Che l’uomo sia sempre stato attratto per ciò che è pulp e grottesco nonostante spesso lo si trovi rivoltante è un dato di fatto. Il successo di molti film horror è dovuto a questo, una strana curiosità che porta lo spettatore a cercare un’emozione che gli chiuda lo stomaco. Tale curiosità si era fatta particolarmente largo tra la popolazione americana tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo e questa voga fu la fortuna dei circhi in quel periodo. «Venghino, signori! Venghino!» Gridava il presentatore di turno per attirare a sé i passanti che già bramavano di guardare qualcosa di insolito e magari ripugnante. Era l’era dei freaks, o dei così detti “fenomeni da baraccone” ossia tipicamente uomini o donne messi in esibizione per stupire la platea con le loro deformità o “malattie imbarazzanti” come si direbbe oggi. Gli uomini e le donne in questione spesso si proponevano per unirsi ai circhi perché il più delle volte, a causa delle loro deformazioni dovute spesso a malattie allora del tutto sconosciute, questi freaks venivano emarginati dalla società che invece, quando poteva osservarli in un contesto scenico, poteva anche riconoscerli come vere e proprie star. È il caso di Charles Stratton, alto solo 64 centimetri e pesante circa 7 kili, o Anna Swan, nota gigantessa che sfiorava i 2 metri e 30 centimetri di altezza. Tra tutti ovviamente celebre il mito della donna barbuta e in generali erano molto popolari chi aveva caratteristiche sessuali secondarie dell’altro genere e i gemelli siamesi. Si dice che il primo spettacolo dei “mostri” in effetti si debba proprio a una coppia di gemelli italiana: Lazzaro e Giambattista Colloredo che ebbe l’onore di esibirsi davanti alla corte di Carlo I d’Inghilterra: le cronache dell’epoca narrano che il gemello ospite non potesse parlare ma fare solo smorfie risultando esilarante ma raccontano anche di quanto fosse inquietante il volto di Giambattista che non poteva mai chiudere la bocca e che quindi veniva spesso coperto con un mantello.
Ci furono molti altri personaggi famosi che furono in grado di unire al loro aspetto un certo talento e propensione all’esibirsi diventando delle vere e proprie star dello spettacolo.
Il nome più noto tra i freaks è quello di Edward Mordrake.
Su di lui il primo a portare informazioni fu lo scrittore di fantascienza Charles Lotin Hildreth che ci tramanda di Edward come un giovane appassionato di musica e piuttosto introverso: la sua malformazione è forse la più incredibile di tutti i tempi, perché sulla nuca del povero Mordrake compariva un secondo volto. Nato a Boston da una nobile famiglia inglese emigrata, non visse sotto i riflettori e evitò la gente per tutta la vita, perché si vergognava della sua condizione dato che il secondo volto, totalmente indipendente dalla volontà del giovane, mostrava una personalità scontrosa e offensiva nei riguardi di chiunque. Il secondo volto non poteva mangiare o articolare parole, ma faceva versi e smorfie, e molto di frequente rideva. Edward lamentava che di notte gli sogghignasse insulti e minacce verso i suoi cari, tanto che poi il suo secondo volto divenne celebre come “devil face”. Nonostante le continue richieste ai medici del tempo e ai migliori chirurgi, nessuno si sentì di tentare l’asporto del volto dell’ospite e la storia del povero Edward finì in tragedia: si suicidò all’età di 23 anni lasciando scritto nelle sue ultime volontà che la faccia della sua nuca venisse rimossa per timore che potesse esserne tormentato anche nell’aldilà. Oltre alla testimonianza dello scrittore l’unica fonte che attesta l’esistenza di un caso tanto unico è nell’enciclopedia medica Anomalies and Curiosities of Medicine (Anomalie e curiosità della medicina) risalente al 1896 in cui però non si riesce a stabilire una diagnosi al caso.
Oggi tale deformazione genetica la si attribuisce o a un particolare e raro caso di gemello parassita (siamese diseguale), o alla sindrome nota come craniopagus parasiticus, che si manifesta con la fusione di due crani gemelli senza che si sviluppi un secondo corpo; o ancora a una forma di diprosopia, una duplicazione biforcata cranio-facciale.
Qualunque sia stata la causa, oggi forse è il “mostro” più noto, tanto che nella serie tv American Horror Story – Freak Show, dedicata ai fenomeni da baraccone, compare in più di una puntata. Eppure ancora oggi si fatica a dimostrare l’esistenza di questo (o sarebbe giusto dire questi?) individuo.