del numero chiuso.